DETROIT PISTONS - MIAMI HEAT 112-103
Fanno sul serio i Pistons, e non hanno alcuna voglia di finire di stupire. Quella contro Miami è l'ottava vittoria nelle ultime nove gare disputate, la decima - a fronte di sole 3 sconfitte - nelle prime 13 gare di regular season. Numeri da grande, numeri da vera contender. Dalle parti della Mo-Town un inizio di stagione così esaltante non lo si vedeva da anni, bisogna riportare le lancette indietro nel tempo e ripercorrere il 2005. Vittima di turno è Miami, che prova con tutte le sue forze a restare in partita cercando di giocarsi la W nel finale. Ci riescono nel primo tempo, andando al riposo lungo sul -3, poi nel terzo quarto Detroit pigia il piede sull'acceleratore spinta dai canestri dei soliti noti: Avery Bradley (24) e Tobias Harris (25), prime opzioni offensive per coach Stan Van Gundy.
Gli Heat boccheggiano, ma trovano i canestri del trio Dragic, Waiters, e Whiteside, spina dorsale della franchigia di South Beach. La gara sembra potersi decidere in volata, poichè i viaggianti restano incollati al match (83-81 all'inizio dell'ultimo quarto). Poi però, ecco che si prende la scena un protagonista inaspettato: Luke Kennard, rookie dei Pistons. Sette punti ravvicinati per il prodotto di Duke, a segno dalla media e da oltre l'arco dei 7 metri e 25 (la specialità della casa), e Detroit cavalcando la sua matricola scava un solco interessante, +10 a poco più di due minuti dal termine della contesa. Miami colpita, e sul punto di affondare, prova a giocarsi le sue ultime chance, ma litiga con il ferro nelle battute finali, permettendo a Detroit di poter esultare al 48'.
Detroit Pistons: Punti: Harris 25, Bradley 24, Jackson 17; rimbalzi: Drummond 17; assist: Smith 7
Miami Heat: Punti: Whiteside 20, Dragic 18, Waiters 16; rimbalzi: Whiteside 12; assist: Dragic 7