Nella giornata di mercoledì si è definitivamente interrotto il rapporto tra Phil Jackson e i New York Knicks, una partnership durata tre anni e piuttosto arida di quei risultati tanto attesi da parte dell’intera città da tempo. Nelle ore immediatamente successive all’annuncio, il proprietario della franchigia James Dolan ha dichiarato che l’organizzazione non ritiene la ricerca di un nuovo presidente una priorità per il breve periodo. Secondo Dolan i Knicks sono perfettamente in grado di approciarsi all’imminente free agency sotto la guida del general manager Steve Mills e parallelamente hanno urgente necessità di sciogliere alcuni dubbi riguardanti situazioni di alcuni componenti del roster, primo fra tutti la stella della franchigia Carmelo Anthony, il cui futuro pare essere sempre più lontano dalla grande mela. Nonostante queste dichiarazioni, nuove indiscrezioni vedono i Knickerbokers intavolare contatti con i papabili sostituti del maestro zen, operazioni piuttosto discrete al momento, che però sottolineano la necessità di una figura che possa assumere in modo competente il leading role necessario alla franchigia per invertire il trend degli ultimi anni, che ha portato solo a stagioni fallimentari.
Pare che nelle prime ore il profilo individuato da Dolan fosse l’attuale presidente dei Toronto Raptors Masai Ujiri, dirigente sportivo nigeriano reduce da ottimi anni alla guida della franchigia canadese e precedentemente dei Denver Nuggets, e vincitore dell’ NBA Executive of the Year award nel 2013. L’iniziale interesse tuttavia pare essere rapidamente scemato a causa del vincolo contrattuale che lega Ujiri ai Raptors ancora per qualche anno.
Secondo alcune fonti di ESPN, anche il coach dell’università del Kentucky John Calipari avrebbe espresso interesse per il ruolo vacante di presidente della franchigia newyorkese, pista smentita dallo stesso Calipari che, attraverso un tweet, ha ribadito la volontà di continuare la sua permanenza come allenatore dei Wildcats ancora per molto tempo. Nelle ultime ore anche il nome di Isiah Thomas, già presidente e coach dei Knicks nel biennio 2006-2008, è stato indicato come successore di Jackson, ipotesi vanificata dallo stesso Thomas che ha gentilmente declinato l’invito via Twitter, dichiarandosi non interessato a ricoprire nuovamente il ruolo vacante.
Alla luce di questi ultimi sviluppi, il nome che nelle ultime ore si è fatto sempre più probabile è quello di David Griffin, ex general manager dei vice campioni NBA i Cleveland Cavaliers, che ha recentemente interrotto il suo rapporto con la franchigia dell’Ohio a seguito di qualche dissapore con il proprietario Dan Gilbert. Fonti interne alla lega hanno reso pubblico(fonte Ramona Shelburne ESPN) che i Knicks abbiano già avuto un primo colloquio con Griffin per un ruolo nel proprio front office e che probabilmente ne avranno altri. Griffin, reduce da una grande esperienza ai Cavs, che ha anche portato, grazie al suo fondamentale contributo, ad un titolo NBA, può essere sicuramente considerato un forte candidato al ruolo di presidente, sia per il suo ottimo curriculum, che per la sua temporanea situazione da svincolato, che renderebbe sicuramente più semplice il suo trasferimento a New York rispetto a molti altri possibili candidati. Attendiamo ulteriori sviluppi anche riguardanti questo grosso interrogativo per la franchigia di James Dolan, che dopo la sfortunata esperienza Phil Jackson, cerca disperatamente un nuovo equilibrio, passando anche per la free agency.