In casa Memphis Grizzlies la crisi si fa sempre più nera e non si riesce ad intravedere ancora la luce in fondo al tunnel. Nella notte, all'Amway Center, l'occasione di ritornare alla vittoria era ghiotta per gli Orsi, ma contro i Nets gli uomini di coach Fizdale hanno fallito ancora, cedendo ai newyorchesi 98-88. Questa L, l'ottava consecutiva, sa tanto di goccia che farà traboccare il vaso. Infatti, nell'immediato post-gara, sono iniziati ad emergere i primi mal di pancia. 

A 'toccare' con dichiarazioni piuttosto polemiche l'allenatore è stato Marc Gasol, tenuto da Fizdale in panchina per l'intero ultimo quarto. "Non mi spiego la scelta del coach, è la prima volta che mi succede e devo dire che è una sensazione frustrante non poter essere in campo nei momento chiave della partita per cercare di conquistare la vittoria. Credetemi, non mi è piaciuto per niente. Lo staff tecnico lo sa che mi ha ferito tanto". Gasol, leader in punti, rimbalzi e assist, ha esternato tutto il mal di pancia in seguito alla decisione del suo allenatore, di certo un pò bizzarra dato che nelle precedenti uscite, anche in virtù dell'assenza forzata della point guard titolare Mike Conley, dalle sue sapienti ed educate mani sono passati gran parte dei possessi di Memphis, soprattutto quando il pallone iniziava a scottare, nei finali di gara. Dopo aver incontrato i media, il pivot iberico ha fatto ritorno negli spogliatoi, trascorrendo parecchi minuti vicino al suo armadietto, pensando e ripensando a ciò che era accaduto sul parquet.

Coach David Fizdale, dalla sua, ha risposto così, cercando di giustificarsi: "Personalmente non ho nulla contro Marc, lo reputo un giocatore forte ma la mia scelta è dettata da questioni di campo. In quel momento vedevo meglio in campo un altro quintetto. Essere allenatore di una franchigia NBA è anche questo, queste scelte, decisione, derivano dalla posizione che ora ho io in seno al team". Poi sfoga tutta la sua amarezza: "Sto facendo di tutto per vincere una partita, sono disperato".