Rosso Natale, rosso Liverpool. I Reds guadagnano temporaneamente la testa della classifica in solitario annichilendo nel primo tempo la resistenda del Cardiff City: 3-1, con le marcature dei padroni di casa segnate tutte nei primi 45 minuti. E su tutte, manco a dirlo, c'è in un modo o nell'altro il piede dell'irrefrenabile Luis Suarez, capocannoniere senza diritti di replica del campionato inglese.

Il Cardiff non è venuto ad Anfield per recitare il ruolo della vittima sacrificale. Gli uomini di Mackay la giocano a viso aperto, di fronte ad un Liverpool ancora senza Gerrard, ma con un Coutinho che all'Inter formato Thohir avrebbe fatto comodo non poco. Al 15' sono proprio gli ospiti a scaldare la partita: Noone va via a Sakho, rientra sul sinistro e prova la conclusione a giro. Mignolet ci deve mettere tutta la sua elasticità per deviare in corner. Suarez al 18' inizia a prendere la mira con un diagonale fuori di poco, ma al 25' il mastro birraio uruguaiano apre i rubinetti ed inizia a spillare meraviglie. Suarez-Coutinho-Henderson, tutto di prima: l'esterno inglese vede il movimento del capocannoniere di Premier al limite dell'area e gli serve un pallone al bacio, che il Pistolero scarica in porta al volo con un destro esemplare per coordinazione e precisione. Riempita la prima pinta, gli inglesi iniziano a servire da bere per tutto Anfield: palo di Coutinho, incornata di Skrtel alta di un soffio, salvataggio sulla linea di Turner, paratona di Marshall su Flanagan.

Andare al riposo con un misero 1-0 sarebbe un reato per i Reds ed allora ci pensa ancora Suarez ad affossare i Bluebirds. Lancio di Henderson al 42', Suarez scatta sul filo del fuorigioco ed in velocità arriva solo davanti a Marshall. Con un quasi incomprensibile - per lui - impeto di generosità serve ,che deve solo appoggiare nella porta spalancata. Probabilmente pentitosi dell'assist, 3 minuti dopo arriva il gol numero 10 nel mese di dicembre: azione sulla sinistra, rimpallo vincente di Suarez e colpo di tacco di Lucas a liberare l'uruguaiano, che calcia di prima e trova l'angolo sul palo lungo, con un Marshall stavolta non impeccabile: 3-0 e buonanotte Cardiff.

Nella ripresa i gallesi provano una timida reazione: Mackay mette dentro Kim e Campbell per Odemwingie e Medel. Al 58' arriva il gol del 3-1. Punizione dalla destra, Mutch salta in beata solitudine sul secondo palo, sfruttando il blocco di un compagno, e rende meno amaro il risultato. I Buebirds per una decina di minuti ci credono e provano ad alzare il baricentro. Al 75' Suarez potrebbe chiudere il discorso una volta per tutte e portarsi a casa il pallone del match, ma tra lui e la tripletta c'è il palo esterno: stavolta è Sterling a scattare sul filo del fuorigioco, Marshall in uscita è bravissimo ad arrestare la sua progressione. Sulla respinta Suarez trova solo il palo esterno della porta, difesa da due difensori gallesi in ripiegamento alla disperata. All'82' altro tiro a girare dell'indemoniato sudamericano, che manca la porta di una ventina di centimetri. Rodgers decide che il 3-1 può bastare e blinda la difesa con Agger al posto di Coutinho. Marshall ad un minuto dal 90' la prende sul personale e nega ancora la tripletta a Suarez.

Il Liverpool è bello e cinico: il possesso palla degli uomini di Rodgers è funzionale e quasi mai rischioso, la velocità degli esterni e la tecnica del reparto avanzato sono manna dal cielo per appassionati e addetti ai lavori. E poi Suarez: sarà antipatico anche a sua mamma, ma 19 gol in 12 partite sono numeri da fenomeno vero. Vederlo puntare la porta avversaria anche al 93', a risultato acquisito, è quel tipo di calcio che non ci si stanca mai di guardare. Già, guardare: quello che faranno i Reds lunedì sera, davanti alla tv, mentre Arsenal e Chelsea si sfideranno per confermare o sovvertire le gerarchie di questa Premier League. Guardare, e dall'alto: il Liverpool è primo, ora tocca agli altri darsi da fare.