Massimo Marianella di Sky Sport lo aveva detto nei primi minuti di telecronaca. "Se questa gara Di Canio la vince, i tifosi del Sunderland impareranno a cucinare la carbonara". Visto come è andata, probabilmente ora staranno già ai fornelli. Perchè una vittoria così netta, in campo nemico, se la sognavano da tempo. Oggi, il loro desiderio coccolato a lungo è diventato un punteggio sul tabellone del "Saint James' Park": 0-3, per la precisione, e così i punti di distanza dal Wigan terzultimo (che pure ha giocato due gare in meno) diventano tre. I Mackems in trionfo, i Geordies a leccarsi le ferite. Tra i Black Cats, a trionfare più di tutti, è l'allenatore italiano, uno che evidentemente, al netto delle sue discutibili idee politiche, ha una capacità di generare entusiasmo attorno a sè del tutto fuori dal comune. In più, poi, da quand'è stato chiamato ad allenare i gatti neri, ha evidenziato qualità manageriali di prim'ordine visto che fino ad oggi i suoi ragazzi non han fatto altro che difenderne l'operato sciorinando lodi sperticate. Ora a Sunderland, grazie a questa vittoria, Di Canio lo inseriranno sin da ora nella Hall of Fame del club del posto, perchè questo derby del Nordest dell'Inghilterra, seppure non abbia lo stesso nobile lignaggio di quelli di Londra, di Manchester o di Liverpool, è assai sentito da chi lo vive da protagonista, in campo e sugli spalti.

Lo spartito visto oggi è un po' il solito dei match della Premier League di quest'anno che vedono protagoniste squadre di medio cabotaggio: agonismo tanto, forse pure troppo (parecchi gli interventi censurabili), trame di gioco non particolarmente sofisticate, risultato deciso dal talento di alcuni degli attori sul palco. In questo caso, a fare da spartiacque il gran gol di Sessegnon al 26esimo: chirurgico il suo destro da fuori area, epifania di un talento abbacinante che prima o poi attrarrà l'aristocrazia del calcio europeo. Poi la reazione del Newcastle: due le occasioni sui piedi di Cisse, al 27esimo e al 29esimo, ma Mignolet c'ha messo una pezza a colori in entrambi i casi. Sempre sui piedi del senegalese, al 60esimo della ripresa, il pallone che poteva invertire l'inerzia del match: ma il guardalinee ha annullato il gol dell'attaccante africano per un fuorigioco che in realtà non c'era. Ed era quello, evidentemente, il treno che i Toons non potevano perdere: di lì a poco, infatti, il Sunderland avrebbe posto fine alla tenzone con due gol di rara bellezza: prima il 2-0 di Adam Johnson che, partito dalla destra pur essendo mancino naturale, ha disegnato una parabola con il piede mancino terminata nel sette; poi ecco l'ultima perla autentica della gara firmata dal subentrato Vaughan: bellissima anche la sua conclusione dalla distanza.

Il finale di gara Di Canio migliore non se lo poteva immaginare. Cori e applausi per lui dalla curva dei supporters del Sunderland, dei baci e degli abbracci, poi, se ne è perso il conto. E pazienza se l'abito indossato oggi, bello sporco a causa delle diverse esultanze da indemoniato, lo dovrà portare subito in lavanderia.