Prosegue la 1a giornata con una ricca serie di incontri che ha visto Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen tenere il passo del con vittorie agevoli rispettivamente sull' Augsburg e sul Friburgo. L' Hertha a valanga sull' Eintracht Francoforte, un ritorno nella massima serie a suon di gol e spettacolo. Inizio non felicissimo invece per l'altra neo-promossa, l' Eintracht Braunschweig che cede sul finale a un fortunato Werder Brema. Anche Hannover bagna l'esordio con un buon successo sul Wolfsburg. Pari dopo un autentica battaglia tra Hoffenheim e Norimberga. Oggi è il turno di Mainz 05 e Stoccarda e di Schalke 04 e Amburgo che vanno a chiudere questo primo ricchissimo spieltag.
Bayer Leverkusen - Friburgo 3 - 1
Kiessling (B) 22', Hanke (F) 40', Son (B) 46', Sam (52')
Bayer Leverkusen (4-3-3): Leno; Donati, Toprak, Spahic, Boenisch; Bender, Reinartz, Castro (Öztunali, 87'); Sam (Hegeler, 80'), Kiessling, Son (Rolfes, 70'). All. Hyypiä
Friburgo (4-4-2): Baumann; Schmid, Ginter, Diagne, Sorg; Coquelin (Kerk, 46'), Fernandes, Schuster, Zuck (Günter, 68'), Hanke, Mehmedi (Freis, 76'). All. Streich
Incontro d'alta quota già subito nella 1a giornata tra due delle migliori realtà della scorsa Bundesliga. Bayer Leverkusen che in questa stagione cercherà di fare da terzo incomodo tra le due prime della classe e la vittoria contro il Friburgo è un buon primo passo proprio in quella direzione. La prima nota positiva, anche se ovviamente è ancora presto per dare giudizi attendibili, è che Heung-Min Son e Donati non fanno per nulla rimpiangere Schürrle e Carvajal. Con Son anzi Hyypiä può tranquillamente permettersi un modulo apertamente offensivo perché il coreano è un elemento estremamente mobile lavorando molto bene anche in copertura, così come Sam, cresciuto tantissimo nelle ultime tre stagioni a Leverkusen. Kiessling non ha bisogno certo di presentazioni e anche col Friburgo ha fatto sentire la sua fondamentale presenza là davanti, timbrando come sempre il cartellino. Tridente che va a segno con una squadra che cerca costantemente la profondità prediligendo sempre linee verticali.
Il Friburgo non ha demeritato ed è rimasto quasi sempre in partita. Ha una buona organizzazione di gioco. Si vede poco dalle parti di Leno, ma quando lo fa è pericolosissimo, specialmente con Hanke (acquistato in questa sessione di mercato dal Mönchengladbach) che firma il gol del momentaneo pareggio. Potrebbe riaprire la partita al 65' ma Leno para il rigore calciato da Schmid. Purtroppo i due errori con la difesa troppo alta determinano la prima sconfitta di un Friburgo che necessiterebbe di rinforzi. Deludente la prova del neo-acquisto Mehmedi, non lo si vede quasi mai, dialoga poco e male con Hanke.
Augsburg - Borussia Dortmund 0 - 4
Aubameyang 24', Aubameyang 66', Aubameyang 79', Lewandowski [r] 86'
Augsburg (4-1-4-1): Amsif; Verhaegh, Callsen-Bracker, Klavan, Ostrzolek; Baier; Hahn (Vogt, 83'), Moravek, Altintop (Philp, 77'), Holzhauser (Vlachodimos, 77'); Molders. All. Weinzierl
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Langerak; Grosskreutz, Subotic, Hummels, Schmelzer; S. Bender, Sahin; Aubameyabg (Hofmann, 81'), Gundogan (Blaszczykowski, 57'), Reus; Lewandowski (Durm, 88'). All. Klopp
Il Dortmund non ne vuole certo sapere di perdere colpi, specialmente alla prima giornata, specialmente se il Bayern ha già vinto e grazie a una fantastica tripletta all'esordio in Bundesliga di Aubameyang abbatte un pur volenteroso Augsburg. Risultato effettivamente pesante e un po' bugiardo poiché la squadra allenata da Weinzierl, consapevole dell'improponibilità dell'impresa, tenta da subito di stare al passo con il Borussia Dortmund e tutto sommato riesce a tener testa ai vicecampioni di Germania e d' Europa fino quasi a tre quarti di gara, fino a quando appunto non gli si abbatte addosso il ciclone gabonese proveniente dal St. Etienne (e lasciato andare colpevolmente per pochi spiccioli dal Milan che fino al dicembre 2011 ne deteneva il cartellino). Weinzierl ha il merito di allestire una squadra compatta che tiene il ritmo alto e chiude gli spazi. Il Dortmund che ovviamente ha più qualità, quasi stupito dall'atteggiamento dell'Augsburg, gioca più in surplace controllando il gioco, gestendolo con un palleggio intelligente, fino a colpire attraverso verticalizzazioni improvvise. L'ingresso di Blaszczykowski al posto di Gundogan con Reus spostato sulla trequarti e Aubameyang sul fronte sinistro d'attacco, velocizza il gioco e con un Augsburg ormai spompato diventa micidiale. Lewandowski più prezioso in ripiegamento e come uomo assist, quasi da seconda punta. Il suo marchio però lo lascia sempre, anche se su rigore.
Eintracht Braunschweig - Werder Brema 0 - 1
Junuzovic 82'
Eintracht Braunschweig (4-3-3): Petkovic; Elabdellaoui, Bicakcic, Dogan (Correia, 46'), Reichel; Kratz (Oehrl, 84'), M. Caligiuri (Boland, 56'), Theuerkauf; Kruppke, Jackson, Hochscheidt. All. Lieberknecht
Werder Brema (4-3-3): Mielitz; Fritz, Prödl, Caldirola, Gebre Selassie; F. Kroos (Yildirim, 81'), Makiadi (Lurimya, 85'), Junuzovic; Petersen, Hunt, Ekici (Elia, 62'). All. Dutt
Ritorno amaro in Bundesliga dopo 28 anni per l'Eintracht Braunschweig che deve subire una beffarda sconfitta per mano di un Werder Brema tutt'altro che meritevole in quello che molto probabilmente è stato il match meno emozionante di questa prima giornata e che ha visto nel tiro di Reichel, una botta micidiale da più di 30 metri, deviata da Mielitz sulla traversa, la cosa in assoluto più bella della partita. Incontro che comunque non ha risparmiato un'enorme intensità di gioco con due squadre all'apparenza offensive (mostrando uno speculare 4-3-3) ma che hanno prodotto una gran densità a centrocampo, senza evidenziare al contrario particolari sussulti offensivi, condita peraltro da una miriade di errori nei passaggi specialmente in fase d'impostazione da una parte e dall'altra. Prima frazione di gioco che scorre via a reti bianche, nel secondo tempo il Braunschweig cerca di far sua la partita alzando il ritmo e presentandosi con più assiduità dalle parti di Mielitz ma viene appunto beffato da un rinvio casuale di Prödl che si trasforma in assist involontario trovando l'austriaco (croato di nascita) Junuzovic che se ne va in solitudine a siglare il gol vittoria per i Verdi di Brema. Dutt ringrazia ma è consapevole che quello che gli si prospetta è un cammino durissimo, avendo a disposizione una rosa deficitaria in tutti i reparti.
Hannover - Wolfsburg 2 - 0
Andreasen 17', Huszti 84'
Hannover (4-2-3-1): Zieler; Sakai, Haggui, Sane, Pander; Andreasen (Hoffmann, 73'), Stindl; Bittencourt (Schmidebach, 76'), Prib (Schlaudraff, 66'), Huszti; Diouf. All. Slomka
Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Träsch, Naldo, Klose, Rodriguez; Koo (Knoche, 55'), Polak; Vieirinha (Sio, 80'), Arnold, Diego; Olic (Schäfer, 66'). All. Hecking
L'attenuante della sconfitta del Wolfsburg è rintracciabile decisamente nella duplice espulsione (una diretta di Arnold, al 32' e l'altra di Klose per somma di ammonizioni, non cattive ma frutto di grande ingenuità) che ha tagliato le gambe alla squadra di Hecking, già in svantaggio di una rete al momento della sciocchezza di Arnold, giovanissimo talento che, certo, non si presenta nel migliore dei modi ai suoi tifosi in questo esordio di stagione. sarebbe un errore però dimenticarsi dei meriti di una squadra come quella dell'Hannover molto più concentrata e messa meglio in campo, con reparti attentissimi nelle due fasi e un Diouf costantemente pericoloso dalle parti di Benaglio. Il Wolfsburg, lo abbiamo detto, evidenzia carenze nell'organico e problemi a livello progettuale: la società non ha chiarito bene a se stessa quali siano i propri reali obiettivi.
Hoffenheim - Norimberga 2 - 2
Abraham (H) 34', Modeste (H) 51', Frantz (N) 54', Ginczek (N) 57'
Hoffenheim (4-2-3-1): Casteels; Beck, Abraham, Vestergaard, Thesker; Rudy (Strobl, 65'), Polanski (Salihovic, 86'); Volland, Firmino, Elyounoussi; Modeste (Schipplock, 72'). All. Gisdol
Norimberga (4-2-3-1): Schäfer; Feulner, Nilsson, Pogatetz, Pinola; Stark, Balitsch (Dabanli, 72'); Kiyotake, Gebhart (M. Frantz, 46'), Mak (Drmic, 46'); Ginczek. All. Wiesinger
Si sapeva fin dall'inizio che Hoffenheim e Norimberga avrebbero dato vita a un'autentica battaglia e così è stato e senza esclusione di colpi, visto il tabellino arbitrale che ha registrato cinque ammonizioni, ma senza troppa cattiveria. L'Hoffeneim dopo lo spauracchio retrocessione della scorsa stagione è totalmente rinato, anche grazie a Gisdol che ha saputo ridare solidità e autostima alla squadra e tranquillità all'ambiente e la società ha risposto con acquisti importanti come Modeste (a segno all'esordio) e Elyounoussi dimostrando di avere le idee chiare sul futuro di un club che può ambire alle zone alte della classifica. Anche il Norimberga quest'anno potrebbe non accontentarsi di uno stazionamento a metà classifica. Sul mercato ha puntato al rinnovamento della rosa seguendo un'interessantissima linea verde a partire da Ginczek che, avendo firmato il gol del pareggio, ha già promesso fuoco e fiamme per questa Bundesliga. Certo all'Hoffenheim manca un gol sacrosanto annullato sconsideratamente a Volland dopo che il pallone "fantasma" aveva varcato la linea (il direttore Thorsten Kinhöfer, intervistato dalle tv tedesche ha anche ammesso l'errore, poiché in Germania al contrario di altri Paesi, Italia compresa, succede anche questo), ma la tenacia e l'ottima organizzazione di gioco del Norimberga le fanno meritare questo pari su ciò che è stato per l'appunto un autentico emozionantissimo campo di battaglia.
Hertha Berlino - Eintracht Francoforte 6 - 1
Ramos (H) 18', Brooks (H) 32', Meier (E) [r] 37', Allagui (H) 58', Allagui (H) 60', Ramos (H) 71', Ronny (H), 89'
Hertha Berlino (4-2-3-1): Kraft; Ndjeng, Lang Kamp, Brooks, van den Bergh; Lustenberger, Hosogai (Kluge, 83'); Allagui, Baumjohann (Ronny, 76'), Ben-Hatira (Schulz, 73'); Ramos. All. Luhukay
Eintracht Francoforte (4-4-2): Trapp; Jung, Zambrano, Russ, Oczipka; Rode, Schwegler, Meier, Flum (Inui, 46'); Rosenthal (Aigner, 46'), Joselu. All. Veh
Perdura la maledizione dell'Eintracht Francoforte con l'Hertha Berlino che si conferma bestia nera dei francofortesi e Luhukay non mostra nessunissima intenzione di interromperla visto che infligge l'ennesima sconfitta all'undici di Veh con un punteggio addirittura tennistico e, a memoria d'uomo, è forse la prima volta nella storia della Bundesliga che una neo-promossa vince con un risultato così ampio una gara d'esordio contro un club, almeno sulla carta, ben più quotato. D'altronde tutte le perplessità che hanno accompagnato la pre-season dell'Eintracht si sono materializzate in un match da incubo in cui non ha funzionato davvero nulla. L'Hertha non è certo una squadra di fenomeni, ma ha dimostrato (come del resto in tutta la passata 2. Bundesliga) di poter essere una bella realtà che gioca un calcio estremamente moderno fatto di corsa, buone manovre a centrocampo con ottimi sviluppi sulle fasce con micidiali ripartenze. Anche Inui, in genere faro della squadra, entrato ad inizio secondo tempo si è trovato estremamente spaesato in quella situazione e non è riuscito mai a entrare in partita. Centrocampo praticamente inesistente e difesa sconsideratamente altissima hanno dato vita al festival del gol in diretta dall' Olympiastadion. C'è sicuramente tempo per rifarsi per l'Eintracht, ma ci sono state mosse societarie davvero incomprensibili come un mercato pressoché inesistente e una preparazione, alla luce dei fatti, totalmente sbagliata, con l'aggravante che Francoforte era attesa dagli impegni di Europa League fin dai preliminari.