I Boston Celtics fanno 13. Dopo aver sofferto contro i Toronto Raptors e portato a casa la dodicesima affermazione consecutiva soltanto allo scadere, i ragazzi guidati da coach Brad Stevens hanno sbancato il Barclays Center di Brooklyn superando i Nets di sette lunghezze. Gara sotto controllo per gli ospiti, i quali hanno ritrovato - seppur mascherato - il loro leader carismatico oltre che tecnico del gruppo: Kyrie Irving. Una maschera, quella protettiva per l'ex guardia dei Cleveland Cavaliers, che ha destato molta curiosità, soprattutto al diretto interessato, il quale nell'immediato post partita ha così commentato quanto accaduto in campo in maniera del tutto ironica e scherzosa.
"La realtà è che con la maschera - soprattutto quando è nera - non vedevo nient'altro che il canestro. Era un bel vedere, per carità, ma non riuscivo a guardare nient'altro che davanti a me e non avevo la possibilità di passare molto la palla. Non avevo molta visione periferica, soprattutto quando in palleggio non riuscivo a guardare ad altro che non davanti a me stesso. Guardare il canestro è sicuramente il miglior scenario possibile, ma certamente ti penalizza e non poco. Mi fa piacere vestirne una chiara, trasparente, piuttosto che quella nera. Ho anche chiesto ai ragazzi un pizzico di gratitudine per aver vestito quella chiara piuttosto che quella nera, avrei passato molto meno la palla e pensato soltanto a tirare".
Lo stato d'animo è chiaramente di quelli migliori dopo la tredicesima vittoria di fila. Inoltre, lo stesso Kyrie Irving si è così espresso sulla sfida che giovedì notte vedrà i Celtics opposti al TD Garden ai Golden State Warriors: "Per noi è chiaramente un'altra partita per migliorare, per testare il punto a cui siamo arrivati, per giocare insieme e dimostrare la nostra resilienza come gruppo contro una squadra di altissimo livello. E' sempre bello giocare contro una competitor, contro la squadra campione in carica. Stiamo provando a costruire qualcosa di grande, vogliamo essere competitivi anche per l'anello. E' una strada lunga, ma è divertente da percorrere".
Parole dall'Ovest - Non si sprecano i complimenti per il lavoro di coach Brad Stevens, il quale dopo le prime quindici partite di stagione regolare sembra volare verso il titolo di Coach of The Year, attualmente indisturbato - forse Van Gundy potrebbe avere una chance ad oggi. Non ne lesina affatto anche coach Steve Kerr, tecnico dei Golden State Warriors campioni NBA in carica, il quale in vista della sfida di giovedì notte al Garden ha così parlato ai microfoni di ESPN: "Li vedo molto motivati, oltre ad essere una squadra che gioca davvero bene. E' una squadra che sta crescendo esponenzialmente negli ultimi anni, hanno perso in Finale di Conference lo scorso anno, vogliono puntare all'anello e sembra lo facciano con estrema consapevolezza e forza. Anche senza Gordon Hayward ed una serie di infortunati, vanno avanti e giocano il loro basket distruggendo avversari. Sarà davvero divertente poterci scontrare contro di loro, sappiamo che sarà una partita durissima. Il futuro? Credo siano destinati a dominare l'Est nei prossimi anni. Grazie ai loro asset, ai giocatori che hanno a disposizione, al loro coach, e poi Kyrie è fantastico".
Il tecnico dei Warriors si è inoltre soffermato sulla leadership mostrata da Irving in queste settimane, sottolineando la differenza con i trascorsi a Cleveland: "Credo che questa sia la sua squadra. A Cleveland c'erano altre forze in gioco, era la squadra di LeBron. Sembra che Kyrie conosca alla perfezione il suo gruppo e stia crescendo insieme a loro. Adesso il loro sviluppo è tutto da vedere. Lo ammiro tanto, per la scelta che ha fatto di trasferirsi e mettersi in gioco".