Il cuore dei Boston Celtics non smette mai di battere. Non basta nemmeno un sontuoso LeBron James ai Cleveland Cavaliers nella gara 2 delle Eastern Conference Finals per rimettere in piedi la squadra di coach Tyronn Lue, la quale nonostante un vantaggio cospicuo nel primo tempo cede il passo anche nel secondo appuntamento della serie. Nella ripresa l'energia dei ragazzi di Stevens torna quella di gara 1 e, in un amen, i padroni di casa ribaltano lo svantaggio: Brown e Tatum iniziano l'opera, Smart e Morris la completano, prima delle giocate di Rozier ed Horford che mandano in paradiso il TD Garden ed i Celtics. La serie si sposta a Cleveland, con James sotto 2-0.
Brad Stevens conferma il quintetto di gara 1 con Morris accanto ad Horford sotto le plance, Brown e Tatum con Rozier sul perimetro. Primo aggiustamento di Lue, come previsto e preannunciato, quello di Thompson dal primo minuto - sacrificato Korver - con Love, mentre James si sposta sul perimetro con Smith ed Hill.
Ci si aspetta un LeBron James maggiormente aggressivo rispetto al primo appuntamento della serie e la risposta arriva puntuale. Otto i punti del 23 di Cleveland nell'avvio di partita, con Brown che stenta a tenergli testa, concedendogli fin troppo spazio sul perimetro. Dalla parte opposta il ventunenne risponde con cinque punti di fila, prima di lasciare la scena ad Horford, che contiene l'allungo dei Cavaliers e firma la tripla del -2 (10-12). In uscita dal timeout continua il botta e risposta - da distanza siderale - James/Brown, ma l'uomo in missione è letteralmente immarcabile (13-20). I Cavaliers sembrano padroni della gara, anche perché Morris, Rozier e Tatum stentano ad entrare in ritmo in attacco. L'uragano LeBron continua a bucare la retina dei Celtics ripetutamente, ma nel momento peggiore la difesa ospite perde Brown, il quale tiene a galla i suoi alla prima pausa (23-27).
In avvio di secondo quarto i due allenatori vanno alla scoperta dei secondi quintetti, con Korver che esce dal gruppo con sei punti di fila. Risponde dalla parte opposta Rozier, mentre Stevens deve richiamare immediatamente all'opera Horford. Tatum si iscrive alla partita con il canestro del -5 Celtics, la cui frenesia offensiva tuttavia preclude la possibilità di colmare interamente il gap. Dalla parte opposta sono essenziali invece Korver - ancora da tre e con l'arresto e tiro - e James, tornato sul parquet; tuttavia Boston ritrova il suo rookie, i cui sette punti di fila valgono il 36-41. I Cavs restano tuttavia saldamente in controllo dell'inerzia della contesa e i due assist di LeBron per Love lo confermano: +11 e Celtics ancora in affanno. Nel finale Smart e Morris confezionano tre giocate di inestimabile valore, le quali valgono il -7 alla pausa lunga.
Sale di colpi l'intensità - quantomeno in attacco - dei padroni di casa con l'inizio della ripresa: Brown attacca ripetutamente James, Tatum e Rozier arrotondano il bottino per il nuovo -5, mentre dalla parte opposta LeBron e Thompson provano a tenere a distanza i Celtics. In uscita dal timeout il buon momento di Boston non si arresta, anzi: Morris piazza la tripla del -2 - risposta di James - poi è Rozier a sbloccarsi definitivamente; sette punti di fila e pareggio a quota 66. Non basta, perché l'energia dei ragazzi di Stevens si moltiplica nelle due metà campo: Cleveland inizia a fermare fin troppo la palla e, soprattutto, a non difendere; nonostante qualche magia di James sono Morris, Smart e Rozier a firmare l'allungo Boston sul 74-71. L'inerzia della gara sembra spostarsi del tutto quando Baynes piazza la tripla del più 5, ma Love risponde immediatamente. Non è sufficiente però per frenare l'irruenza dei verdi, che con Smart e la tripla di Rozier fissano il punteggio sull'84-77.
L'emorragia difensiva dei Cavs non cessa nemmeno in avvio di quarta frazione, quando Ojeleye e Monroe acuiscono le difficoltà della squadra di Lue. Il coach dei Cavs prova a giocarsela con il quintetto piccolo - James da cinque nominale - ma la musica non cambia, anche se l'attacco di Boston ha un passaggio a vuoto e non azzanna la sfida. Al gioco da tre punti di LeBron Boston risponde dalla lunetta, confermando la doppia cifra di vantaggio. Le pessime percentuali da oltre l'arco dei Cavs ne penalizzano la rimonta, ma i Celtics pagano lo sforzo fisico e mentale del terzo quarto fermandosi letteralmente in attacco. Qualche giocata individuale di Smart e Brown non basta, perché James torna all'opera e, con cinque punti in un amen, riavvicina i suoi sul -6 a 4' dalla fine.
Lo sforzo del Re tuttavia non basta, perché Smith rovina tutto con il flagrant che manda nuovamente Cleveland sotto di 12: Horford è impeccabile dalla lunetta, prima di portare a scuola Love in post basso. La risposta dei Cavaliers è delle peggiori: due perse di fila e gara in ghiaccio. Boston si limita a gestire il vantaggio nei minuti finali, chiudendo il rubinetto difensivamente e portando a casa una gara 2 di fondamentale importanza. 2-0 Stevens.
I tabellini