Deandre Liggins e il mercato NBA, durante il corso di questa focosa estate, non sono andati propriamente d’accordo. Il giocatore, dopo una non fortunata storia ai Cleveland Cavaliers nell’anno 2016/17, si è accasato ai Dallas Mavericks proprio nell’ultima partita stagionale della squadra Texana, dopo che Cleveland ha rinunciato al suo contratto. Ha giocato uno spezzone di gara, realizzando 8 punti e catturando 7 rimbalzi totali, decisamente meglio della media tenuta a Cleveland di due punti stagionali. Cosa di poca rilevanza in una franchigia quotata al titolo come i Cavaliers. Nonostante la prestazione da non gettare alle ortiche con i Mavs, nell’estate, si è visto destinare in un’altra franchigia dello stato Texano: gli Houston Rockets. Poco dopo però è stato coinvolto nella trade che ha portato Chris Paul a Houston, e Liggins quindi nei Los Angeles Clippers.

Oggi, forse, si conclude la sua miscelante estate, balzata da una franchigia all’altra senza trovare dimora. Infatti i Clippers hanno raggiunto un accordo per la trade del ventinovenne tramite soluzione esentiva, consegnandolo ai nuovi Atlanta Hawks. Tale mossa consente al team di Los Angeles di liberare uno spazio salariale di $1.67 milioni di dollari. Le idee in casa Atlanta però non sembrano essere, ancora una volta, a favore del nativo di Chicago. Gli Hawks sembrano intenzionati a inserirlo nella lista delle rinuncie, anche per via del suo contratto di tipo: “non guaranteed”, tradotto non garantito. Sostanzialmente il giocatore non ha nessuna garanzia di giocare in NBA.

Una situazione non di certo rosea per Deandre Liggins, già accasato più e più volte nella D-League americana (ora rinominata G-League per questioni di sponsor) dopo il suo approdo in NBA tramite draft, selezionato con la cinquantatreesima scelta dagli Orlando Magic nel lontano 2011.

Dal canto suo il giocatore non possiede caratteristiche così screditanti, contrariamente il suo potenziale difensivo è stato elogiato da diversi allenatori. Lo stesso potenziale che ha consentito a Liggins di essere nominato per due volte “Defensive player of the year” nella D-League. Fossi in qualche squadra NBA un pensiero per inserire Deandre Liggins nel roster lo farei, magari con un minutaggio ridotto. In fase di rotazione potrebbero tornare utili la sua caparbietà difensiva e la sua abilità dal tiro da tre punti. Gli Atlanta Hawks non possiedono più un team che dia garanzie di Playoff, nonostante una eastern conference decisamente snellita dalle stelle NBA. Liggins poteva fare comodo a coach Mike Budenholzer, ma il giocatore ormai potrebbe essere abituato al cambio di maglia rapido ed indolore, staremo a vedere…