La quinta finale persa su otto disputate non può che lasciare deluso LeBron James, confermatosi comunque nell'empireo del basket NBA, nonostante il k.o. della notte della Oracle Arena. Un 129-120 che ha smontato le velleità di rimonta dei Cleveland Cavaliers, in una serie iniziata forse troppo tardi per la franchigia dell'Ohio. L'amarezza della sconfitta traspare dunque in maniera chiara nelle parole dei protagonisti sponda Cavs.
"Stasera ci hanno battuto - dice coach Tyronn Lue in conferenza stampa - ma non ho visto una grande differenza tra le due squadre. Abbiamo giocato bene, è stata una serie in cui siamo migliorati di partita in partita. Ma contro squadre del calibro di Golden State, non puoi lasciare per strada gare come la terza di queste Finals, che abbiamo disputato in casa, per poi pensare di tornare qui alla Oracle Arena e vincere in un ambiente ostile. In quella gara-3 avevamo l'occasione di batterli, dovevamo vincere. E' stata una partita che abbiamo lasciato andare, che ci ha costretto a tornare qui sotto nel punteggio. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma penso che il nostro atteggiamento sia stato quello giusto. Ci abbiamo messo la giusta dose di aggressività e di fisicità, ma ci hanno battuto anche stasera. E' un momento difficile per noi, io stesso non sono riuscito a completare il mio discorso negli spogliatoi. Molti ragazzi piangevano, volevano questo titolo disperatamente". In difficoltà fisica ed emotiva anche Kyrie Irving, condizionato da un infortunio al ginocchio subito nel secondo quarto, e che nel quarto periodo ha collezionato un inusuale 0/6 al tiro: "Sono sbattuto a terra con il ginocchio - le sue parole - e da lì in poi ho cominciato ad avvertire dolore alla parte bassa della schiena. Nel quarto quarto ho sbagliato diversi tiri e layups che generalmente segno. Quel colpo mi ha tolto un bel po' di vento dalle vele. Complimenti ai Warriors, sono una squadra incredibile. Ci hanno sconfitti, ma sono certo che torneremo, e saremo pronti per affrontarli ancora una volta".
Le parole più attese sono quelle di LeBron James, il più forte giocatore al mondo, al termine di un'altra prestazione monstre, non sufficiente però ad evitare la sconfitta nella partita e nella serie: "Francamente non c'è stato un solo momento - dice il Prescelto - in cui ci siamo sentiti inferiori, quantomeno fino agli ultimi minuti. A 1'20" dalla fine ho guardato in alto, eravamo sotto di tredici punti, e mi sono reso conto che avremmo perso. Mi sono detto che avevamo lasciato tutto sul campo, nonostante non fosse stato abbastanza, ancora una volta. Golden State ha assemblato un gran team, e penso che rimarranno a questi livelli ancora per un po'. Siamo stati bravi a batterli lo scorso anno, ma poi loro hanno ingaggiato uno dei migliori giocatori che si siano mai visti in questa lega. Hanno fatto un gran lavoro, complimenti al frontoffice e ai giocatori, perchè quel reclutamento estivo ha pagato dividendi". Un LeBron che appare già concentrato sulla prossima stagione, con la maglia della sua Cleveland, al momento non attesa a rivoluzioni per quanto riguarda il roster: "So che la nostra dirigenza è continuamente al lavoro per provare a renderci sempre più competitivi, per metterci nella posizione di poter lottare per il titolo ogni anno. D'ora in poi, le diverse franchigie NBA proveranno a capire in che modo poter costruire squadre e gruppi di giocatori in grado di competere contro una corazzata come i Warriors. Ribadisco, Golden State è stata assemblata alla grande, nella mia carriera ho giocato contro grandissime squadre, costruite perfettamente, e i Warriors sono a quel livello".