Sacramento Kings - Cleveland Cavaliers 109-95
Cadono ancora i Cleveland Cavaliers di LeBron James, apparentemente in controllo per tre quarti della gara, prima del crollo nell'ultimo periodo. Nell'ultimo periodo ci si aspettava la solita accelerata del Re e della sua ciurma, la quale invece è stata travolta dai Sacramento Kings e da Vince Carter, autore nonostante la veneranda età, di 24 punti. Eppure l'avvio di gara sembrava arridere agli ospiti, con James e Love sugli scudi per il 12-4 iniziale. L'idea di Sacramento è quella di sfruttare il post basso con Randolph e Cauley-Stein, abili nei giochi a due che riportano Sacramento a contatto al termine del primo quarto. L'attacco dei Cavs inizia a faticare mentre dalla parte opposta gli innesti di Bogdanovic e Carter sembrano poter fare la differenza. I padroni di casa allungano fino al più sei, con la guardia serba scatenata sia nel mettersi in proprio che nello smazzare assist per i compagni. Sacramento gioca meglio e scappa nel punteggio fino a toccare il massimo vantaggio sul +12 (57-45) con Hield e Hill, ma è il ritorno in campo di James e Love a riportare i Cavs sul -7 all'intervallo.
In avvio di ripresa ci si potrebbe aspettare una reazione da parte dei vice campioni del Mondo, ma così non è. Le quattro triple di Love e Smith che riportano Cleveland sopra di uno sono soltanto illusorie, perché nella seconda metà di frazione la difesa ospite si sfalda nuovamente a George Hill, ma soprattutto alle triple di Vince Carter, di ribaltare il punteggio e consegnare una manciata di punti ai Kings (85-80). L'inerzia si sposta nuovamente nelle mani dei Sacramento Kings, i quali chiudono di fatto i giochi con il 9-0 di parziale - cinque di Bogdanovic - che fa sprofondare Cleveland sotto di 14. James e Korver non bastano, Temple e compagni controllano agevolmente il vantaggio conducendo in porto una meritatissima vittoria.
Golden State Warriors - Utah Jazz 125-101
Tutto relativamente facile per i Golden State Warriors di Kevin Durant alla Oracle Arena. I ragazzi di coach Steve Kerr bissano il successo di Natale contro i Cleveland Cavaliers superando gli Utah Jazz grazie ad un terzo periodo da favola. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, chiuso con i Warriors avanti di un solo punto (48-47) e giocato su ritmi piuttosto blandi, i campioni in carica serrano le maglie difensive e grazie alle triple di Durant e Thompson scappano via nel punteggio. Favors e Rubio provano in un primo momento a tener testa alla sfuriata dei padroni di casa riportando i Jazz sotto di una lunghezza, ma l'inerzia oramai è tutta in favore di Golden State.
Dal 62-61 si passa in un attimo al 90-69 di fine terzo quarto: in sei minuti Durant sale al proscenio, firma otto punti personali e due assist, dando la possibilità anche a McCaw e Young di liberarsi sul perimetro e contribuire nello spaccare in due la contesa. Il più 21 confezionato fa dormire sonni tranquilli ai padroni di casa, che si rilassano nell'ultimo periodo seppur restando saldamente in controllo della gara: il garbage time finale premia Hood e Mitchell, che arrotondano i rispettivi bottini così come McCaw e Thompson.