Nuovo anno zero per gli Indiana Pacers. Paul George è partito, direzione Oklahoma City Thunder, e la squadra di Indianapolis torna così alla ricerca di un condottiero che la porti a vincere qualche partita.

La scorsa stagione, i Pacers erano riusciti a tornare ai Playoffs, dopo una grandissima rincorsa in stagione regolare, grazie all'arrivo del beniamino dei tifosi Lance Stephenson, salvo però uscire al primo turno con un sonoro 4-0, contro i Cleveland Cavaliers. Quest'anno la musica sembra esser cambiata, il gruppo è nuovo e giovane e visto così sulla carta non sembra esser pronto per arrivare alla post season.

IL ROSTER - Partiamo subito dal roster giallo-blu. Come detto in precedenza, nella off-season gli Indiana Pacers hanno perso Paul George, per Domantas Sabonis e Victor Oladipo. Come ben sappiamo, i Thunder sono usciti da veri vincitori in questa trade, ma solo il parquet ci darà una risposta concreta. Quindi il leader offensivo di questa squadra, adesso, si chiama Myles Turner, chiamato ad alzare il livello della sua pallacanestro e a mettere su numeri da All-Star.

A completare il quintetto dei Pacers, ci saranno Darren Collison, tornato ad Indianapolis in estate dopo una parentesi ai Sacramento Kings, Victor Oladipo, Bojan Bogdanovic ed infine come quattro staremo a vedere se coach Nate McMillan punterà sul talento di Domantas Sabonis o andrà sull'usato sicuro schierando Thaddeus Young. Mentre il coach ex Portland Trail Blazers ha già annunciato alla stampa come userà la testa calda di Lance Stephenson, affermando che il talento da Coney Island sarà il sesto uomo dei Pacers. Quindi per tutta la stagione, sarà interessante vedere l'impatto dalla panchina, nel bene e nel male, di "Born Ready".

T.J. Leaf, Lance Stephenson, Glen Robinson III, Myles Turner alla presentazione delle nuove canotte Nike. Fonte Immagine: NBA.com

Coach Nate McMillan, comunque, dalla panchina potrà contare su giocatori che hanno già una bella esperienza in NBA. A partire da Cory Joseph, che nelle ultime due stagioni nei suoi Toronto Raptors si è consacrato come ottimo realizzatore, chiudendo l'annata 2016-17 a 9.3 punti di media in 25.0 minuti di utilizzo. Ci sarà ancora Glenn Robinson III, che porterà tanta energia sul parquet, con le sue schiacciate ad alta quota, per poi passare ad un altro uomo di grande importanza per le sue doti cestistiche, ma soprattutto per la sua carriera, parliamo di Al Jefferson. La scorsa stagione, nonostante i continui infortuni, Al Jefferson è riuscito comunque a dare il suo contributo ai Pacers, mettendo sul banco 8.1 punti di media in soli 14 minuti di utilizzo. 

Infine, dalla panchina di Indiana, intriga il nome di T.J. Leaf, streach four da UCLA, che ha grandissime doti al tiro e lotterà per guadagnarsi il suo spazio. Leaf, nel suo unico anno ai Bruins, ha viaggiato a 16.3 punti di media, con il 61.7% dal campo ed un ancora più impressionante 46.6% da dietro l'arco dei tre punti, il tutto condito anche da 8.2 rimbalzi di media ad allacciata di scarpa. Sempre da UCLA arriva un altro rookie, Ike Anigbogu, che con i suoi muscoli aiuterà la squadra sotto canestro. Anigbogu, anch'egli uscito da UCLA dopo il solo anno da freshman, in 13.0 minuti di utilizzo, nella sua carriera universitaria è riuscito a viaggiare a 4.7 punti con il 56.4% dal campo, 4 rimbalzi e 1.2 stoppate, sarà importante per i Pacers far crescere questo diamante grezzo, che molto probabilmente per i primi mesi verrà relegato in G-League.

Il roster degli Indiana Pacers al Training Camp. Fonte Immagine: ESPN.com

IL COACH - Dopo tre anni da assistente di Frank Vogel, Nate McMillan la scorsa stagione è tornato ad occupare il ruolo di Head Coach in NBA. Già gli era successo infatti, prima ai (purtroppo) defunti Seattle SuperSonics, poi ai Portland Trail Blazers. Ed è proprio in Oregon, che guidando una squadra composta da giocatori del calibro di Brandon Roy, già all'epoca con le ginocchia di cristallo, LaMarcus Aldridge, Rudy Fernandez e Greg Oden, che nella stagione 2008-2009 McMillan è riuscito ad ottenere il suo massimo di vittorie nella regular season, con un record di 54 vittorie e 28 sconfitte. Ma purtroppo anche quell'anno i Trail Blazers ai playoffs uscirono al primo turno, contro gli Houston Rockets (4-2). 

Così nella stagione 2016-17, McMillan è tornato a rivestire la carica di Head Coach, ma nonostante un gruppo talentuoso ha trovato non poche difficoltà a portare la squadra alla post-season, e molto probabilmente senza la firma di Lance Stephenson la franchigia di Indianapolis avrebbe anche mancato i Playoffs. L'allenatore non ha entusiasmato la squadra e questo ha portato il malcontento nello spogliatoio, con Paul George che in estate è partito per Oklahoma City. Sarà importantissima la prossima stagione per coach Nate McMillan, per mettere a tacere tutte le critiche nonostante un roster completamente rinnovato.

Nate McMillan. Fonte Immagine: NBA.com

Anche dal punto di vista statistico, si può vedere come McMillan abbia avuto delle grosse difficoltà nel suo ritorno su una panchina NBA. Nelle 82 partite di stagione regolare ha messo 105.1 punti di media a partita, quindicesimo in NBA, subendone però 105.3, quattordicesimo in NBA. Inoltre, la squadra di McMillan si è dimostrata mediocre anche a rimbalzo, conquistando appena 42.0 rimbalzi a partita, ventiseiesima su trenta squadre NBA ed anche le assistenze, nonostante un Jeff Teague da 7.8 assist di media e che adesso è volato a Minnesota, sono state scadenti, con i Pacers che ne hanno totalizzate solamente 22.5 a gara, sedicesimi in NBA. Vedremo se McMillan riuscirà a migliorare questi numeri.

OBIETTIVI - L'obiettivo principale di questi Indiana Pacers è quello di fare una stagione dignitosa, con lo scopo di far crescere al meglio i tanti giovani presenti nel roster. Indiana, in un contesto di basso livello come quello dell'Est, potrebbe addirittura pensare di arrivare ai playoffs, magari con l'ottava testa di serie. 

BOLD PREDICTION: 35-47