E' stato un NBA Draft dal ritmo frenetico, quello che si è svolto ieri - nella notte italiana - nella cornice del Barclays Center. Tra chiamate andate secondo le previsioni della vigilia, scambi improvvisi e impronosticabili (come quello che ha portato Jimmy Butler a Minnesota), la lottery non ha risparmiato sorprese, come da tradizione e natura dell'evento. 

Markelle Fultz. Fonte: John Hefti-USA TODAY Sports

Prima scelta assoluta Markelle Fultz, finito ai Philadelphia 76ers dopo la discussa trade con i Boston Celtics. Biancoverdi che hanno deciso invece di puntare su Jayson Tatum da Duke University, eclettica small forward preferita a Josh Jackson da Kansas, snobbato e chiamato solo alla quattro dai Phoenix Suns, che per lui hanno rifiutato offerte da mezza NBA. In mezzo, Lonzo Ball ai Los Angeles Lakers: una scelta annunciata, messa in dubbio solo da qualche alternativa di maggior impatto (leggi trade o lo stesso Fultz), fino alla fine esplorate da Magic Johnson. Alla cinque la scontata chiamata dei Sacramento Kings per De'Aaaron Fox da Kentucky, prima che la trade tra i Minnesota Timberwolves e i Chicago Bulls sconvolgesse il Draft. La franchigia della Windy City non ha esitato, ha giocato d'azzardo, scambiando il suo giocatore più rappresentativo con Kris Dunn, Zach LaVine e la numero sette. Intanto, Jonathan Isaac, prospetto intrigante da Florida State, è stato scelto alla sei dagli Orlando Magic, mentre proprio i Bulls hanno selezionato il lungo finlandese Lauri Markkanen. E' stato poi il turno dei New York Knicks che, dopo aver discusso di Porzingis con Boston Celtics e Phoenix Suns, si sono fiondati sul playmaker francese Frank Ntilikina. A chiudere la top ten, Dennis Smith a Dallas e Zach Collins, ma non a Sacramento, bensì a Portland, per una trade che ha visto le franchigie californiane e dell'Oregon scambiarsi la dieci con la quindici e la venti. I Kings hanno replicato prendendo Justin Jackson da North Carolina e Harry Giles da Duke, mentre il Draft proseguiva con Charlotte e Detroit a scegliere rispettivamente Malik Monk e Luke Kennard.

Zach Collins. Fonte: Robert Deutsch-USA TODAY Sports

La metà del primo giro è stata la fase del Draft che ha visto protagonisti i lunghi: Miami ha chiamato Edrice Adebayo da Kentucky, Minnesota (con la sedici dei Bulls) Justin Patton da Creighton, Milwaukee D.J. Wilson da Michigan, Indiana T.J. Leaf da UCLA, Atlanta John Collins da Wake Forest, Brooklyn Jarrett Allen da Texas. In mezzo gli Oklahoma City Thunder, con Sam Presti che non si è fatto scappare l'occasione di prendere l'australiano Terrance Ferguson, in un primo giro chiusosi con i Lakers a chiamare Kyle Kuzma e Tony Bradley, due lunghi nuovi di zecca per Luke Walton. San Antonio Spurs che alla ventinove si sono aggiudicati una combo guard come Derrick White da Colorado, una volta sfuggito Tyler Lydon, finito ai Nuggets nell'ambito di una trade con Utah: ai Jazz la numero tredici (Donovan Mitchell), a Denver Trey Lyles e lo stesso Lydon. Il resto è stato un secondo giro per nottambuli, con i Golden State Warriors, privi di scelte, che hanno acquisito i diritti (cash) su Jordan Bell da Oregon, versando 3.5 di dollari nelle casse dei Chicago Bulls. Ecco tutte le prime trenta chiamate del Draft 2017: