Sorpresa. Incredulità. Favola. Ma anche bel calcio, tattica, pressing e conclusioni in porta a pioggia. Questo è l'Everton di Roberto Martinez, ammirato fino alla 17a giornata di Premier League. L'ennesima dimostrazione oggi, contro uno Swansea a tratti brillante, a tratti irritante. Dopo un primo tempo di studio, nella ripresa i Toffees sono scesi in campo con la determinazione tipica delle squadre di alta classifica, con le motivazioni che hanno prevalso sulla fisicità e la concretezza dei padroni di casa. Un Everton pragmatico, cinico che non lascia spazio ai gallesi (solo nell'occasione del pareggio c'è stata una vera e propria distrazione): la cura Martinez fa bene e nemmeno il freddo invernale sembra indebolire i Blues.

PRIMO TEMPO – Poche emozioni e tanto possesso palla nella prima frazione di gioco tra le due squadre, più impegnate nel gestire il pallone che ad impensierire l'avversario. La prima occasione concreta arriva dei piedi del propositivo Mirallas dopo 13' di gioco: la conclusione è debole e Tremmel blocca senza affanno. A metà primo tempo è sempre l'Everton a creare emozioni, ma Mirallas sbatte contro il muro difensivo dello Swansea. Dopo le due occasioni degli ospiti, i gallesi accendono l'interruttore con Routledge che in percussione dalla fascia destra si accentra e scarica a rete, non inquadrando però il bersaglio. Al 32' è Wilfried ad avere l'opportunità del possibie 1-0, servito da un ottimo passaggio di Routledge: davanti ad Howard il numero 10 dello Swansea si emoziona e spedisce nel parcheggio la sua conclusione. Nei minuti finali, Hernandez ci prova ancora , ma i problemi di conclusione dei padroni di casa continuano ad aggravarsi (foto REUTERS/Rebacca Nauden).

SECONDO TEMPO – Parte forte l'Everton nel secondo tempo, e soprattutto parte fortissimo Barkley. Al 55' si divora una ghiottissima occassione scivolando a pochi passi da Tremmel. Dieci minuti più tardi ancora il numero 20 ha l'occasione di aprire le marcature: percussione centrale, dribbling secco su mezza difesa dello Swansea e bordata destinata a rete. Tremmel si supera deviando il tiro sulla traversa. La pressione dei Toffee Man e incredibile e Coleman al 66' porta in vantaggio i suoi: il terzino destro controlla e dai 20 metri conclude in porta trovando impreparato l'estremo difensore gallese: 1-0 e gol da copertina per il numero 23. Nemmeno il tempo di festeggiare e il punteggio torna di nuovo in parità: lo Swansea prova a reagire, e dal calcio di punizione crossato in area di rigore arriva l'autorete di Oviedo. Dopo il pareggio salta ogni schema tattico e le due squadre si aprono, a beneficio dello spettacolo. Vazquez in contropiede si trova davanti ad Howard, ma spreca tutto con un pallonetto decisamente inadeguato vista la situazione: Howard ringrazia e blocca facilmente. A 6' dal termine quando le emozioni sembrano essere finite, Barkley apre la doccia gelata per il Britannia Stadium. Calcio di punizione da 25 metri: il numero 20 va alla conclusione scardinando la serratura e segnando un gol bellissimo. La traversa da una mano al centrocampista, ma la traiettoria è una delizia per chi ama il football. I Cigni neri non ci stanno e provano l'ennesima reazione,trovando Howard pronto a sbarrare la strada a chiunque passi dalle sue parti. Nei minuti di recupero forcing finale, con Lamah che si vede negare la gioia del gol ancora da uno strepitoso Howard. Dopo 3' di recupero l'arbitro Lee Mason fischia la fine del match.

A fine partita, Roberto Martinez aveva un sorriso emblematico: sicuramente era dedicato a chi non credeva nella sua squadra e chi la definiva solo una meteora. Intanto lui vince e convince, facendosi amare da tutta la squadra e da una società che nei campionati passati lottava a fatica per respirare nella claustrofobica zona di metà classifica. Molti esperti indicavano il 2014 come anno del Liverpool: sicuramente non avevano considerato l'altro club della città.