È stata resa ufficiale nella serata dell’NBA draft 2017, la trade che per ora si è rivelata la più importante dell’estate, che ha portato in maglia Minnesota Timberwolves l’All-Star Jimmy Butler, in cambio della guardia Zach LaVine, il playmaker Kris Dunn e la settima scelta assoluta del draft, utilizzata per scegliere Lauri Markkanen, ala grande ex Arizona, che si sono accasati ai Bulls.
Nella giornata di ieri si è svolta la conferenza stampa di presentazione dei tre nuovi arrivati nella Windy City, in cui LaVine, fermo ai box da mesi dopo aver rimediato la rottura del legamento crociato anteriore lo scorso febbraio, ha parlato proprio del suo infortunio e di come lui stia affrontando i lunghi tempi di recupero previsti: “Sto affrontando questo infortunio come affronto tutto nella vita, facendomi il mazzo ogni giorno. Credo che con le mie capacità riuscirò a tornare presto, non ho una tabella di marcia definita, ma sono fiducioso di tornare presto. Questo infortunio mi ha dato tempo per lavorare sull’aspetto mentale e la mia conoscenza del gioco. Non ho paura di ritornare dopo questo infortunio”.
In seguito è intervenuto l’head coach dei Bulls Fred Hoiberg : “Lo possiamo usare come arma dal perimetro. Quando hai quel tipo di atletismo e quel bagaglio di skills è eccitante pensare alle possibilità che si hanno nel gioco in transizione o a difesa schierata. Abbiamo giocatori in grado di alzare lob per lui, che è capace di compiere giocate di questo tipo, può tirare da qualsiasi posizione. Ci sono molte possibilità da esplorare con lui”.
Hanno preso la parola anche gli altri atleti coinvolti nella trade, primo fra tutti Kris Dunn, reduce da un annata non esaltante in maglia Timberwolves, ma fiducioso di poter ripartire con nuova energia a Chicago, in una franchigia che già si era dimostrata molto interessata a lui allo scorso draft. “Sono consapevole di aver concluso un anno negativo, ma ora sono tutti i giorni in palestra- dichiara Dunn -. Lavorare con Tom(Thibodeau) mi ha reso un professionista. A Chicago posso portare la mia tenacia difensiva di cui vado molto fiero”.
Hoiberg ha speso parole anche per la point guard: “Ha buoni istinti, è tenace ed è un playmaker. Se pensiamo ai miglioramenti che tutto il roster ha compiuto in questa stagione (parla di Valentine e Zipseer, nda) e adesso che abbiamo Zach e Markkanen che sanno tirare e aprono il campo, questa è una buona situazione per un playmaker”.
Per ultimo è intervenuto il nuovo arrivato in NBA, settima scelta assoluta del draft 2017, l’ala grande di 213cm Lauri Markkanen, grande tiratore dotato anche di ottime doti fisiche, che ha strappato subito paragoni importanti con la leggenda dei Dallas Mavericks e della nazionale tedesca Dirk Nowitzki: “Ho sentito molte parole a riguardo. È un grande onore essere paragonato a lui, un Hall of famer - dichiara il prodotto di Arizona -. Sicuramente ci sono somiglianze essendo entrambi piuttosto alti, ma anche in grado di tirare con ottime percentuali e di mettere la palla per terra e palleggiare”. Markkanen, tuttavia, dichiara di non aver modelli particolari essendo cresciuto in Finlandia senza guardare molta pallacanestro in televisione. Semplicemente ha iniziato la propria carriera come guardia fino alla crescita che lo ha fatto maturare in un big man.
In quel di Chicago la parola principe è ricostruzione, si riparte da queste nuove ed importanti acquisizioni, con un roster per la maggior parte giovane e in crescita, ma anche con la giusta componente di veterani tra cui Dwyane Wade, che, salvo sorprese e cambi di scena, dovrebbe rimanere un altro anno a giocare per la franchigia che tifava da piccolo, essendo lui originario della zona povera della Windy City.