Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 99 – 112 (28-19; 57-47; 80-87)

Dopo la disfatta in gara 3, questa notte sono i Cleveland Cavaliers ad effettuare la rimonta e a portare a casa una partita difficile. I Boston Celtics infatti sono bravissimi praticamente per un tempo e mezzo, tengono sempre dietro i padroni di casa e riescono a chiudere, per la prima volta nella serie, avanti nel primo tempo. La squadra di Stevens si deve poi arrendere ad un grande Kyrie Irving, 42 punti, e al solito LeBron James, fermato per falli nel primo tempo, scatenato nel secondo.

Come detto però, sono i C’s a partire meglio: dopo aver subito i primi cinque punti tutti a marchio Kevin Love, gli ospiti piazzano un gran parziale di 11 punti a zero che gela la Quicken Loans Arena. Lue è costretto al time out dopo meno di quattro minuti e al rientro in campo sono le sue stella ad accorciare le distanze, con 2 punti di James e 4 di Irving. Cleveland fa comunque molta fatica ad attaccare, muovendo poco e male la palla ed affidandosi ai soliti isolamenti che, contro una difesa attenta come quella di Boston, non portano troppo lontano. Con metà quarto da giocare, Boston si trova ancora avanti 18 – 11 grazie ad un’ottima partenza di Jae Crawder, che piazza cinque punti fila. L’ex giocatore di Dallas continua a martellare il canestro dei Cavs, raggiungendo la doppia cifra con ancora due minuti abbondanti da giocare, e facendo raggiungere la doppia cifra di vantaggio ai Celtics. Al suono della prima sirena il tabellone recita 28 – 19 per gli ospiti, bravissimi a limitare l’attacco di Cleveland che registra il record per minor punti segnati in un quarto in questa postseason.

Nel secondo periodo il copione non cambia: Boston comincia bene, aprendo le danze con una bella schiacciata di Jerebko. I biancoverdi trovano ancora il canestro con Jaylen Brown e ancora Crawder, che tuttavia causano la prima vera sfuriata dei campioni in carica: LeBron trova due belle penetrazioni, poi Shumpert con la tripla e Love in contropiede piazzano il risultato sul 35 – 28. Con 9 minuti da giocare, Brad Stevens interrompe il gioco e soprattutto il ritmo degli avversari, evidentemente più in palla proprio nell’ultimo minuto e mezzo. Al rientro in campo, Boston costruisce un ottimo attacco, Smart tenta la tripla e, proprio sull’azione di tiro, viene colpito in faccia da LeBron, al quale viene così fischiato il terzo fallo della sua partita. Con un James molto più “guardingo”, i Celtics trovano meno difficoltà nell’attaccare e così, con la tripla di Rozier e il fadeaway di Horford, si portano sul 43 – 33 con metà quarto da giocare. Cleveland è in netta difficoltà, nella metà campo offensiva non muove mai la palla, affidandosi sempre alle mere iniziative personali. Ci prova allora James a scuotere i suoi ma, penetrando in area, trova il muro di Rozier che gli costa il quarto fallo. Per la prima volta in carriera, LeBron è costretto a tornare in panchina per aver raggiunto quattro falli nel solo primo tempo. I Celtics vogliono quindi sfruttare il momento favorevole e mettono a referto due triple in fila, con Brown e Bradley, che portano il punteggio sul 49 – 33. Privi di James, i Cavaliers provano ad affidarsi ad Irving che, per fortuna loro, inizia a segnare con continuità. Alla fine del primo tempo il tabellone recita così 57 – 47 per i Celtics, nonostante i 12 punti di Kyrie Irving segnati nel solo secondo quarto.

Al rientro in campo, l’andazzo della partita cambia leggermente, sebbene la sostanza rimanga la stessa: Boston infatti cala leggermente d’intensità in attacco e, per sopperire al calo, aumenta il livello di fisicità. La nuova tattica sembra reggere fin quando però LeBron, dopo una brutta palla persa da Olynyk, inchioda al tabellone la schiacciata del 61 – 54. Stevens capisce che potrebbe essere l’inizio della fine e chiama subito time out. La chiacchierata con i suoi giocatori però non sortisce l’effetto sperato e, alla ripresa del gioco, è di nuovo Cleveland a segnare con JR Smith, che schiaccia al volo dopo l’errore di James. I Celtics provano a reagire con Horford, che segna la tripla del +6 ma due canestri in fila di Love tengono i padroni di casa sul –5 con metà quarto da giocare.

I Celtics non segnano più e vengono definitivamente raggiunti dalla tripla di Smith e dal canestro di Irving, che portano il risultato sul 69 – 68. Boston continua a sbagliare e i Cavs hanno anche la possibilità del sorpasso, che James però sciupa sbagliando clamorosamente la schiacciata. Nonostante l’errore, è evidente come l’inerzia della partita si sia spostata verso Cleveland che, dopo il gioco da tre punti subito di Olynyk, trova il primo vantaggio nella partita dal primo quarto grazie alla tripla di Irving e ai due liberi di James. Con 3 minuti da giocare, Irving prende definitivamente fuoco: sul punteggio di 72 – 73, segna praticamente lui da solo i successivi 14 punti, nonostante si becchi anche una leggera distorsione alla caviglia sinistra. Alla fine del periodo, il nuovo punteggio è di 80 – 87 per i Cavaliers, che chiudono avanti grazie ai 21 punti, nel solo terzo periodo, di Kyrie Irving.

Gli ultimi 12 minuti sono quindi quelli decisivi per la partita: Lue decide di cominciare con Irving in panchina per averlo fresco nel finale. È allora LeBron James a fare la voce grossa per Cleveland, nonostante i quattro falli sul groppone. Il Re segna infatti in qualsiasi modo, penetrando, col jumper e in post, portando a scuola praticamente tutta la difesa dei Celtics. Gli ospiti provano a rimanere aggrappati al punteggio con i soliti Crawder e Bradley, ma con il rientro anche di Irving i giochi si chiudono definitivamente: con 3 minuti e mezzo da giocare, sul 97 – 106, LeBron ha il possesso che potrebbe già chiudere la partita. Il numero 23 attacca Jerebko che finisce a terra, gli arbitri però non fischiano e il Re chiude la partita. Da questo momento in poi Boston segna appena 2 punti, mentre Cleveland, ancora con un mostruoso Irving, portano a casa il match.

Finisce quindi 99 – 112 per i campioni in carica, che si portano 3-1 nella serie grazie ai 42 punti di Irving, massimo in carriera nei playoff, e ai 34 di James. Giovedì, al TD Garden, primo match point per i Cavaliers.