I Sacramento Kings, finora silenti, con pochissimi contratti garantiti a roster e ancora meno certezze in vista della prossima stagione Nba, provano il colpo grosso a spese ingenti. Divac e il suo staff hanno infatti recapitato un'offerta sostanziosa ad Otto Porter, equivalente al max contract che l'ala piccola prodotto di Georgetown può richiedere: 106.5 milioni di dollari per i prossimi 4 anni. Il classe 1993 ha visto scadere il proprio contratto da rookie dopo aver trascorso i primi quattro anni della sua carriera con la maglia degli Washington Wizards, che lo selezionarono nel 2013 con la terza scelta assoluta.
Dopo un avvio di carriera a rilento, il giocatore ha trovato quest'anno la migliore stagione, dopo un incremento costante in ogni categoria statistica ed ogni aspetto del proprio gioco. La regular season 2016/17 l'ha visto protagonista con numeri di ottimo profilo: 13.4 punti di media a notte, con 6.4 rimbalzi e un eccellente 51.6% dal campo, con il 43.4% da tre. Aspetti che, uniti ad un'ottima attitudine difensiva, hanno reso Porter uno degli interpreti più affidabili ed uno degli uomini-mercato più appetibili della Free Agency 2017.
Attualmente quella dei Kings è l'unica offerta pervenuta all'agente del giocatore, ma presto potrebbero arrivarne altre: proprio per questa ragione Porter, stando a quanto riportato da Espn, ha deciso di prendere tempo e non firmare immediatamente l'offer sheet propostagli dalla franchigia del proprietario Vivek Ranadivé. In caso l'ala dovesse decidere di inchiostrare una delle proposte che potrebbe ricevere, compresa ovviamente quella di Sacramento, Washington potrà decidere se pareggiare o meno e mantenere il giocatore anche la prossima stagione.
Il frontoffice degli Wizards ha sempre fatto filtrare l'intenzione di pareggiare ogni tipo di offerta che il giocatore firmerà, ma, sempre secondo Espn, questa potrebbe anche essere una strategia per scoraggiare le franchigie a provare il colpo. Intanto Sacramento ha fatto la prima mossa, la seconda toccherà eventualmente al giocatore. L'ultima parola, in ogni caso, sarà di Washington.