Atlanta Hawks - Chicago Bulls 97-113
Tutto facile, o quasi, per i Chicago Bulls di coach Fred Hoiberg che strapazzano a domicilio gli Atlanta Hawks del nostro Marco Belinelli (6 in 26 minuti). Ospiti in controllo fin dalle prime battute, con Grant e Lopez che firmano il 7-0 iniziale. Atlanta non risponde e Markkanen implementa il vantaggio fino al +11. E' il solo Bazemore a firmare i punti degli Hawks, con Schroder che si sveglia con il passare dei minuti, quando sostanzialmente la gara sembra già indirizzato verso Windy City. Il tedesco, con Belinelli e Collins accorciano, ma Valentine e l'ingresso di Mirotic e Portis allargano la forbice del divario a cavallo delle prime due frazioni: Ilyasova prova ad accorciare, ma le triple di Valentine e Grant lanciano i Bulls verso il 38-55 dell'intervallo.
In avvio di ripresa Schroder e Prince provano a scuotere i padroni di casa, ma LaVine, Markkanen e Lopez rispondono per le rime rispedendo prontamente al mittente i timidi tentativi di tornare in partita degli Hawks. Chicago resta saldamente in controllo della sfida, mantenendo stabilmente la dozzina di punti di margine fino al termine del terzo periodo. La mazzata definitiva alle speranze, poche, di Atlanta, la danno Mirotic e Portis, i quali in avvio di quarta frazione firmano il 13-0 di parziale che manda i Bulls sul più 25 e da il via al garbage time conclusivo. Festeggia Chicago, che intravede sempre più vicina la possibilità di lottare per l'ottavo posto ad Est.
Charlotte Hornets - Miami Heat 105-106
Gara dai tre volti quella andata in scena a Charlotte, dove i Miami Heat di coach Eric Spoelstra la spuntano in un concitato finale, nel quale gli Hornets non hanno avuto il cinismo per chiudere la gara in un paio di occasioni. Gara che nel primo tempo ha avuto un solo padrone, ovvero gli ospiti che, trascinati dalle triple di Ellington, Richardson e dalle giocate di Johnson, sono riusciti a mettere una pezza all'assenza di Dragic ed a creare i presupposti per il primo break. Di Batum e Walker i tentativi di entrare in partita dei padroni di casa, ma il gioco essenziale e cinico degli Heat, sempre equamente distribuito tra perimetro e pitturato, vale l'allungo fino a sfiorare la doppia cifra di vantaggio. Lamb e la panchina degli Hornets riescono a cucire il gap creatosi, con l'equilibrio che non si schioda fino a tre minuti dall'intervallo, quando Johnson ed Adebayo firmano l'11-0 di parziale che sembra spaccare in due la partita.
Alla ripresa delle ostilità però gli Hornets hanno tutt'altra faccia e tutt'altro piglio. Kidd-Gilchrist ed Howard accorciano, Walker impatta e Batum mette la freccia a metà frazione con otto punti personali di fila. Il francese sembra essere il go-to-guy del match, si carica la squadra sulle spalle e, in compagnia di Kemba Walker crea i presupposti per la fuga dei padroni di casa: l'attacco di Miami si ferma improvvisamente sul 73 pari, il 10-0 di parziale in favore degli Hornets sembra ancora una volta chiudere la gara. Non è così però, perché tre triple di Olynyk consentono a Miami di restare aggrappata al punteggio in qualche modo.
Lamb e Graham provano a rimettere un discreto bottino tra le squadre, ma Ellington e Johnson confermano l'equilibrio nel punteggio. Due giocate di Batum e Kidd-Gilchrist danno il più 5 ad un minuto dal termine a Charlotte, con la gara che sembra definitivamente indirizzata verso gli Hornets, ma Johnson con cinque punti di fila la ribalta. Kemba sbaglia da due, Olynyk fa suo il rimbalzo e subisce un preziosissimo fallo: basta il secondo libero, prima della sirena conclusiva.