La regular season è iniziata da circa un mese e mezzo, ma Jahlil Okafor ha soltanto assaggiato il parquet fino ad ora. Due sole presenze, una miseria per un giocatore che in molti avevano etichettato, qualche anno fa, come un futuro 'cardine' della franchigia della Città dell'Amore Fraterno. Rimane sempre nel limbo, vivendo ormai la sua avventura a Philadelphia da separato in casa. Fuori dalle rotazioni dell'head coach Brett Brown, il centro dei Sixers diventerà unrestricted free agent a fine stagione, ma in cuor suo spera vivamente di essere ceduto al più presto per ritornare a giocare, a sentirsi parte integrante di un nuovo progetto.
Ad ESPN, il classe 1995 ha esternato tutta la sua frustrazione riguardo a questa vicenda che si sta trascinando a lungo: "Sinceramente sono stufo, spero che mi mandino a giocare da qualche altra parte, dove posso avere una nuova opportunità professionale. Ho fatto tutto ciò che mi hanno chiesto, penso di essermi comportato sempre bene. Mi piacerebbe avere una chance di andare altrove, tramite trade o anche con una risoluzione contrattuale. Spero che accada presto, perchè così non posso continuare, è troppo triste sentirsi abbandonati, senza che nessuno più creda in te". Parole intrise di delusione quelle di Okafor, giunto al terzo anno in NBA: "So che il mondo della pallacanestro è anche business, ma parlando con altra gente, con persone che in passato hanno giocato nella lega e che ora si sono ritirate, mi hanno detto tutte che quello che sta accadendo a me loro non lo hanno mai visto prima. Sarà anche business, ma per me è fuori da ogni logica".
Chiaro che Joel Embiid è il centro titolare, questo è fuori discussione. Un fattore già da ora, possibile dominatore della lega nei prossimi anni. Alle sue spalle, coach Brown continua a preferirgli Amir Johnson, impiegato sul parquet circa 15' minuti a partita. Per Okafor, calcare il parquet del Wells Fargo Center resta un'impresa, e tra l'altro, continuare a portare avanti questa situazione potrebbe essere controproducente per la squadra, finalmente in ripresa dopo anni bui. Destabilizzare lo spogliatoio è l'ultima cosa che Philly vorrebbe accada, di conseguenza è sempre più probabile una cessione del lungo nativo di Chicago, magari in cambio di una prima - o molto più probabile in cambio di una seconda scelta - al prossimo Draft.