Il successo nella NBA Summer League 2017 è il primo passo verso il ritorno ai vertici dei Los Angeles Lakers. Ne è convinto Magic Johnson, presidente delle operazioni cestistiche dei gialloviola, sulla tolda di comando da quando Jeanie Buss ha preso pieno possesso della franchigia californiana, a scapito del fratello Jim. Il trio con il general manager Rob Pelinka si è contraddistinto per la rapidità delle decisioni prese, dagli ultimi giorni prima della trade deadline al Draft, passando per la free agency in corso. 

Luke Walton e Magic Johnson durante la Summer League di Las Vegas. Fonte: Ethan Miller/Getty Images

Nell'ultimo mese i Lakers hanno scambiato D'Angelo Russell e Timofey Mozgov con i Brooklyn Nets, per Brook Lopez, scelto al Draft giocatori di talento come Lonzo Ball e Kyle Kuzma, ingaggiato Kentavious Caldwell-Pope, unrestricted free agent in uscita dai Detroit Pistons, mantenendo flessibilità salariale (sia Lopez che Caldwell-Pope sono in scadenza 2018). I tifosi gialloviola possono cominciare a sognare: la prossima estate ci sarà spazio per portare al Segundo almeno una superstar. E dei Lakers nascenti parla con entusiasmo Magic Johnson, durante la presentazione del nuovo arrivato KCP: "Siamo già migliori dello scorso anno - le sue parole, riportate da Ohm Youngmisuk di Espn - il roster ora è più bilanciato. Abbiamo visto tanto movimento di palla in questa Summer League, anche i nostri allenamenti saranno fantastici, ci aiuteranno a migliorare il rendimento durante le partite. Vi dico, non vorrei perdermi neanche una partita dei Lakers della nuova stagione. Sarà eccitante ogni singola sera". Magic torna sui movimenti di mercato e introduce poi Caldwell-Pope: "La nostra priorità era aggiungere tiratori, trovare un point guard che fosse un passatore di primo livello e ingaggiare giocatori in grado di ricoprire più posizioni. Scambiare Russell ci ha consentito di modificare il roster. C'erano cinque squadre su D'Angelo, sapevamo che potevamo darlo via per uno di quei pezzi che stavamo cercando. Abbiamo deciso per Brooklyn, ora loro hanno un gran giocatore, mentre noi abbiamo ciò che cercavamo. Non ho rimpianti per Russell: quando ci si dice addio, è tutto. Non posso farmi trascinare dalle emozioni, piuttosto io e Rob (Pelinka, ndr) abbiamo continuato a muoverci sul mercato, pensando al passo successivo. Caldwell-Pope aiuterà tantissimo Lonzo Ball, per la sua capacità di correre, tirare e difendere contro avversari diversi, point guards comprese. Senza difesa, è impossibile correre. E noi vogliamo correre, correre e ancora correre. Mi piacerebbe vederlo su un'ala, con Brandon Ingram sull'altra. Ball in mezzo e Julius Randle e Brook Lopez da dietro. Sarà eccezionale. E c'è anche Larry Nance, adatto a questo tipo di gioco".

Magic Johnson, Kentavious Caldwell-Pope e Rob Pelinka. Fonte: Mark Medina/Twitter

Se Caldwell-Pope è l'ultimo uomo nuovo della Los Angeles gialloviola, le luci dei riflettori sono tutte per Lonzo Ball, seconda scelta assoluta all'ultimo Draft, gran passatore, ragazzo dalla fantastica visione di gioco, messosi in mostra in Summer League, che ha concluso con il titolo di MVP. E Magic non perde occasione per esaltare il suo giovane campione: "L'avete visto tutti, se è stato capace di mettere a referto triple doppie in Summer League, riuscirà a farlo anche in regular season. Su di lui c'è pressione, proprio come successe a me quando arrivai qui, da numero uno al Draft. Ma non mi interessava di tutto il resto, volevo solo giocare. Per Lonzo è lo stesso, i grandi giocatori fanno così, vogliono la pressione intorno a sè. Lui ha vissuto in questa città per tutta la sua vita. Durante l'high school, ha vinto il titolo statale. Quando è andato a UCLA, tutti dicevano che poteva migliorare, e l'ha fatto. Ora può giocare per la squadra per cui fa il tifo, la squadra della sua città. Quindi è normale che sia pressione, ma i grandi mangiano pressione a colazione. E' solo un ragazzo a cui piace giocare, non cambierà in nulla. E' un giocatore speciale, nessun dubbio al riguardo, perchè rende migliori tutti i suoi compagni di squadra. Fa cose che non si possono insegnare, ti passa dei palloni che devi solo recapitare nel canestro. Davvero poche point guards sono capaci di farlo all'interno di questa lega. Non stiamo parlando di semplici passaggi, ma di passaggi che conducono direttamente a una giocata vincente. Mi piace perchè è anche un gran compagno di squadra, ha un effetto particolare sulla gente. Cosa abbiamo in comune io e lui? Penso che siamo uguali in termini di quoziente intellettivo cestistico. Ciò che mancava a questa squadra era un giocatore che potesse creare un tiro per gli altri. Ecco perchè Golden State, Cleveland e San Antonio sono così forti. Hanno diversi giocatori che creano per i compagni, ed è l'unica cosa che Lonzo ha che non puoi insegnare".