Boston Celtics vs Miami Heat 89-90

Grande vittoria on the road per I ragazzi di coach Spoelstra che sbancano il TD Garden di Boston, casa della squadra con il miglior record dell’intera eastern conference, I Celtics, che stanno vivendo un momento non semplice, avendo perso ben quattro partite nelle ultime otto, numeri inusuali per la squadra di coach Stevens.

Inizio forte dei padroni di casa con attacco e difesa subito aggressivi nel tentativo di mandare un chiaro messaggio agli avversari: Irving mette subito in mostra il suo repertorio offensivo, trovando Horford per un comodo layup e successivamente con un immarcabile jumper dalla media distanza. Su assistenza di Kyrie Irving, Brown infila la bomba dall’angolo, seguita da una seconda tripla dell’ex Cleveland Cavs che replica in transizione costruendo un parziale di nove punti, con Miami apparentemente impotente di fronte alla superiorità dei bianco verdi. Adebayo e Olynyk tentano di tenere a galla la propria squadra con giocate di pura energia ed intensità, ma Boston continua a forzare palle perse con la sua solita difesa asfissiante e mantiene il vantaggio per tutta la durata del quarto, che si chiude con la bomba allo scadere di Smart che assicura il + 9 ai padroni di casa. Sicuramente sorpresi, ma ancora assolutamente in partita, gli heat cominciano la seconda frazione di gioco con un'altra verve rispetto all’inizio di partita rispondendo colpo su colpo all’attacco Celtic, con Olynyk, galvanizzato dal confronto con la sua ex squadra, che è praticamente perfetto, soprattutto dalla lunga distanza. Boston risponde proverbialmente con i soliti noti: alle consuete prodezze di Irving, si aggiunge Tatum con il coast to coast chiuso al ferro con la bimane, con Miami che in questo frangente trova in Richardson il proprio trascinatore. Si scalda da tre punti anche Yabusele che con due canestri dalla lunga distanza ridona il + nove ai suoi. Miami prova a reagire, ma riesce a recuperare un solo punto di svantaggio chiudendo il quarto sul -8.

Inizio di secondo tempo che vede Boston ricominciare da dove aveva concluso, trovando punti contro una difesa Heat non sempre impeccabile prima di una violenta reazione di Miami, con conseguente rimonta. Richardson segna da tre, Waiters semina il panico in penetrazione e Olynyk continua la sua partita ai limiti della perfezione, sia nel pitturato che da tre punti. Alla partita si iscrive anche Johnson che converte il gioco da tre punti per un pazzesco +9 Miami, assolutamente insperato fino a pochissimi minuti prima. Smart interrompe l’emorragia dei padroni di casa, ma Miami gioca molto bene, forzando pochissimo e trovando con continuità l’uomo libero, chiudendo in vantaggio il terzo quarto e allungando ulteriormente nell’ultima frazione di gioco. Reazione dei Celtics che con Tatum e Smart provano a rimettere in piedi una partita dominata dagli avversari negli ultimi minuti, seguiti da Irving che riprende a martellare da tre punti la squadra avversaria. Ad interrompere il tentativo di rimonta Boston ci pensano Richarson e Olynyk, prima del nuovo tentativo propiziato dal solito Uncle Drew che prima infila 5 punti consecutivi e poi serve a Brown la tripla del -3 a un minuto e mezzo dalla fine. Rimonta che tuttavia non si concretizza con Olynyk che vola in penetrazione per la schiacciata e con Irving che sbaglia il tiro allo scadere per la vittoria.

Celtics: Irving 33, Brown 16, Smart 15, Tatum 11, Horford 6

Heat: Olynyk 32, Richardson 19, Waiters 10, Ellington 9, Mickey 8

 

Golden State Warriors vs Memphis Grizzlies 97-84

Prevedibile vittoria casalinga dei campioni in carica (orfani di Curry e Green) contro una delle squadre più in difficoltà dell’intera lega, i Memphis Grlizzlies, sconfitti ben 8 volte nelle ultime dieci partite e con un record che ad oggi recita 9 vittorie e 22 sconfitte per la franchigia del Tennessee.

fonte: Twitter Warriors

Inizio comunque tutt’altro che semplice per i padroni di casa che soffrono il piglio decisamente motivato di Memphis che con Brooks e Gasol, mettono in chiaro di non voler recitare la parte delle vittime sacrificali in questa partita. McGee, con un gancio cielo di alta scuola, e Thompson con il jumper dalla media, mantengono a contatto i Warriors, con Memphis che però non demorde e risponde colpo su colpo alle prodezze dei padroni di casa. Memphis stringe l maglie in difesa e genera contropiedi che fruttano punti facili e nonostante le giocate difensive di Durant e compagni, riescono a chiudere con un buon vantaggio il primo quarto. Prima metà del secondo quarto che segue i binari tracciati nel primo, con Memphis che con aggressività si mantiene in vantaggio. Thompson prova a scuotere i suoi segnando da distanza siderale prima e trovando Casspi poi, per un comodo layup. Ed è in questo momento della partita che gli equilibri cominciano a spostarsi definitivamente. Accesi dallo Splash Brother, la Dub-Nation si accende sia in campo che sugli spalti cominciando a macinare gioco e rendendo difficoltosa ogni conclusione agli avversari. Klay Thompson continua il suo clinic da tre punti, seguito a ruota da Durant che infila la prima bomba della sua partita. Memphis prova a resistere, ma il sistema offensivo e il talento dei padroni di casa funzionano davvero troppo bene e gli permettono di chiudere in buon vantaggio il primo tempo.

Da qui in poi il gioco offensivo Warriors comincia a tracimare, anche contro una encomiabile resistenza come quella dei Grizzlies, che comunque rimangono in partita, ma che non riesce semplicemente a limitare le iniziative di Durant e compagni. Brooks e Evans sono l’anima di Memphis in questo frangente, ma Golden State trova punti preziosi anche dalla panchina con McCaw e Young e giocate difensive da West. Quarto quarto che vede i padroni di casa amministrare il vantaggio senza grossi problemi. Thompson continua la sua gara ai limiti della perfezione, Durant risponde presente quando chiamato in causa e così fa anche la panchina dei campioni NBA, che si dimostra ancora una volta tra le migliori dell’intera lega. La partita si conclude con la netta vittoria Warriors, propiziata da un secondo tempo da manuale, nonostante le assenze illustri per coach Steve Kerr.

Warriors: Thompson 29, Durant 22, Casspi 12, West e Young 7

Grizzlies: Gasol 21, Evans, McLemore e Martin 10, Brooks 9