E' da qualche mese ormai che in Premier si parla molto della nuova posizione di David Luiz, da quando Benitez a fine 2012 decise di spostarlo qualche metro in avanti per farlo giocare come centrocampista difensivo, un ruolo che il brasiliano conosce molto bene perché ricoperto nella sua prima squadra, il Vitoria, quando aveva quattodici anni.

Da quando è arrivato al Chelsea, Luiz è sembrato fin da subito il compagno perfetto per uno come John Terry; aveva tutti i numeri per riempire le mancanze, quasi strutturali, del compagno inglese. I due si coprivano le spalle l'uno con l'altro perché se al primo - forse anche per la giovane età - gli è spesso mancata la concentrazione per tutti i 90 minuti e quindi ha sempre avuto bisogno di un compagno roccioso e d'esperienza accanto, al secondo invece è mancata spesso la velocità di gamba e di testa nelle ripartenze. La migliore caratteristica di David Luiz è da sempre quella di uscire palla al piede dalla difesa e impostare l'azione; quando il brasiliano decide di impostare sa perfettamente che Terry rimarrà lì, qualche passo indietro, a coprirlo; mentre l'inglese può contare sull'impressionante velocità di Luiz nel recuperare la posizione nelle situazioni di pericolo.

Le cose però non sono andate sempre benissimo per i due perché le continue avanzate del brasiliano hanno procurato nel tempo qualche danno di troppo al Chelsea, rendendo la squadra vulnerabile nei contropiede. La stampa inglese ha spesso puntato il dito contro il brasiliano, reo di commettere troppi errori di superficialità; famosa è stata la sparata di Gary Neville - ex colonna dello United e ora commentatore per Sky Sport - che nello scorso campionato, dopo che il Chelsea aveva affrontato il Liverpool, ha etichettato David Luiz come un giocatore "controllato con un joystick della Play Station da un bambino di 10 anni in tribuna".

"David Luiz is controlled by a 10-year-old in the crowd on a Playstation" G. Neville
Nella partita di Coppa del Mondo per Club contro il Monterrey, Rafa Benitez ha fatto la mossa che non ti aspetti, una di quelle che spesso, soprattutto in situazioni di emergenza, si rivelano rischiose ma alla fine azzeccate. In questo caso ha spostato David Luiz a centrocampo, accanto a Obi Mikel, nel 4-2-3-1. In un certo senso, Benitez si è trovato costretto a fare questa scelta perché era rimasto con soli tre centrali di centrocampo (Lampard rientrava da un infortunio) ma ciò non toglie che ha avuto molto coraggio, rivoluzionando due terzi dello schema tattico della sua squadra. La mossa ha portato i risultati sperati visto che David Luiz è stato premiato come secondo miglior giocatore di tutto il torneo.

A detta di molti osservatori, le caratteristiche del brasiliano vengono esaltate proprio giocando in questa posizione (ricoperta anche nell'ultima partita di Europa League contro il Basilea dove Luiz ha segnato un gol su punizione). Il suo stile sembra coincidere perfettamente con i movimenti e gli atteggiamenti che il ruolo richiede. Ha forza fisica per contrastare le avanzate avversarie, velocità nel recuperare la posizione, una visione di gioco che pochi altri giocatori hanno e un piede perfetto per impostare. Un altro elemento a favore del Luiz centrocampista è l'atteggiamento mentale. Giocare così distante dalla porta significa anche non essere in costante pressione perché perdere un pallone a centrocampo non è rischioso tanto quanto perderlo da difensore. Ecco perché David Luiz sembra  molto più libero di provare quelle giocate che non si potrebbe permettere giocando davanti a Cech. L'elemento che ancora deve trovare una sua forma definitiva è sicuramente l'intesa con Frankie Lampard che, rispetto agli altri centrocampisti del Chelsea, ha molta più propensione verso l'attacco. Giocare con Lampard significa infatti per il brasiliano lasciare al compagno l'avanzata verso la porta avversaria e temporeggiare qualche metro più indietro. Su questo David Luiz dovrà ancora lavorare duramente.