L'ormai ex vicepresidente operativo dei Sacramento Kings, Scott Perry, è il nuovo general manager dei New York Knicks. Si apre così l'era post Phil Jackson nella Grande Mela, con Perry, ex Orlando Magic che andrà ad affiancare nel frontoffice del Madison Square Garden l'attuale gm Steve Mills, che diventerà presidente delle operazioni cestistiche. Perry viene ingaggiato e sottratto a Sacramento, a cui andranno "cash considerations" e una futura seconda scelta al Draft, secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski e Ian Begley di Espn.
A dare l'annuncio ufficiale del cambiamento (contratto quinquennale per Perry) all'interno della dirigenza dei Knickerbockers, il proprietario James Dolan, tramite un comunicato stampa: "La giornata di oggi segna un cambiamento di cultura per la nostra organizzazione: ristabiliamo orgoglio, etica del lavoro e responsabilità, tutti elementi necessari per giocare con i Knicks e rappresentare New York. Sono fiducioso che Scott sia la persona giusta per ricoprire un ruolo tanto importante e garantire alla nostra franchigia il ritorno all'élite del mondo NBA. Ha già un ambizioso programma incentrato sulla costruzione di una squadra giovane, che ruota intorno allo sviluppo dei giocatori, alla comunicazione e al lavoro di squadra". Perry sarà affiancato da Steve Mills, a cui spetterà l'ultima parola sulle mosse di mercato: "Oggi è un giorno nuovo per la nostra franchigia - l'eco di Mills alle parole di Dolan - Scott inizierà sin da subito a mettere insieme uno staff di persone per sviluppare un dipartimento di operazioni cestistiche che sia all'avanguardia e tra i migliori della lega. Saremo tutti uniti nell'implementare la nostra strategia, che è quella di costruire una squadra in grado di sviluppare giocatori giovani, ponendo l'accento su atletismo, verticalità, lunghezza e difesa. Abbiamo diverse giovani stelle nel nostro roster, e ci aspettiamo di aggiungere ulteriore talento a questo nucleo. Il messaggio ai nostri tifosi è chiaro: ci sarà disciplina nel portare avanti, nel rendere responsabili giocatori e staff tecnico, per raggiungere standard e risultati di alto livello".
Il primo argomento che il duo Mills-Perry dovrà affrontare e risolvere è quello legato al futuro di Carmelo Anthony. Dopo essere stato trattato da indesiderato da Phil Jackson che, pur di liberarsene, sarebbe stato disposto a pervenire a un accordo per la risoluzione del contratto, Melo è ora al centro di nuove riflessioni da parte del frontoffice dei Knicks, che starebbero valutando nuovamente la possibilità di trattenere il loro numero sette. Si spiega così la pausa di riflessione che New York ha chiesto agli Houston Rockets e ai Cleveland Cavaliers, uniche due franchigie per le quali Anthony potrebbe superare la no trade clause presente nel suo contratto, per le trattative portate avanti negli ultimi giorni. Il prodotto da Syracuse è atteso a un nuovo confronto con dirigenza e allenatore (Jeff Hornacek), ma le ultime voci provenienti da New York lo danno sempre più attratto dalla possibilità di raggiungere James Harden e Chris Paul a Houston, ritrovando così Mike D'Antoni - con cui non si instaurò un grande feeling ai tempi della comune esperienza ai Knicks - alla guida dei Rockets. Oltre alla questione Anthony, che andrebbe comunque scambiato nell'ambito di una trade a più squadre, Mills e Perry sono alla ricerca di una point guard da affiancare al rookie Frank Ntilikina, scelto alla numero otto all'ultimo Draft da Phil Jackson. Una volta ingaggiato Tim Hardaway jr, con un quadriennale choc da 71 milioni di dollari, i Knicks hanno perso la possibilità di rinnovare il contratto a Derrick Rose, nella speranza di poter trovare un accordo con un veterano come Rajon Rondo, recentemente tagliato dai Chicago Bulls.