Chi pensava che il Barcellona avrebbe scalato le marce nell'ultima partita del girone di Champions League è rimasto deluso. Lo aveva detto in conferenza stampa alla vigilia il Tata Martino: nessuno sconto e così è stato. La marea blaugrana travolge il malcapitato Celtic che abbandona le competizioni europee perdendo la faccia, anche se contro avversari di questo calibro è dura per chiunque.

Il primo cruccio di Martino è dimostrare che il suo Barça non è dipendente da Messi. Siccome ne servirebbe un doppione, tanto vale accontentarsi di qualcuno che ne potrebbe ricalcare le orme: l'identikit risponde al nome di Neymar. Il brasiliano scalpitava alla ricerca del suo primo gol in Champions League, ma stasera ne ha fatti addirittura tre e lanciato un chiaro messaggio alla Pulce che in questa squadra c'è posto anche per lui.

Il Barcellona sblocca già al 7': Forster respinge la conclusione di Sanchez, dalle retrovie è salito Piqué che si fa trovare pronto all'appuntamento con il gol. I blaugrana cominciano a praticare il loro solito calcio: possesso palla compiuto con dovizia di particolari e fitta rete di passaggi a mandare in tilt gli avversari. Fino agli ultimi dieci minuti del primo tempo non accade più nulla, poi l'uno-due che spazza via il Celtic. Neymar scappa via ad Ambrose e consegna su un piatto d'argento a Pedro il pallone del raddoppio, poi è lo stesso brasiliano a sbloccarsi in Champions su assist di Montoya.

Il Celtic, che nel primo tempo ha almeno provato a combattere, sparisce completamente nella ripresa. Neymar impiega tre minuti a realizzare la doppietta personale: l'azione parte proprio dal suo servizio di tacco per Sergi Roberto, da questi a Sanchez e poi di nuovo a Neymar che batte Forster per il 4-0. Non si ferma quì il brasiliano che prima del quarto d'ora cala la manita: Adriano serve Neymar che fugge via e segna nonostante il tentativo disperato di Van Dijk di salvare sulla linea di porta.

Neymar è completamente fuori controllo e potrebbe segnare il quarto gol personale, ma dopo aver saltato Forster decide di lasciare l'onore di segnare a Pedro: nel frattempo la retroguardia del Celtic ha recuperato e può disinnescare il pericolo. Il Celtic non riparte più, non ne ha forza e nemmeno voglia: in attesa disperata del fischio finale c'è spazio per il sesto gol blaugrana, con Tello (subentrato a Sanchez in corso d'opera) che partecipa al festival delle reti su passaggio decisivo di Adriano. Allo scadere Samaras segna il gol che vale soltanto per gli annali.

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Fabio Capovilla
Classe 1989. Mi sono laureato in Scienze della comunicazione a Bergamo, dove mi sto per specializzare in editoria. Vavel è la mia prima collaborazione giornalistica che spero in futuro possa diventare una professione. Scrivo di Atalanta e di calcio francese.