Dopo una settimana dall'inizio della free agency NBA 2017, i grandi assenti sulla scena della lega di pallacanestro più importante al mondo erano i San Antonio Spurs, recenti finalisti nei playoffs della Western Conference (battuti, con uno sweep, dai Golden State Warriors). Data la caccia a Chris Paul (poi finito ai Rockets), cercato un approccio per Paul George (scambiato dai Pacers con i Thunder), all'ombra dell'Alamo hanno varato una sorta di Piano C, ingaggiando la small forward Rudy Gay, 30 anni, in uscita dai Sacramento Kings. 

Rudy Gay. Fonte: Rich Pedroncelli/Associated Press

Gay, che vanta ormai un'esperienza decennale in NBA, reduce da unlla rottura del tendine d'Achille, aveva poche settimane fa declinato una player option con la franchigia californiana, lasciando sul tavolo di Vlade Divac 14.3 milioni di dollari. A San Antonio ne percepirà 8.4 nella prossima stagione, secondo quanto reso noto da Adrian Wojnarowski di Espn, all'interno di un contratto biennale che prevede un'altra player option (da 8.8 mln) tra dodici mesi. Un arrivo all'insegna della flessibilità dunque, per degli Spurs che avevano bisogno di allungare il proprio reparto esterni e di affiancare un giocatore di complemento a Kawhi Leonard, stella indiscussa della squadra. Nelle prime battute di questa offseason, il frontoffice dei neroargento, guidato dal general manager R.C. Buford, aveva portato a casa il rinnovo di Patty Mills, point guard australiana che, insieme a Dejounte Murray e al rookie Derrick White (da Colorado), dovranno rimpiazzare il francese Tony Parker, fuori causa fino a gennaio per un grave infortunio al ginocchio patito in gara-5 del secondo turno di playoff contro gli Houston Rockets. Non è però escluso che San Antonio possa provare ad acquisire un playmaker di maggiore esperienza per la prossima stagione: sfumati i vari Paul, Hill, Teague e Lowry, continua a farsi il nome di Derrick Rose, che non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Molte delle prossime operazioni dei texani dipenderanno però dalle mosse di giocatori come Pau Gasol e LaMarcus Aldridge, componenti di un frontcourt che attualmente ha perso sia David Lee che Dewayne Dedmon. 

Pau Gasol e LaMarcus Aldridge. Fonte: Bill Baptist/Getty Images

Entrambi i lunghi - Lee e Dedmon - hanno infatti declinato la player option prevista in loro favore, preferendo sondare il mercato. Diversa invece la situazione relativa a Pau Gasol. Il catalano, trentasette anni compiuti ieri, è uscito dal contratto (rifiutata una player optinon da 16-2 milioni) con gli Spurs, in attesa di capire l'evoluzione della situazione. Potrebbe firmare a cifre più basse, per consentire alla franchigia di appartenenza di creare un minimo di spazio salariale (Gay è stato ingaggiato utilizzando la midlevel exception). Del reparto lunghi a disposizione di Gregg Popovich fanno quindi ora parte Aldridge, Davis Bertans e il rookie Jaron Blossomgame, scelto alla numero cinquantanove all'ultimo Draft. Facile dunque immaginare altre mosse degli Speroni su quel fronte, esclusa quella relativa a Pau Gasol. Ancora incerto infine il destino di Manu Ginobili, l'argentino da Bahia Blanca che sembrava vicino al ritiro al termine della postseason, ma che non ha ancora preso una decisione definitiva quanto al prosieguo o meno della sua attività agonistica. Ginobili è, insieme a Danny Green (in odore di trade fino a qualce giorno fa), uno dei pochi esterni pure del roster di San Antonio, che potrebbe perdere intanto Jonathon Simmons, ala piccola sorpresa della seconda parte di stagione e adesso restricted free agent. Tutti tasselli che devono andare al proprio posto per completare il mosaico neroargento. Il primo già incastonato riguarda Rudy Gay, mentre ora si attendono le prossime mosse di R.C. Buford e di Gregg Popovich, coach di una franchigia che vuole mantenersi al vertice della Western Conference.