Si è fatta attendere quel tanto che è bastato la replica di Steven Gerrard alle dichiarazioni dell'ex allenatore del Manchester United Alex Ferguson, il quale nelle pagine della sua autobiografia uscita a fine ottobre, aveva dichiarato che, nonostante abbia cercato di portarlo all'Old Trafford, Gerrard non poteva essere definito un top top player. Frase a effetto che ha trovato non poche ilarità nel mondo del calcio, con la sensazione che il buon Ferguson si sia fatto un bel autogol.
In un intervista al Daily Mail, nella settimana che conduce alla doppia sfida amichevole con Cile e Germania, il capitano del Liverpool e della nazionale di Roy Hodgson risponde cosi alle parole dello scozzese:" 107 presenze in nazionale non sono male per uno che non è un top player, non credete?". Pungente quanto necessaria la battuta di Gerrard che poi continua:" Non ho mai pensato di arrivare cosi in alto, quando debuttai il mio obiettivo era arrivare a toccare quota 50 presenze, segnando magari 10 gol. Quindi per me 107 partite sono un traguardo di cui andare fiero, soprattutto se pensiamo ai nomi che ho raggiunto". Se dovessere scendere in campo anche solo in una delle due amichevoli, Gerrard arriverebbe al terzo posto nella classifica di tutti i tempi, a parimerito con Bobby Moore, e a sole 7 partite da David Beckham. Primo il portierone Peter Shilton a 125 presenze. Gerrard ha poi concluso sull'argomento sottolineando il grande rispetto per la figura di Ferguson:" E' giusto che lui abbia le sue idee, sono sempre stato un suo fan, è uno dei migliori allenatori al mondo. Di certo però non perderò il sonno per le sue dichiarazioni. Nel corso della mia carriera ho avuto gesti di stima da tantissime persone, compreso Ferguson, ma su certe cose preferisco non soffermarmi. Ciò che conta per me è la considerazione di Brendan Rodgers e Roy Hodgson. Loro sono soddisfatti e io mi preoccupo solo di questo".