Devin Booker ed i Phoenix Suns, un legame che si rafforza, un matrimonio destinato a perdurare ancora a lungo. La guardia classe 1996 ha firmato un'estensione contrattuale con la franchigia dell'Arizona, legandosi ad essa per altri cinque anni. Massimo salariale, guadagnerà 158 milioni di dollari. Il team ha annunciato il completamento dell'operazione tramite una nota sul profilo ufficiale Twitter.
Booker, 21 anni, è diventato rapidamente la stella della squadra, e nel 2017 è stato il primo giocatore nella storia della franchigia a segnare 70 punti, per altro al TD Garden, uno dei palcoscenici più invitanti dell'intera lega. Il ragazzo compì quest'impresa quando aveva 20 anni e 145 giorni, rendendolo il giocatore più giovane nella storia della NBA a segnare 60 o più punti in una partita. Booker ha segnato in media 24.9 punti nella sua seconda stagione NBA e 22.1 punti nella terza, dimostrando al mondo intero le sue immense qualità da attaccante puro. Fu un'autentica scoperta quella fatta dal GM Ryan McDonough, che si portò a casa il prodotto da Kentucky con la quindicesima chiamata assoluta al Draft 2015.
In pronta risposta, in un video pubblicato dal team su Twitter, il giocatore si è detto entisiasta di continuare a giocare per Phoenix, affermando che 'il futuro è qui'. In effetti, è un pensiero totalmente condivisibile, poichè i Suns potranno contare - il prossimo anno - su di una batteria di giovani molto talentuosi, destinati a prendersi il futuro della lega non più tardi di qualche anno. Oltre a Booker, ovviamente maschio-alfa del gruppo, uomo franchigia, doverosa menzione per Josh Jackson, quarta scelta dello scorso Draft, e le matricole DeAndre Ayton e Mikail Bridges.
Un nucleo giovanissimo, che con l’aiuto di un uomo di esperienza come Trevor Ariza, e sotto la guida di un allenatore preparato come Igor Kokoskov, possono anche cullare sogni di gloria, e pensare seriamente di tornare a fare capolino in post-season.