La Premier non si ferma mai. Come da tradizione, anche quest'anno tutte le squadre della massima divisione inglese sono scese in campo il 26 dicembre, il "Boxing Day", come lo chiamano gli anglosassoni. Non è arrivata la classica pioggia di gol ma i dieci match in programma hanno regalato comunque emozioni e novità importanti in classifica, che vede il ritorno al primo posto dell'Arsenal di Arsène Wenger, tallonato da City, Chelsea e Liverpool. La classifica, a una giornata dal giro di boa, dice Gunners 39, Citizens 38, Blues 37, Reds 36. E domenica c'è Chelsea-Liverpool, tanto per non perdere il ritmo. Andiamo vedere le 29 reti di questo giovedì tutto british, dal lunch match di Kingston upon Hull fino al partitone dell'Etihad Stadium.
Hull City - Manchester United 2-3
Sotto 2-0 dopo soli 13', i Red Devils raddrizzano il risultato con tenacia e fortuna e portano a casa il bottino pieno, cogliendo la terza vittoria consecutiva in Premier League. Dopo solo 9 minuti i Tigers sono già avanti: angolo di Huddlestone, il centrale Alex Bruce stacca altissimo e appoggia di testa al compagno di reparto Chester, che a un metro dalla linea spara una bordata sotto la traversa, con la difesa degli ospiti colpevolmente ferma. Lo United è ancora negli spogliatoi e quattro minuti dopo l'Hull serve il raddoppio: palla in mezzo dalla sinistra di Sagbo, attaccanti e difensori giocano a flipper in area fino a quando Meyler controlla e ciabatta col destro un tiro morbido e innocuo che beffa De Gea grazie alla leggera ma provvidenziale deviazione di Evans. Nel frattempo si fa male Rafael ed entra il talentino classe '95 Januzaj. Il giovane belga di origini kosovare conquista subito una preziosa punizione dall'out di destra che Rooney trasforma in oro per la precisa deviazione aerea di Smalling, su cui McGregor resta di sasso. Partita riaperta e rimessa in piedi al 25' ancora da Rooney, che dai 20 metri controlla di coscia l'appoggio di Welbeck e poi, senza far cadere il pallone, lascia partire una frustata di destro imparabile. Gol numero 150 con la maglia dello United per l'asso ex Everton. Nel secondo tempo l'Hull va vicino al nuovo vantaggio al 65', quando di nuovo Bruce incoccia di testa da calcio d'angolo, centrando in pieno la traversa. Lo scampato pericolo scuote l'undici di Moyes che aumenta la pressione e completa la rimonta pochi secondi più tardi. Welbeck crossa dalla destra, la palla è perfetta per la capocciata di Chester, che nel tentativo di anticipare Rooney infila il proprio portiere. L'assalto dei nero-ambra è sterile fino al 92' quando Chester, protagonista del match nel bene e nel male, tira addosso a De Gea a tu per tu con l'estremo difensore spagnolo. E' l'ultimo brivido di giornata. Negli ultimi secondi c'è spazio solo per l'espulsione per somma di ammonizioni di Valencia, con l'ecuadoregno che salterà la trasferta di Norwich di sabato 28. Alla fine Moyes tira un bel sospiro di sollievo, lo United sale a quota 31 e resta agganciato al treno delle posizioni che contano, al settimo posto e a -8 dai Gunners capolisti. Per l'Hull di Steve Bruce molti rimpianti per il doppio vantaggio buttato via e per le occasioni sprecate nel finale. In classifica la squadra della contea dell'East Riding of Yorkshire resta stazionaria al dodicesimo posto con 20 punti.
Aston Villa - Crystal Palace 0-1
A Birmingham va in scena uno degli scontri-salvezza di giornata. Nei Villains da segnalare il ritorno di Agbonlahor nella formazione titolare dopo il turno di squalifica; il numero 11 bordeaux-celeste va subito a far coppia con l'ex laziale Kozak. Nel Crystal Palace pesa l'assenza di Chamakh. Il primo tempo è costituito da un'unica lunghissima fase di studio, e le opportunità per sbloccare il match arrivano col contagocce. L'occasione migliore capita all'Aston Villa, allo scadere, con il colpo di testa di Clark da calcio d'angolo; tentativo vanificato da Mariappa a pochi centimetri dalla linea. Il secondo tempo si rivela decisamente più avvincente per i 38000 del Villa Park. La partita s'accende: al 54' l'estremo difensore del Palace Speroni blocca in presa la bella volée col piattone destro di Weimann, un minuto più tardi il suo collega Guzan si distende sulla girata mancina di Bannan ed evita la rete con l'aiuto del palo. All'ora di gioco è Weimann a sparare alle stelle un appoggio pregevole di Lowton. Le occasioni importanti si alternano in maniera democratica. Quattro giri di lancette più tardi tocca alle Eagles londinesi sfiorare l'1-0: Bolasie mette in mezzo dopo un doppio dribbling fulminante sulla destra, in area lisciano tutti e la palla arriva Puncheon che la raccoglie, la stoppa e la spara addosso a Guzan. Al 73' il manager del Palace Pulis decide di sostituire uno spento Jerome con Dwight Gayle, una mossa che si rivelerà decisiva. L'Aston Villa, che al Park ha segnato solo una volta nelle ultime 7 partite di Premier, prova a vincerla fino al 90', quando la zuccata del neo entrato Bowery chiama al miracolo Speroni. L'assedio finale dei padroni di casa viene eluso al 92', quando Gayle viene lanciato in contropiede dal lungolinea di Moxey. Il 16 rossoblu punta Delph, converge verso il centro e, una volta arrivato sui 16 metri, fa partire uno spettacolare tiro di collo pieno che toglie le ragnatele alla porta di Guzan. Per il Villa non c'è più tempo per agguantare il pari; la classifica non piange ancora (13^ posizione, 19 punti), ma la quarta sconfitta consecutiva fa scattare l'allarme rosso per gli uomini di Paul Lambert. Il Palace, con i 3 punti del Villa Park, arriva a quota ed esce provvisoriamente dalla zona retrocessione. Da sottolineare la bella storia del man of the match, Gayle, scartato dall'Arsenal a causa della statura all'età di 12 anni, che ha lavorato per due anni come falegname prima di compiere in sole tre stagioni la scalata dalla Football League Two alla Premier League.
Cardiff City - Southampton 0-3
I Saints riprendono a correre dopo ben 6 partite senza vincere, e ritornano a farlo archiviando la pratica Cardiff City in soli 27 minuti. I gallesi hanno per primi l'occasione per sbloccare il match, all' 11', ma Wittingham impatta malissimo il traversone di Noone, fallendo un'opportunità decisamente "easy". La legge del calcio non fa sconti a nessuno e 3 minuti più tardi sono gli ospiti a portarsi in vantaggio, con Jay Rodriguez che finalizza in allungo mancino l'assist dorato di Lallana, partito sul filo del fuorigioco. Il prodotto delle giovanili del Burnley si ripete al 20', sgattaiolando alle spalle di Catherine e concludendo con un perfetto destro volante sotto le gambe di Marshall la palla servitagli da Lambert. Nono gol stagionale per Rodriguez, l'ottavo nelle ultime dieci partite. Difficile per Osvaldo trovare spazio in campo con l'inglese in queste condizioni di forma. Nel frattempo comincia l'esodo del pubblico dalle gradinate del CC Stadium. Al 27' un corner battuto all'indietro viene rimesso in area da Chambers, torre aerea di uno scatenato Rodriguez per Lambert, che stoppa di sterno e di destro fredda nuovamente Marshall. Cambia l'ordine dei fattori ma non muta il prodotto finale: 0-3 e partita in ghiaccio. Mackay e i suoi occhi spiritati tentano di scuotere i Bluebirds, ma i tentativi dei gallesi sono vanificati da un super Gazzaniga. Il risultato non cambia più fino al fischio finale. Nella giornata di venerdì 27 Mackay è stato sollevato dal suo incarico. Troppo poco due vittorie nelle ultime 12 partite di campionato, il Cardiff si trova ora solo un punto sopra la zona retrocessione. Il Southampton riprende a macinare gioco e punti, consolidando il nono posto in classifica in acque calmissime: +6 sullo Stoke decimo e -4 dal Tottenham ottavo.
Chelsea - Swansea City 1-0
Da una gallese all'altra, anche lo Swansea di Laudrup, che dovrà fare a meno di Michu per un bel po', non se la passa meglio ultimamente. Di tutt'altra caratura il responsabile della sconfitta degli Swans, che perdono 1-0 a Stamford Bridge contro il Chelsea di Mourinho. Al 15' Hazard fa le prove generali del gol su invito di Eto'o, ma il diagonale da posizione angolatissima esce a fil di palo. Tra il 19' e il 20' clamorosa doppia occasione per John Terry, che prima colpisce al volo ma male un cross di Oscar (avesse segnato sarebbe stato il gol di giornata), poi non riesce a inquadrare la porta da posizione favorevole. Nel secondo caso il tiro sbagliato diventa un assist per Eto'o, ma la difesa gallese spazza l'area. Al minuto 28 arriva la rete che decide il match: Ashley Cole va in verticale sulla sinistra per Hazard che s'accentra e col destro fulmina Tremmel. La stoccata non è irrestitibile ma Williams si frappone goffamente tra palla e porta, togliendo la visuale al suo portiere e probabilmente anche sfiorando colpevolmente la sfera. I padroni di casa non riescono ad assestare il colpo del ko, soprattutto a causa di Eto'o, che getta nel cestino due splendide chance e giustifica le pretese invernali di Mourinho, alla ricerca dell'ennesimo attaccante. I Blues giocano maluccio contro uno Swansea assente ma vincono e artigliano il terzo posto in classifica, a due lunghezze dai rivali dell'Arsenal. Come sempre, per la vittoria finale bisognerà fare i conti con lo Special One, l'oste della Premier League.
Everton - Sunderland 0-1
La sorpresa più grande della diciottesima giornata giunge da Goodison Park, dove i Toffees cadono impietosamente contro l'ultima della classe, il Sunderland all'italiana dei vari Giaccherini (subentrato nella ripresa), Borini, Mannone (che giocano dall'inizio) e Dossena. Martinez non inserisce Barkley nell'undici titolare, preferendogli Leon Osman. Che per Howard si prospetti una giornata difficile lo si capisce già al secondo minuto, quando il portierone americano è costretto ad uscire con i piedi su Steven Fletcher, lanciato a rete da un erroraccio in ripiegamento di Jagielka. Il dramma vero si consuma al minuto 23: Howard batte corto e centralmente un rinvio dal fondo servendo Osman, il quale inciampa malamente pressato da Ki, che gli porta via il pallone. Il sudcoreano entra in area e salta l'estremo difensore, che lo sfiora abbastanza da farlo cadere, guadagnandosi anche un viaggio in doccia anticipato. Il replay mostra un tocco quasi impercettibile della tibia di Howard con la punta del piede dell'asiatico, e per Lee Probert questo è sufficiente per accordare la massima punizione. Dal dischetto va lo stesso Ki che realizza beffando Robles, subentrato al posto di Osman. Sotto di un gol e di un uomo, l'Everton nel primo tempo rischia il tracollo (erroraccio e miracolo nel giro di pochi decimi di secondo per Robles), poi nella ripresa sfiora il pareggio con Jagielka di testa da calcio d'angolo e con le conclusioni dalla lunga di Barkley, dentro dal 49', e di Oviedo. Al 70' blocco in area di Pienaar su Celutska: passa la palla ma non l'uomo, l'arbitro lascia correre e Goodison Park fischia, ma il rigore sembrava decisamente più netto di quello concesso nella prima frazione di gioco. Al 78' Fletcher si divora il raddoppio sulla verticalizzazione di Giaccherini. L'estremo difensore dei Black Cats deve aprire la manona all'84' per conservare inviolata la porta, e nel calcio d'angolo seguente è salvato sulla linea da Borini, che leva dall'incrocio il pallone inzuccato da Jelavic. Brividi fino al 93', ma l'Everton non riesce a mantenere l'imbattibilità interna. I Toffees restano stabili in quinta piazza, il Sunderland resta ultimo ma la zona salvezza ora dista solo 3 punti.
Newcastle - Stoke City 5-1
Ci sono volute due espulsioni perché il Newcastle avesse la meglio sullo Stoke City. Al St. James' Park la goleada dei Magpies è agevolata dai cartellini rossi sventolati dall'arbitro di giornata, Martin Atkinson. Fino a quel momento la squadra molto transalpina di Alan Pardew (6 titolari su 11 sono di nazionalità francese) aveva fatto una fatica incredibile a rimontare lo splendido gol segnato da Assaidi al 29', dopo una prima mezz'ora di gioco di sostanziale noia. Poi in 6 minuti Atkinson ha mostrato due cartellini gialli (molto generosi) a Whelan, lasciando i Potters in 10. Coach Hughes protesta e viene spedito fuori anche lui; il manager dello Stoke esce dal campo lanciando teatralmente il giubbotto in aria. La situazione per gli ospiti peggiora al 44', quando Wilson trattiene Remy lanciato a rete in area: rosso anche per lui e due uomini in più per il Newcastle. Il rigore lo batte proprio Remy che si fa parare la conclusione da Sorensen. Nel minuto seguente succede di tutto: contropiede Stoke arrestato da un probabile fallo di mano al limite dell'area, palla recuperata da Ben Arfa che salta secco un avversario e poi serve di nuovo Remy, che tira e segna grazie a due deviazioni. Al 3' della ripresa il Newcastle allunga grazie a Gouffran (a segno per la quinta partita interna consecutiva) ma il pallone aveva probabilmente varcato la linea di fondo qualche secondo prima. Da questo momento fino al termine dell'incontro monologo Magpies: palo di Ben Arfa, nuovo centro di Remy di testa al 55' (il decimo stagionale), traversa ancora di Ben Arfa, 4-1 di Cabaye dal limite dell'area al 66' e 5-1 all'80' di Papiss Demba Cissé, ancora su rigore. Il Newcastle vince, convince e resta sesto a quota 33, lo Stoke può recriminare per le decisioni arbitrali.
Norwich City - Fulham 1-2
Partita decisiva per due squadre destinate a lottare per la salvezza fino alla fine della stagione. La sblocca il Norwich al 13' con Hooper, la cui stoccata dai 25 metri è deviata fortuitamente da Hughes. La traiettoria diventa imprevedibile e Stockdale non può arrivarci. La reazione dei Cottagers è veemente e si concretizza al 34' con Kasami. Lo svizzero ex Palermo trova la via della rete direttamente da calcio di punizione, facendo filtrare il pallone attraverso la barriera malposizionata dei Canaries e trafiggendo Ruddy sul primo palo. Nella ripresa miracolo di Stockdale sul colpo di testa ravvicinato di Fer e salvataggio confusionario sulla linea della difesa del Norwich al 78'. Il gol decisivo arriva all'87', quando Riether crossa dalla destra una palla rimpallata fuori area da un difensore gialloverde. La sfera arriva però nella zona di Scott Parker, che la raccoglie, finta il tiro ed esplode il destro dai 25 metri su cui Ruddy non può nulla. Per i Canaries non c'è tempo per rimettere in piedi la partita. Il Fulham fa punti in trasferta dopo oltre 2 mesi e aggancia il Crystal Palace nell'ultima casella di classifica che vale la permanenza in Premier, il Norwich perde una buona occasione per tutelare la propria posizione in campionato e resta risucchiato nella lotta salvezza.
Tottenham - West Bromwich Albion 1-1
Finisce subito l'"effetto Sherwood" per il Tottenham: la squadra del nord di Londra non riesce ad andare oltre il pareggio contro il modesto West Bromwich Albion, allungando a 4 la striscia di partite interne senza vittorie. Dopo la preziosa vittoria esterna per 2-3 sul campo del Southampton, il manager che ha sostituito André Vilas Boas sulla panchina degli Spurs ha confermato la coppia offensiva Soldado-Adebayor. Ma sono i Baggies a rendersi pericolosissimi per ben 2 volte con Matej Vydra, l'ex giovane attaccante di Udinese e Watford, che sfugge in entrambe le occasioni alla trappola del fuorigioco londinese sprecando a tu per tu con Lloris, bravissimo in uscita. Al 34' il Tottenham improvvisamente si sveglia: azione manovrata sulla trequarti e calcio di punizione guadagnato da Walker. Sul luogo di battuta va lo specialista Eriksen che pennella un capolavoro di destro a giro: la palla colpisce la traversa e poi si adagia in rete. La testa del danese resta a esultare, visti la dormita, il fallo e il cartellino giallo di cui è colpevole due minuti dopo. Dalla punizione originatasi arriva il gol del pari: la difesa degli Spurs ultimamente fa più acqua di uno scolapasta e la morbida punizione di seconda diventa un'assist letale per il centrale del WBA Olsson, che batte facilmente Lloris. Nella seconda metà di gara è il Tottenham la squadra a rendersi più pericolosa, con i tiri dalla lunghissima di Rose prima e Walker poi. Soldado sfiora la gioia personale all'85', ma la palla esce di poco. Con questo pareggio il Tottenham viene raggiunto dallo United, a pari merito con 31 punti: per Tim Sherwood c'è molto lavoro da fare. Gli Albions conquistano invece un preziosissimo punto esterno che alla fine potrebbe fare la differenza tra la permanenza in Premier e la retrocessione in Championship.
West Ham - Arsenal 1-3
I quasi 35000 di Upton Park c'hanno creduto fino al 68'. Poi c'ha pensato Walcott a risvegliarli dal sogno. Uno dei tantissimi derby di Londra ha dimostrato ancora una volta come, nelle stracittadine, conti poco l'andamento di una squadra durante la stagione: il derby è il derby. La partita è sin dall'avvio piacevole, con un'occasione per parte nel primo quarto d'ora, ma i portieri si fanno trovare pronti. Al 44' Arsenal vicinissimo al vantaggio con il destro al volo di Arteta dopo una punizione rimpallata: Adrian è battuto ma la sfera sibila a lato del palo. Il secondo tempo si apre con la papera di Szczesny, che respinge in bagher un tiro centrale di Nolan servendo la palla sui piedi di Carlton Cole. Il numero 24 degli Hammers deve solo appoggiare in rete l'1-0 che fa impazzire il Park. Passano quattro minuti e al 50' Jarvis si mangia il 2-0. Poco più tardi Cole anticipa tutti su cross dalla sinistra, ma apre troppo il piatto al volo e grazia Szczesny uscito malissimo. I Gunners all'improvviso si svegliano e si ricordano di non vincere una partita dal 4 Dicembre: tiro di Cazorla, respinta di Adrian, arriva Ozil e il portiere degli Hammers deve superarsi. E' il preludio al pareggio: al minuto 68 Cazorla apre sulla destra per Walcott che rientra e conclude col sinistro. Il tiro è debole ma Adrian non lo vede partire, sbaglia e l'Arsenal pareggia. Passano due giri di orologio e il West Ham va knockout: cross mancino di Podolski, appena entrato, e stacco imperioso di Walcott per la doppietta personale. Al 79' chiude i conti proprio il tedesco con il suo micidiale mancino, raccogliendo una sponda all'indietro di Giroud: palla nell'angolino basso e Arsenal di nuovo primo, grazie alla contemporanea sconfitta del Liverpool a Manchester. Per il West Ham la situazione resta difficilissima, sarà decisiva la prossima sfida interna contro il WBA per tentare di schiodarsi dal penultimo posto a quota 14 punti.
Manchester City - Liverpool 2-1
Doveva essere una partita spettacolare, e lo è stata. All'Etihad Stadium si sfidavano la terza e la prima in classifica, distanti un solo punto. Non hanno perso tempo a studiarsi City e Liverpool: già al 5' Navas sfiora il vantaggio con un'incornata il cui esito mantiene con il fiato sospeso tutto lo Stadium, Mignolet, Sakho appostato sul secondo palo e lo stesso Navas. La palla scheggia il palo esterno ed esce a lato. Al 19' micidiale contropiede dei Reds con Suarez che imbecca Sterling, che salta anche Hart e segna a gioco fermo. Sì, perché il guardalinee segna un fuorigioco clamorosamente inesistente. La scena si replica al 24': palla dentro dell'uruguaiano per il rapidissimo giamaicano, che salta il portiere dei Citizens sull'esterno ma si vede "rubare" il gol dall'accorrente Coutinho, che insacca a porta sguarnita. Al 30' la sfida è di nuovo in parità grazie al gol di testa di Kompany, il secondo consecutivo dopo quello rifilato al Fulham nell'ultimo turno. Mignolet e Allen non possono nulla sull'incornata del centrale belga, che ingaggia una battaglia aerea con Skrtel lunga tutto il match. Le due squadre in attacco giocano che è una meraviglia, ma Coutinho dopo il gol non ne azzecca più una, come dimostra l'incredibile opportunità fallita al 40': piatto al volo in bocca ad Hart, dopo una triangolazione ad altissimo tasso tecnico con Suarez e Sterling. Opportunità che non si possono fallire quando giochi contro il miglior attacco del campionato, che ha una media di quasi 3 gol a partita. Da quando è arrivato Pellegrini il City ha infatti un gioco offensivo studiato e micidiale, e all'ultimo minuto disponibile del primo tempo i Citizens passano dalla teoria alla pratica: contropiede portato avanti da Navas che rasoterra serve Negredo. El Tiburon s'inventa un esterno sinistra che sorprende Mignolet, il quale riesce solo a deviare leggermente. Il primo tempo finisce così. Nella ripresa il Liverpool dimostra di volerla e poterla pareggiare. Le due occasioni più ghiotte arrivano nell'arco di due minuti, tra il 70' e il 72', ma sia Henderson di tacco che Sterling sotto porta (clamoroso il secondo errore) non riescono a battere Hart. Alla distanza i Reds perdono di lucidità, chiedono due rigori di cui uno netto e alla fine escono sconfitti probabilmente immeritatamente. Per la squadra di Brendan Rodgers è necessario dimenticare questa sconfitta e concentrarsi subito sul match di domenica 29 in casa del Chelsea. Pellegrini può invece gongolare, il suo City in casa non sbaglia un colpo e vede la testa della classifica occupata dai Gunners di Wenger.