Mentre il mondo mediatico NBA è alle prese con le celebrazioni per il titolo appena conquistato dai Golden State Warriors, con le discussioni sulla legacy di LeBron James e sulle scelte al Draft di Boston Celtics e Los Angeles Lakers, i New York Knicks si avvicinano alla lottery del Barclays Center nella speranza di poter finalmente svoltare, e ripartire da una scelta azzeccata che si integri nel nuovo roster a disposizione di coach Jeff Hornacek.
Solo due anni or sono, Phil Jackson selezionò alla numero quattro il semi-sconosciuto lettone Kristaps Porzingis, tra lo scetticismo generale. Oggi Porzingis viene considerato come l'uomo dal quale ripartire, la pietra angolare del nuovo corso newyorchese, di cui non dovrebbe fare più parte Carmelo Anthony, da anni incapace di rendere i Knicks una squadra dal rendimento accettabile in regular season. Ecco perchè il prossimo si prospetta come l'anno zero per la franchigia della Grande Mela, quantomeno nelle intenzioni del suo presidente, confermato dal proprietario James Dolan (Jackson ha infatti altri due anni di contratto). Quali dunque le mosse verso il Draft dei Knicks? New York ha solo l'ottava moneta in questa edizione della Lottery, il che esclude che possa accaparrarsi gli elementi più talentuosi della sfilata del 22 giugno. Niente Markelle Fultz, Lonzo Ball o Josh Jackson, per intenderci, a meno di cambi di scenario al momento impossibili da pronosticare. Tra i giocatori già sottoposti a provino, ecco Malik Monk da Kentucky, diciannovenne shooting guard candidata a finire nei primi dieci al prossimo Draft. Promettente tiratore da tre punti, guardia atletica con buone doti realizzative, Monk è stato visionato anche dai Philadelphia 76ers, dagli Orlando Magic e dai Phoenix Suns, prima di svolgere un altro workout presso la facility dei Knicks: "Penso di potermi inserire bene in qualsiasi contesto - le parole del prodotto da Kentucky, riportate da Ian Begley di Espn - ecco perchè sto facendo tutti questi provini. Essere qui a New York, aver fatto un workout davanti a Phil Jackson è qualcosa di folle, se penso che ha allenato giocatori del calibro di Michael Jordan e Kobe Bryant. Sono davvero eccitato e al tempo stesso grato di trovarmi in questa situazione".
Lo stesso Monk, che pure non può essere certo di finire ai Knicks, rivela che per la prossima stagione la squadra allenata da Jeff Hornacek cavalcherà con continuità in attacco, la triple post offense, l'ormai noto sistema di continuità offensiva implementato da Tex Winter e adottato da Jackson: "Ci stanno già lavorando tantissimo - prosegue Monk- si vede che sono molto concentrati su questo sistema. Mi piace il triangolo, perchè prevede tanto movimento, soprattutto lontano dalla palla, che poi è una delle mie migliori caratteristiche. Penso che sarebbe perfetto per me". Ma Monk è solo uno dei prospetti su cui Jackson e il general manager Steve Mills stanno riflettendo. Con l'ottava moneta, i dirigenti dei Knicks sanno di dover essere pronti ad ogni evenienza, e per questo motivo stanno monitorando anche la situazione di Dennis Smith, point guard da North Carolina State, e di Frank Ntilikina, diciottenne playmaker in forza allo Strasburgo, già visionato in loco da emissari giunti appositamente da New York. Eppure, secondo quanto riportato dallo stesso Begley di Espn, i Knickerbockers starebbero pensando anche a giocatori diversi, come Luke Kennard, shooting guard da Duke, ottimo tiratore da tre, e Donovan Mitchell da Louisville, altra shooting guard, più atletica ma con doti balistiche inferiori rispetto a Kennard. Per entrambi è previsto a breve un workout con i Knicks, costretti a vagliare tutte le alternative in attesa di un Draft imprevedibile per definizione.