David Stern, ex storico commissioner della NBA, è tornato a parlare. Il vecchio numero della Lega americana è intervenuto nell’arco del “Nunyo&Company” podcast, durante il quale ha ripercorso alcune delle sue decisioni più celebri.

Su tutte, Stern si è molto soffermato su quella che, a detta di molti, ha dato il via alla crisi dei Los Angeles Lakers: il veto alla trade che avrebbe portato Chris Paul nelle città degli Angeli. Lo scambio avrebbe portato CP3 in gialloviola in cambio di Lamar Odom, e di Kevin Martin, Luis Scola, Goran Dragic e una prima scelta al Draft 2012 dai Houston Rockets. In Texas sarebbe invece andato Pau Gasol.

L’idea però di vedere Paul accanto a Kobe Bryant non era ben vista da tutti i proprietari delle franchigie NBA, in quel momento responsabili anche del destino degli allora New Orleans Hornets. La squadra della Louisiana era infatti sotto la gestione della Lega e quindi, oltre che dei proprietari, anche di Stern stesso che, viste le reazioni dei 29 owners, decise di imporre il proprio divieto.

Nel corso di quel weekend eravamo davvero convinti di poter chiudere il patto”, ha detto Stern. “Pensavamo che Houston puntasse forte su Kyle Lowry, e avevamo anche ottenuto un buon giocatore come Odom e una buona prima scelta.

“Ma Mitch Kupchak si fece prendere dal panico e mandò Odom a Dallas. Quindi di fatto mancava un pezzo del puzzle e per noi non era più conveniente. E quando intendo noi, intendo ovviamente i New Orleans Pelicans”.

Questa situazione ovviamente destò grande scalpore, soprattutto visto che Paul, una settimana dopo il veto di Stern, andò a Los Angeles, ma sponda Clippers, in cambio di Eric Gordon, Al-Faruq Aminu, Chris Kaman e una scelta non protetta al Draft del 2012.

Per quanto riguarda i Lakers, quella squadra raggiunse i playoff sia nella stagione 2011/2012 che nella successiva, prima di cadere nei bassi fondi della Western Conference negli ultimi quattro anni.