Molte cose possono succedere in sei settimane di campionato NBA, una squadra può dare una svolta positiva alla propria stagione, mostrare attitudini e talenti insospettabili, far sognare i propri tifosi grazie a prestazioni convincenti come raramente è capitato nelle ultime annate. In sei settimane tuttavia, in una lega eclettica come la National Basketball Association, possono succedere anche cose che esulano dalla pallacanestro giocata, come la partenza di due elementi fino a poco tempo prima ritenuti fondamentali, per favorire una causa che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti di una franchigia. Questo è esattamente quello che è successo nelle sei settimane di assenza di Lonzo Ball ai Los Angeles Lakers, che ad un ottimo momento di forma hanno fatto seguire una trade che ha portato in giallo viola Channing Frye e Isaiah Thomas, con la partenza di Jordan Clarkson e di Larry Nance jr. con conseguente aumento dello spazio salariale (70 milioni) per una free agency estiva che, per i giallo viola, si preannuncia pirotecnica.
Due sacrifici di un certo peso, ma che in ottica futura aumentano chance per i californiani di firmare più d’una superstar nella prossima finestra di mercato, da affiancare ai vari Ingram, Kuzma e anche a Lonzo Ball, il quale, dopo lo stop obbligato a causa di una distorsione al legamento collaterale sinistro, è pronto a tornare in campo. Momento non facile per la squadra di coach Luke Walton che, dopo il periodo di ottima forma già citato, è reduce da 3 sconfitte consecutive, con prestazioni difensive assolutamente non all’altezza. Un ritorno della point guard che dovrà donare nuova energia ad una squadra che ha bisogno di risultati per rialimentare un entusiasmo affievolitosi nelle ultime uscite. “Sarà divertente vederlo tornare a spingere la palla per il campo, mettendo in ritmo i compagni nelle varie spaziature, donandogli fiducia – ha dichiarato Brandon Ingram – ciò renderà il nostro attacco ancora più efficace”.
Una attitudine da facilitatore che spinge a ritmi alti la transizione offensiva, che manca come il pane a questi Los Angeles Lakers e che potrebbe riaccendere Kyle Kuzma, altro rookie giallo viola apparso in leggera flessione nelle ultime partite, dopo una stagione fin qui da incorniciare. Sicuramente il recupero di Ball offre nuove soluzioni, ma anche impone nuove decisioni a coach Walton, che dovrà stabilire l’impiego di Isaiah Thomas, in funzione di un rientro di quella che, presumibilmente, sarà la point guard titolare e che vedrà IT, con tutta probabilità, ricoprire il ruolo di arma offensiva utilizzabile dalla panchina. “Siamo entrambi giocatori che sanno adattarsi a compagni diversi – ha dichiarato Thomas- Lonzo è un giovane dal talento speciale, sarà un gran giocatore per gli anni a venire. Guardandolo dall’esterno, guardando i lakers giocare, è davvero bravo e gioca secondo il suo ritmo, il che è una forza aggiunta quando sei giovane. Ha talento e non vedo l’ora di scendere in campo e competere con lui, possibilmente vincendo tante partite”.
Sguardo alle prossime uscite per i Lakers che avranno la possibilità, con Ball probabilmente disponibile da subito, di rimettersi in carreggiata contro i Dallas Mavericks e i Sacramento Kings, che daranno inizio ad una trasferta di otto giorni tra Atlanta, Miami e San Antonio, che sarà indicativa o meno di una svolta della stagione Lakers fin qui molto altalenante. “Come staff dobbiamo utilizzare questa pausa per tornare con nuove idee per essere efficaci al massimo con il nuovo roster che abbiamo - aggiunge Luke Walton – […] dobbiamo ritrovare l’entusiasmo, l’abbiamo perso troppo in fretta, non stiamo difendendo”. Un cambiamento che dovrà ripartire dal rientro di Ball e da un ritrovato e meno discontinuo Isaiah Thomas che ha alternato prestazioni ottime a palesi uscite a vuoto in queste sue prime settimane nella città degli angeli. Non possedendo la loro first round pick, gli occhi sono puntati come già detto verso una free agency fondamentale per il futuro della franchigia, e parallelamente sulla crescita di un nucleo di giovani talenti quali Ball, Ingram, Kuzma e Hart, che grazie anche ad un Thomas in cerca del proprio rinnovato status di superstar, vivido nella scorsa stagione, ma completamente affievolito in questa, potranno regalare molte soddisfazioni ad una franchigia che è stata fin troppo a lungo lontana dagli obiettivi che le competono.