Scambiati D'Angelo Russell e Timofey Mozgov con i Brooklyn Nets per Brook Lopez (e la scelta numero ventisette all'ultimo Draft), pescato Lonzo Ball con la seconda moneta assoluta nella notte del Barclays Center, i Los Angeles Lakers si preparano a vivere una stagione da protagonisti. Obiettivo, uscire dall'anonimato NBA dell'ultimo quinquennio, per ricominciare a respirare l'aria dei vertici della lega di pallacanestro più famosa al mondo.
Un target individuato ieri con chiarezza dal general manager dei gialloviola, Rob Pelinka, in conferenza stampa a El Segundo, durante la presentazione dello stesso Lopez, ultimo arrivato alla corte di coach Luke Walton: "Non pensiamo che il prossimo sarà un anno di rebuilding - le parole di Pelinka, riportate da Baxter Holmes di Espn - sarà un anno da Lakers. Una stagione che ruoterà molto intorno a Brook (Lopez, ndr). Sappiamo bene cosa può dare a questa franchigia. Non è questo il momento di parlare dei giocatori che abbiamo scambiato e che sono andati via, nè di metterci a discutere di spazio salariale. Si tratta di presentare questa fantastica persona, un giocatore che siamo tutti entusiasti di aver aggiunto al nostro roster. Brook può diventare la stella polare, il punto di riferimento, per i nostri due giovani centri, Ivica Zubac e Thomas Bryant, quest'ultimo preso al Draft. Il sistema di gioco di coach Luke Walton è predicato sulla possibilità di avere dei lunghi in grado di aprire il campo e di creare spazi, in particolare con Lonzo Ball e Jordan Clarkson ad attaccare il ferro. Vogliamo avere lunghi che si spazino sul perimetro, per concedere al nostro backcourt di fare le loro giocate. Abbiamo poi Brandon Ingram che può entrare nelle pieghe del sistema, Julius Randle e Larry Nance, due lunghi che sanno correre a campo aperto. Ecco perchè penso che Brook Lopez sia l'innesto perfetto: qui c'è la road map ideale per la prossima generazione di centri". Pelinka evita dunque domande riguardanti la situazione salariale dei Lakers, che nel 2018 potrebbero avere lo spazio per ingaggiare due giocatori di altissimo livello NBA (un obiettivo è Paul George, che però Indiana vorrebbe scambiare già quest'estate, l'altro è LeBron James).
Si dice eccitato di essere approdato ai Lakers Brook Lopez, reduce da stagioni altalenanti con la maglia dei derelitti Brooklyn Nets: "E' accaduto tutto in fretta - le sue parole in conferenza stampa - ma per me è davvero un sogno che diventa realtà. E' surreale, sono cresciuto in California, ho frequentato l'High School a Fresno, il college a Stanford. E' un sogno giocare per i Lakers, perchè sono cresciuto guardando questa squadra ai tempi di Kobe e Shaq, ma anche dello Showtime di Magic Johnson. E' l'occasione che aspettavo, quella di tornare a casa e di giocare per la squadra per cui facevo il tifo da bambino, e aiutarla a tornare al successo. Voglio essere un punto di riferimento per i miei compagni più giovani, aiutarli in ogni maniera, essere a disposizione del coach e fare tutto ciò mi chieda. Mi sento pronto ora che sono qui. Non vedo l'ora di aiutare la squadra, di inserirmi nell'attacco di coach Luke Walton, mentre difensivamente ho intenzione di essere l'ancora della squadra nel pitturato, un centro sui cui i miei compagni sanno di poter fare affidamento, che sia con stoppate o con aiuti dal lato debole. Zubac? Ha buone mani, un gran movimento di piedi intorno al ferro, tira particolarmente bene. Sono stato qui negli ultimi tre giorni e ho avuto modo di apprezzare la sua etica del lavoro. Mi ha impressionato, se manterrà la stessa mentalità che ha ora, solo il cielo sarà il suo limite". Infine, una chiosa sulla clamorosa schiacciata subita durante la scorsa stagione dal suo nuovo compagno di squadra, Larry Nance: "Penso che sia stata snobbata nei premi di fine stagione. E' stata una giocata impressionante, e lo dice uno che ha avuto la miglior visuale possibile. Quando ho visto Larry qui, gli ho detto che non aveva bisogno di presentarsi. Avrei votato per lui per quella schiacciata, almeno sono stato parte di una giocata incredibile".