San Antonio Spurs - Los Angeles Clippers 109-91
Tutto facile all'ombra dell'Alamo per i San Antonio Spurs di Gregg Popovich che nella notte superano agevolmente i Los Angeles Clippers di Doc Rivers privi ancora dei vari Gallinari e Griffin tra gli altri. Gara in archivio già nei primi 12 minuti di gioco, con l'attacco dei padroni di casa che gira a mille con Aldridge che abusa di Jordan e Leonard che rifinisce l'opera per il parziale iniziale, e la difesa che limita le percentuali ospiti concedendo la miseria di 17 punti ai viaggianti. I Clippers viaggiano alla media di un punto al minuto, mentre Ginobili e Gay acuiscono le difficoltà della difesa di Rivers implementando il bottino fino al più 14. Di Reed ed Harrell i tentativi di rimonta ospiti con la panchina, priva tra le altre cose anche di Lou Williams. Los Angeles accorcia fino al -8 della pausa lunga, ma non è mai in grado di impensierire e limitare l'attacco degli Spurs.
Wilson e Rivers, in avvio di ripresa, riportano gli ospiti sotto di tre, ma è l'ultimo sussulto prima del tracollo definitivo. Mills e Bertans piazzano in rapida successione il parziale di 16-1 che spacca in due la partita, tagliando le gambe agli ospiti i quali non riescono più a rialzarsi. Il più quindici di fine terzo quarto fa dormire sonni tranquilli ai padroni di casa, che nell'ultimo periodo controllano il vantaggio acquisito e, nonostante i tentativi di Reed e Rivers di accorciare, portano a casa con Gay e Parker un successo più che meritato.
Los Angeles Lakers - Golden State Warriors 114-116
E' la stoppata di David West ai danni di Lonzo Ball a mettere la parola fine sull'incontro dello Staples Center di Los Angeles, dove i Lakers tengono testa per tutto l'incontro ai Golden State Warriors - privi di Curry, Green e Pachulia - prima di inchinarsi alle giocate di un sontuoso Kevin Durant nell'overtime. Gara subito palpitante in avvio con Lopez e compagni che spingono sull'acceleratore e piazzano il primo break dell'incontro. E' l'ingresso di Nick Young a capovolgere però l'inerzia della sfida, con l'ex di serata che infila due triple consecutive e, con Durant, piazza il 19-2 che vale il più nove Warriors. I Lakers tuttavia non demordono e, punto su punto, rosicchiano lo svantaggio grazie alle giocate di Ball, Ingram e Caldwell-Pope, mentre gli ospiti tirano un minimo il fiato poco prima dell'intervallo.
La gara si infiamma nel secondo tempo, quando Thompson inizia a bombardare la retina di casa in compagnia del solito 35, ma dalla parte opposta Kuzma e compagni reagiscono ad ogni tentativo di fuga dei Warriors con le stesse armi. Anche Randle risponde presente sotto le plance e, con Hart e Ingram, consentono ai Lakers di fare gara pari con i Warriors: a fine terzo quarto è più 1 Golden State. Anche il quarto periodo si conferma equilibrato, ma nel finale l'esperienza di Thompson e Durant, oltre alle loro qualità balistiche, sembrano poter fare la differenza. Ingram accorcia, prima della tripla di Caldwell-Pope del -2 che riscalda gli animi dello Staples. I Warriors sbagliano l'opportunità di chiudere la contesa, Ingram la rimanda ai supplementari.
Nel prolungamento domina Kevin Durant, che piazza due triple di fila provando a stordire i Lakers, i quali tuttavia rispondono ancora presenti con cinque punti di fila di Ball. Kuzma fa lo stesso con Thompson, ma i Warriors stavolta dimostrano di avere qualcosa in più: Kevin Durant si prende la scena, piazza il canestro in allontanamento prima del jumper della vittoria. Ko tecnico e vittoria Warriors.