Archiviata la pratica Paul George, trasferitosi sorprendentemente agli Oklahoma City Thunder nelle scorse ore, tutte le attenzioni del mondo NBA sono rivolte alla Free Agency, apertasi proprio in questi minuti. Il caso più scottante, quello che tiene sulle spine tre, forse quattro squadre, è senza alcun dubbio quello legato al futuro di Gordon Hayward, ala piccola degli Utah Jazz che ha deciso di vagliare le opzioni che gli si presenteranno in queste ore. Dopo gli stendardi apparsi all'esterno dell'American Airlines Arena, ieri, in quel di Miami, dove gli Heat di coach Spoelstra sperano disperatamente di accaparrarsi le prestazioni dell'ex Butler University, si passa all'altra contendente, candidata numero uno a firmare le prestazioni del numero venti, sempre più vicino ad essere un ex Jazz anche se non è detta l'ultima parola. 

Proprio in queste ore Hayward farà visita alla facilitiy dei Celtics, in Massachussets, dove ad attenderlo ci saranno verosimilmente Danny Ainge - presidente delle operazioni dei Celtics, visibilmente deluso dalla decisione di Paul George e degli Indiana Pacers - il suo ex allenatore ai tempi di Butler, Brad Stevens, ed il cuore pulsante della squadra, ovvero Isaiah Thomas - atteso in città per il ritorno dalle vacanze proprio per l'occasione - Al Horford - protagonista lo scorso anno della stessa scelta che dovrebbe fare Hayward - e Marcus Smart, rimasto nella facility dei Celtics per allenarsi con il gruppo di giovani che nei prossimi giorni prenderanno parte alla Summer League di Salt Lake City - ironia della sorte. 

Non ci sarà bisogno di presentazioni di rito tra l'ala nativa di Indianapolis ed il giovane tecnico prodigio - nato anch'egli nella città della 500 miglia - che da oramai quattro stagioni guida egregiamente i Boston Celtics dalla panchina: l'esperienza, a dir poco intensa, vissuta dai due ai tempi di Butler University è il primo punto a favore di Danny Ainge nella rincorsa al talento di Hayward, che nella sua visita ai Celtics ripercorrerà i passi effettuati lo scorso anno da Al Horford, il quale proverà a convincerlo della bontà della scelta, facendo leva tra le altre cose anche sull'inserimento in gruppo avuto dopo nove anni agli Atlanta Hawks. Le armi a disposizione di Brad Stevens, inoltre, saranno tutte indirizzate su una lunga sessione di video che consentirà ad Hayward di osservare come il tecnico intende sfruttare le sue potenzialità nel sistema creato ai Celtics in maniera certosina e minuziosa. Il progetto, tecnico, prima di tutto. Non si tratterà di questioni economiche, messe in secondo piano, ma solo e quasi esclusivamente, di campo.  

Il video di Brad Stevens proverà a concentrare l'attenzione del ventisettenne sul suo innesto in squadra, sulla capacità di inserirsi in un contesto dove Hayward, con Thomas, Bradley e Al Horford, costituirà il nucleo tecnico e carismatico della squadra che proverà a dare l'assalto al titolo della Eastern Conference e, chiaramente, alle NBA Finals del prossimo anno. Una presentazione in pompa magna volta ad impressionare Hayward così come fu fatto per Horford e Kevin Durant, prima del suo approdo ai Golden State Warriors. Impatto che colpì e non poco l'ex centro degli Hawks, tanto da affermare nella sua conferenza di presentazione il calore e la passione con la quale Stevens gli mostrò come sfruttare il suo talento e le sue potenzialità: "Mi è subito piaciuto il modo in cui approcciarono il discorso nel nostro incontro. Mi sono sentito subito a mio agio, fiducioso nella direzione nella quale coach Stevens mi stava portando e nel potenziale che avremmo potuto costruire. Mi sono sentito incoraggiato dal gruppo di giocatori che era presente, ho visto passione ed eccitazione, oltre al lavoro certosino svolto per migliorare di stagione in stagione. E' stato qualcosa di eccitante che mi ha convinto a prendere questa scelta".

L'esperienza positiva con Horford ha spinto i Celtics ad intraprendere lo stesso discorso con Gordon Hayward quest'anno. Due strade diametralmente opposte, quelle intraprese dai Miami Heat, che puntano tutto o quasi sulla propaganda all'esterno del palazzo, e dai Celtics, i quali puntano dritti al gioco, alla tattica, nelle pieghe dell'inserimento tecnico del giocatore all'interno del proprio sistema. Il tutto, però, tenendo conto che l'ultima squadra ad incontrare Hayward nell'intento di convincerlo a restare a Salt Lake City saranno proprio i suoi Utah Jazz, che domani testeranno dal vivo le volontà dell'ala nativa di Indianapolis. Chi la spunterà?