Dopo aver deciso di non rinnovare il contratto a Jahlil Okafor, lungo classe 1995 e terza scelta assoluta all'NBA Draft del 2015, i Philadelphia 76ers si interrogano sul futuro del loro giocatore, un talento mai sbocciato sul parquet del Wells Fargo Center. La mancata concessione dell'estensione contrattuale ha provocato la reazione del ragazzo, che ha chiesto di risolvere il suo contratto con la franchigia della Pennsylvania, in modo tale da poter andar a giocare subito da qualche altra parte. 

Richiesta respinta al mittente dal frontoffice di Phila, guidato da Bryan Colangelo che, secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di Espn, starebbe piuttosto lavorando all'ipotesi trade, con diverse squadre interessate al prodotto da Duke. Okafor viene considerato dai Sixers come un asset importante, su cui non puntare per il futuro (anche per una serie di circostanze interne al roster, che hanno visto l'esplosione di altri elementi), ma neanche come giocatore da sbolognare senza ottenere nulla in cambio. Ecco perchè la prima prospettiva di scambio è attualmente quella con i Phoenix Suns, che stanno cercando di piazzare lo scontento Eric Bledsoe, point guard ormai fuori dal roster a disposizione di coach Jay Triano. Un eventuale arrivo di Bledsoe alla corte di Brett Brown metterebbe Philadelphia al riparo dai problemi fisici di Markelle Fultz, fermato in questo inizio di stagione da un'infiammazione alla spalla, e sostituito in campo dai vari Jerryd Bayless e T.J. McConnell. Con Bledsoe Phila avrebbe un point guard di livello e relativamente giovane da affiancare a un gruppo che punta ai playoffs, in modo tale da far crescere con tranquillità Fultz, scelto alla numero uno all'ultimo Draft e playmaker di grande prospettiva, fortemente voluto proprio da Colangelo e soci. Quel che è certo è che Okafor non proseguirà nella sua avventura con i 76ers, che hanno ormai puntato in maniera netta sul trio formato da Dario Saric, Joel Embiid e Ben Simmons, pronti a ricoprire i tre ruoli del frontcourt, con l'australiano facilitatore e a volte vero e proprio playmaker della squadra.

Proprio Simmons è stato tra i protagonisti del successo della notte contro gli Atlanta Hawks, sfiorando la tripla doppia, con 19 punti, 13 rimbalzi e 9 assist. Un all-around player, che sta facendo la differenza per coach Brown, soprattutto dal punto di vista offensivo. Gran passatore, Simmons è per ora un realizzatore limitato ai canestri in avvicinamento (spesso con un runner) o in contropiede, mentre il suo tiro in sospensione sembra tutto da costruire. Sorprende il suo ambidestrismo, oltre la capacità di leggere i momenti della partita, da veterano più che da matricola: "Aver sfiorato la tripla doppia è impressionante - le sue parole, riportate da Nick Metallinos di Espn - ma alla fine mi importava solo vincere. Tripla doppia e vittoria? Dipende da me, ma ho fatto qualche errore stasera. Oggi Atlanta ha provato a cambiare molto su di me, anche le altre squadre stanno cercando di fare cose diverse difensivamente nei miei confronti, facendomi marcare da giocatori diversi. Penso che vedrò altre novità nelle prossime partite nell'approccio alla mia pallacanestro. Ho ancora molto lavoro da fare, devo continuare ad allenarmi duramente in palestra, ma penso che nel giro di pochi anni ci sarà da divertirsi". Questa l'opinione su Simmons del suo allenatore Brett Brown: "Ben ha lavorato tantissimo sul suo tiro in sospensione, mi fa piacere che si prenda quei tiri, più per la sua fiducia che per il fatto che poi li metta o meno. L'importante è cominciare a tirare: in questo momento non sembra esitare, e sono tiri che stanno anche andando dentro. E' il risultato del lavoro che ha fatto. Se riuscisse a segnarli con continuità, e penso che ce la farà molto presto, contro di lui bisognerà iniziare a immaginare a un approccio difensivo molto diverso".