Steve Kerr e tutta la Oracle Arena possono tirare un enorme sospiro di sollievo. Al termine di gara 1 delle NBA Finals i Golden State Warriors sono, forse sorprendentemente e fortunosamente, avanti 1-0 nella serie, con i Cavaliers che oltre ad aver sprecato con George Hill e soprattutto JR Smith l'opportunità di provare ad archiviare la partita si portano sulle spalle anche il peso di non aver concretizzato una chance enorme di portarsi in vantaggio. Nonostante un James da 51 punti e notevoli difficoltà per tutti i 48 minuti, i padroni di casa riescono in qualche modo a centrare il primo successo dei quattro necessari per confermarsi campioni NBA, approfittando con maggiore cinismo degli errori dei rivali e di una maggiore serenità nel supplementare.
"Sapevamo sarebbe stata una partita molto difficile, all'interno di una serie equilibrata e decisamente dura. Siamo entrambe reduci da quattro Finali negli ultimi quattro anni, quindi conosciamo bene il valore di chi abbiamo di fronte. Veniamo entrambe da uno sforzo notevole nelle rispettive finali di Conference, quindi è normale che il livello del gioco seppur altissimo non sia il massimo della lucidità, ma ci può stare. Nel primo tempo abbiamo incontrato qualche difficoltà contro di loro perché non sono gli stessi degli anni passati, hanno cambiato molto e quindi abbiamo dovuto adattarci un minimo alle loro caratteristiche. Ma credo che le cose miglioreranno con il passare delle partite. Abbiamo giocato duramente, abbiamo giocato bene ma non benissimo, possiamo fare meglio. Un passo alla volta, l'importante era partire bene".
Riguardo l'ultima azione dei tempi regolamentari, inoltre, coach Kerr sottolinea l'errore di Durant, oltre ad analizzare quanto accaduto: "Prima di tutto sono rammaricato per non aver preso il rimbalzo in difesa ed aver avuto la palla per vincerla prima. Siamo stati fortunati, Smith poteva tirare e mettere fine alla partita. Succede, siamo stati molto fortunati". E sull'infortunio che ha messo momentaneamente out Klay Thompson dalla partita: "E' stato un brutto impatto, una brutta dinamica. Credo sia rimasto fuori dalla partita per tutto il quarto, non sapevo se sarebbe tornato in partita, ma per fortuna così è stato. Quando l'ho visto in campo tirare e giocare come al solito abbiamo tirato un respiro di sollievo".
Rispetto a quanto visto nella serie contro Houston, già in gara 1 delle Finals si è rivisto JaVale McGee, queste le motivazioni di coach Kerr alla base del suo utilizzo: "Ci serviva energia ed intensità, oltre che una mano a rimbalzo. I suoi minuti ci hanno dato una mano nel partire nel modo migliore nel terzo quarto. E' stato molto utile". E sulla marcatura di LeBron, il quale ha chiuso con 51 punti a fine gara - 49 al termine dei regolamentari - il tecnico glissa, dribblando così la domanda: "Avevamo molte strategie per fermarlo, ne cercheremo altre per la prossima partita".
Non molto soddisfatto della partita giocata e, di come ha difeso nell'ultimo possesso dei regolamentari, Kevin Durant, che ha così analizzato il possesso chiave della sfida e non solo: "Credo che avrei dovuto fare molta più attenzione su quel rimbalzo e portarlo a casa, dando alla squadra la possibilità di vincere la partita. Credo che JR volesse andare da LeBron, questo il motivo forse per il quale è uscito in palleggio. Tuttavia se vogliamo vincere questa serie dobbiamo migliorare sotto molti aspetti, soprattutto a rimbalzo, perché oggi non è andata affatto bene. LeBron? Ha giocato un'ottima partita, però la difesa di JaVale nel terzo quarto è stata molto positiva. Al di là di questo, credo che nella prossima partita dovremmo avere un atteggiamento complessivo molto più aggressivo e determinato".
"E' stata una partita pazza, gara 1 a volte può diventarlo spesso - ha aggiunto Stephen Curry alle parole del suo compagno di squadra - non ci sono ancora aggiustamenti, devi prendere ancora le misure e può succedere che accadano cose del genere. Dopo il rimbalzo perso abbiamo pensato soltanto a difendere ed accoppiarci il più in fretta possibile con l'uomo più vicino, poi abbiamo visto che eravamo ancora vivi ed abbiamo pensato all'overtime. Adesso testa a gara 2".
Una battuta, infine, anche da Draymond Green, autore di due delle triple più pesanti della gara nel supplementare: "Ho provato soltanto ad avere fiducia nel mio gioco e nel mio tiro. Anche Steph quando non mette il primo poi continua ad essere fiducioso nelle sue potenzialità ed è questa la mentalità giusta da avere. Anche gli altri, da coach Kerr a Zaza Pachulia mi dicono sempre di restare concentrato e continuare a tirare. Sono contento siano entrati nel momento decisivo. L'ultima giocata? E' ovvio che essere fortunati non fa male, Smith avrebbe potuto tirare da sotto ma fortunatamente non l'ha fatto. Noi abbiamo pensato solo ad essere concentrati su quello che stesse accadendo. Ci è andata bene".