Dopo l’inaspettata quanto repentina separazione da David Griffin, l’estenuante ricerca dei vice campioni NBA di una nuova figura di vertice del proprio executive è finalmente finita per i Cleveland Cavaliers. Koby Altman, ex collaboratore dello stesso Griffin e reduce da varie esperienze nel mondo NBA, in varie squadre, tra cui anche la nazionale statunitense, ma totale neofita del ruolo di general manager, cosa che sarà chiamato a fare d’ora in poi con un compito tutt’altro che semplice, è il prescelto. Ormai è nota a tutti la turbolenta situazione interna della franchigia dell’Ohio, divisa a metà tra le sue due stelle più rappresentative, con Kyrie Irving sempre più lontano dalla Quicken Loans Arena e un Lebron James sempre meno disposto ad appianare i rapporti con il suo, ormai ex partner in crime. Una situazione che rapidamente è scivolata dal titolo NBA, conquistato nel 2016, ad una, apparentemente non risanabile, rottura che potrebbe significare l’inizio della fine di questo ciclo vincente per la franchigia di Lebron James, il quale non ha ancora minimamente fatto luce sul suo futuro che lo vedrà free agent nella prossima estate.
Un battesimo col fuoco per Altman, chiamato ad una complessa valutazione che soprattutto concerne il futuro di Uncle Drew, con la scommessa del provare a convincerlo a riconfermarsi un Cavs almeno per questa stagione, opzione difficile considerando il deterioramento del rapporto con LBJ, oppure trovare la soluzione migliore per una trade che possa soddisfare le parti in gioco, primi fra tutti i Cavs, non intenzionati a privarsi di Irving per un pugno di mosche.
“Non è una cosa irrisolvibile, siamo un’organizzazione di successo e continueremo a viaggiare in quel successo” dichiara Altman, che successivamente si esprime sulla presunta rottura tra Irving e James: “Molto è stato ingigantito dai media, credo che chiunque lavori in questo edificio non abbia visto tutta questa animosità. […] Questo è un gruppo che ci ha portato a tre finali consecutive e ha vinto un campionato giocano una grande pallacanestro insieme”.
Altman aggiunge che la situazione di Lebron James al momento è chiara, con il giocatore migliore al mondo che è intenzionato a continuare gli sforzi per la causa dei cavalieri per gli anni a venire: “È profondamente legato a questa organizzazione, ha profonde radici in questa città. Vuole dire molto per lui continuare a competere per il titolo qui per le prossime stagioni. Questo è il suo obiettivo e lo condividiamo, abbiamo una visione comune per il futuro”.
Al nome Lebron James sono stati accostati vari rumors nelle ultime settimane concernenti un presunto “mal di pancia” nei confronti dei Cavs, sia per la separazione da Griffin, che per una discreta immobilità in questa free agency, parzialmente interrotta dall’arrivo di Derrick Rose. Questa insoddisfazione, sommata alla scadenza del suo contratto nell’estate 2018 ha fatto montare le voci su un suo possibile trasferimento, secondo alcuni già deciso, verso Los Angeles, sponda Lakers. Una situazione ancora particolarmente nebulosa, ma che in ogni caso andrà affrontata al termine della prossima stagione, in cui la franchigia dell’Ohio rischierà concretamente di perdere il miglior cestista della sua storia. A questa incognita si è sommata subito dopo la richiesta di Kyrie Irving che, al momento, non sembrerebbe intenzionato a ritornare sui suoi passi.
Entusiasmo e tanta energia contraddistinguono Altman nel suo approcciarsi a questo importantissimo incarico, cosa che sicuramente può far strappare sorrisi ai tifosi dei Cavs, i quali tuttavia continuano il loro cammino in un’estate sempre molto complicata, in una situazione che ancora non da garanzie di poter essere risolta senza dolorose conseguenze. Irving è in partenza, Lebron James sarà free agent in ogni caso e non c’è garanzia alcuna che rimanga in Ohio e nel frattempo gli avversari, primi fra tutti i Warriors, non sono certo rimasti a guardare, considerati anche gli importanti innesti effettuati da molte franchigie che, in prospettiva, potrebbero allontanare il cammino verso il titolo dalla corsa a due vista nella scorsa stagione, Con Cleveland e Golden State incontrastate padrone delle proprie conference.