Il mercato NBA si è letteralmente infuocato da qualche giorno e, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata nella mattinata un'altra bomba: Paul George ad OKC. Sam Presti è riuscito laddove tutte le altre franchigie hanno fallito. Oladipo e Sabonis non valgono certo PG13, ma sappiamo bene che il contratto di George scadrà nel 2019, con una player option nel 2018 per esplorare la free agency. Adesso si aprono molti scenari anche per gli anni futuri, cerchiamo di capire cosa potrà succedere.
C'è poco da dire sui Pacers: sapendo di perdere George il prossimo anno hanno deciso di ricostruire con un anno di anticipo, puntando sui giovani Sabonis e Oladipo. Sam Presti si è rivelato una vera e propria volpe. Pochi giorni fa aveva detto che i Thunder, nonostante se ne parli poco, devono essere sempre considerati per qualsiasi opportunità. La conferma è arrivata proprio stamani, con il buon Presti che ha rispettato le attese. Adesso il futuro di Oklahoma City è decisamente meno grigio.
OKC punterà tutto su questa stagione, sperando di confermarsi nuovamente come una seria contender. Anche perché Paul George potrebbe lasciare la prossima stagione (in direzione Los Angeles), e lo stesso Westbrook, che ha giurato fedeltà alla franchigia, potrebbe aspettare a firmare il nuovo contratto. Molto difficile che RW si allontani dai Thunder ma è una possibilità che va considerata, soprattutto se anche quest'anno la squadra non riuscisse ad arrivare ad alti livelli.
Quel che manca adesso ad Oklahoma è senz'altro il supporting cast, senza il quale non può considerarsi una seria candidata all'anello. George è il "nuovo" Durant (se meglio o peggio lo vedremo), ma il problema è che a questa squadra mancano Ibaka e tutta la second unit. Tolto anche Sabonis, volato verso Indiana, Presti non ha ancora completato il suo lavoro, dato che dovrà cercare i giusti assets durante la free agency.
Il primo di cui si parla da tempo è Rudy Gay, che però interessa anche a Spurs e Warriors (dipendenti anche dalla futura scelta di Iguodala). L'aggiunta di Gay farebbe senz'altro comodo ma dovrà accettare un ruolo da terzo violino, quasi ridotto a tiratore puro (cosa che non è). Roberson dovrebbe essere confermato in quanto unico vero difensore della squadra, mentre si attende la crescita di giocatori come Alex Abrines e Doug McDermott, dai quali dipenderà molto del futuro di OKC. Se loro due dovessero confermare le qualità di tiro che gli abbiamo visto esibire nella passata stagione, Oklahoma potrebbe davvero sognare un ritorno nell'Olimpo dei grandi, e battere magari quel Kevin Durant che da quelle parti non è certo apprezzato.