Durante la conferenza stampa di ieri, Steve Kerr non ha usato mezzi termini per descrivere quale sarà il futuro di Stephen Curry ai playoff: "Non esiste che giochi nel primo turno. Non c'è alcuna possibilità. Sarà rivalutato fra tre settimane, quindi dobbiamo prepararci per giocare senza di lui e vedere come ritorna." Curry aveva subito un infortunio al ginocchio procuratogli dal compagno Javale McGee durante uno scontro vicino a canestro contro gli Atlanta Hawks. Si è diretto subito verso lo spogliatoio e non è più tornato in campo, lasciando intendere un infortunio piuttosto grave.
Kerr continua la sua intervista ricordando di aver fatto i conto con un caso simile lo scorso anno, e anche che Curry è sempre tornato più forte dagli infortunni: "Il lato positivo è che siamo già passati attraverso una cosa simile. Ci siamo passati con Kevin Durant la scorsa stagione: non era esattamente la stessa data di rientro ma era un infortunio e una circostanza piuttosto simili per cui abbiamo dovuto giocare senza uno dei nostri giocatori migliori. Poi KD è tornato dopo sei settimane e ha vinto l'MVP delle Finals; quindi ci sono un sacco di somiglianze e penso che dobbiamo stare tranquilli perché sappiamo come superare queste cose. Inoltre sappiamo che Steph è sempre tornato forte dagli infortuni. Quindi c'è una buona possibilità, se tutto va bene, di vederlo tornare per i playoff quando saremo tutti al massimo."
Successivamente però è lo stesso Steph Curry a rispondere al proprio allenatore, lasciando trasparire qualche speranza in più: "Spero di poter dimostrare al coach che si sbaglia e di mettermi nella posizione di tornare il prima possibile. Ma per adesso, chi può saperlo? Sto cercando di fare il mio lavoro di riabilitazione e di tornare presto in campo. Secondo quello che mi hanno detto, tre settimane sono un buon punto di riferimento per rivalutare le mie condizioni e vedere a che punto sono. Mentalmente cerco di restare positivo."
Insomma, le dichiarazioni di Kerr sembravano non lasciare scampo per il primo turno ma facevano intendere che il recupero potrebbe non essere immediato. Anche Curry, nonostante la sua positività, non può fare a meno di affrontare la realtà, ovvero che Golden State rischia di affrontare una tra, San Antonio, Minnesota o Utah senza di lui.