Se al Super Team che ha vinto l'anello nel 2015 ed ha conquistato il record di vittorie in regular season lo scorso anno (73) gli si aggiunge un giocatore del calibro di Kevin Durant, questa squadra diventa letteralmente ingiocabile, e lo ha confermato Sua Maestà LeBron James subito dopo la fine di gara 1, che ha visto i guerrieri trionfare nel palazzo amico, l'Oracle Arena, 113-91, in scioltezza. "Se prendete una delle squadre più forti di sempre, gli Warriors degli ultimi due anni, e ci aggiungete KD, beh a quel punto è davvero dura contrastarli". Come dar torto a LeBron, che ha dovuto riconoscere la superiorità degli avversari, soprattutto dell'ex ala degli Oklahoma City Thunder, che alla sirena finale, è stato il top scorer in campo, avendo realizzato 38 punti, ed impreziosendoli con 8 rimbalzi ed 8 assist.
Durant ha segnato almeno 25 punti in tutte le 6 gare delle Finals di cui è stato protagonista, con OKC prima e con gli Warriors adesso. Una macchina perfetta, ed in gara 1 ha sfruttato a dovere la sua mano calda: 14 su 26 al tiro, +16 di plus/minus ed è stato in grado, per tutto l'arco della gara, di non perdere neanche un pallone. Una serata da sogno per il prodotto dei Texas Longhorns. E' riuscito a punire a più riprese la superficiale difesa dei Cleveland Cavaliers. Da oltre l'arco dei 7 metri e 25, come era preventivabile, ma anche in avvicinamento a canestro. Nella fattispecie, Durant ha attaccato LeBron James, dal primo all'ultimo secondo, ed il piano messo sù da coach Tyronn Lue, ovvero quello di non concedergli tiri facili da oltre l'arco dei tre punti, si è rivelato poco costruttivo. Infatti, il nativo di Washington ha sfruttato a dovere il suo primo passo fulmineo, trovando spesso il tappeto rosso tra sè ed il canestro. Questo è testimoniato dalle 6 schiacciate di serata, con cui ha attentato più volte 'la salute' dei ferri dell'impianto californiano. Come ha riportato la nota penna del The Mercury News, Tim Kawakami, "Kevin Durant 1 - LeBron James 0". Come dargli torto.
Prestazione da nove in pagella, fastosa. Una performance da vero e proprio giocatore all-around. Dominatore in campo, ha chiuso il primo tempo con ben 20 punti a referto, e dunque è stato proprio Durant l'artefice del break che nel secondo quarto ha spezzato in due tronconi la contesa, facendo pendere l'inerzia della stessa verso gli Warriors. Ad impressionare maggiormente, è stato il totale controllo che KD ha avuto sulla gara. Cleveland, per lunghi tratti in balìa dell'avversario, non è stata in grado di trovare i giusti accorgimenti per limitarne il suo impeto, la sua ferocia. Certo, snocciolando il tabellino, colpiscono le cifre di Durant, con il fuoriclasse che ha colpito a ripetizione i malcapitati Cavs, ma la bocca di fuoco ha monopolizzato la scena riuscendo ad interpretare al meglio il ruolo di terminale offensivo di un gioco corale offensivo che per certi tratti ha davvero sfiorato la perfezione. Circolazione di palla veloce, sempre alla ricerca del compagno libero, pronto a prendersi il tiro dalla distanza o a sfruttare il mismatch di turno. In questo, Kevin Durant ci ha sguazzato, risultando essere l'MVP di gara 1 delle Finals. Il riconoscimento, gli è stato anche attribuito per l'egregio lavoro svolto nella propria metà campo, in cui il numero 35 ha limitato tutti i punti di forza degli avversari. Da vedere e rivedere la protezione del ferro in seguito ad un gioco in isolamento di King James. Azione conclusasi con una favolosa stoppata al dirimpettaio, con Durant che gli ha letteralmente offuscato la vallata dinnanzi a lui.
Al di là del risultato, si è parlato molto di un episodio avvenuto nel quarto periodo, che ha coinvolto l’ala degli Warriors e la cantante Rihanna, ospite all'Oracle Arena, seduta in una delle prime file dell'impianto californiano. Dopo aver segnato un tiro da tre punti, Durant si è voltato verso il pubblico ed ha fissato Rihanna. Poi ha scosso leggermente la testa. Nota, da qualche tempo, la predilezione della cantante americana per LeBron James. Intanto, nel dopo gara, il '35' non si accontenta, anzi alza l'asticella in vista di gara 2, che si disputerà nella notte italiana tra domenica e lunedì: "Possiamo giocare molto meglio, io cerco di non dare mai niente di scontato sul parquet. Non dobbiamo abbassare la guardia ora, non abbiamo fatto ancora nulla". Durant è pronto a ripetersi, o meglio ancora, a migliorarsi in vista del secondo atto delle Finals. Questo, è un segnale estremamente preoccupante per gli uomini di Tyronn Lue.