Un predestinato che non sa ancora dove approderà. E' questa la paradossale situazione che sta vivendo Lonzo Ball, point guard da UCLA (proprio ai Bruins si è guadagnato il soprannome di "nuovo Jason Kidd"), accostato da mesi ai Los Angeles Lakers, possibile scelta numero due dell'NBA Draft di stanotte, ma ancora sulle spine in vista del frenetico appuntamento del Barclays Center.
Un Ball che piace a tutti ma che attualmente non sembra aver convinto pienamente nessuno, neanche gli stessi gialloviola di Magic Johnson che - raccontano fonti NBA - avrebbe invece fatto follie per Markelle Fultz, promesso sposo dei Philadelphia 76ers. E proprio delle scelte dei Lakers ha parlato il figlio del discusso LaVar, padre ingombrante che ne ha per certi versi offuscato il talento, con dichiarazioni provocatorie e incomprensibili. Lonzo è consapevole che, dopo la trade che ha visto D'Angelo Russell finire a Brooklyn (con il russo Mozgov, in cambio di Brook Lopez e della moneta numero ventisette), potrebbe esserci spazio per lui come point guard titolare dei Lakers del futuro: "Magic Johnson ha un piano - le sue parole pronunciate durante il media availability del Draft, e riportate da Ohm Youngmisuk di Espn - qualsiasi esso sia, vedremo se io ne farò parte. Per me significherebbe molto giocare nella squadra della mia città e poter imparare dalla miglior point guard di tutti i tempi (Magic Johnson, ndr). Sarebbe folle, fantastico se accadesse. Magic è stato il miglior playmaker di sempre, non ci sarebbero parole per descrivere le mie sensazioni nel diventare un Laker". Un Lonzo che schiva con disinvoltura le domande relative al padre: "I Lakers lo accoglierebbero a braccia aperte, mi hanno già detto che lo amano, ma comunque non sono preoccupato di questa vicenda, voglio lasciarla da parte". Infine, una chiosa, che sa di augurio e di speranza: "Non sono in grado di predire il futuro, non so dove andrò giocare, ma so che, dovunque giocherò, anche mio padre sarà felice. Mi vedrete sorridere stanotte, prenderò il cappellino e andrò verso il palco".
Ball e i Lakers, dunque. Un matrimonio che s'ha da fare, secondo gli addetti ai lavori. Nonostante qualche dubbio dello stesso Magic Johnson. "E' troppo forte, i Lakers non se lo faranno scappare", le previsioni della vigilia di uno degli executives della lega, convinto che alla fine i gialloviola sceglieranno il ragazzo di casa, accettando di inserire nel pacchetto anche la presenza del padre. Eppure non tutto è ancora scritto nella pietra, se è vero che il frontoffice dei nuovi Lakers, guidato dal general manager Rob Pelinka, potrebbe anche scambiare la seconda scelta a questo Draft per arrivare a Paul George, stella dei Pacers in scadenza nel 2018, che a Indiana non vorrebbero perdere da free agent l'estate prossima. Ecco perchè le ultime ore saranno bollenti, sull'asse Indianapolis-Los Angeles, ma non solo: George interessa a diverse franchigie NBA, Cleveland Cavaliers in testa (ma anche i Clippers sono considerati in corsa). E che i Lakers vogliano PG13 è stato dimostrato proprio dalla trade appena chiusa con i Brooklyn Nets, che li ha indotti a salutare un'altra point guard, D'Angelo Russell, per far spazio salariale in vista del futuro. Un futuro di cui potrebbe far parte George, con la suggestione LeBron James sullo sfondo. Già, perchè il Prescelto, irritato e preoccupato dall'addio da Cleveland del general manager David Griffin, potrebbe decidere di cambiare aria a partire dalla fine della prossima stagione, abbracciando un altro progetto giovane e potenzialmente vincente nella cornice più affascinante di tutte, quella hollywoodiana a tinte gialloviola.