Dopo lo 0-2 appena subito contro i Cleveland Cavaliers nelle Finali NBA della Eastern Conference, i Boston Celtics di Brad Stevens devono fare i conti anche con l'infortunio di Isaiah Thomas. Il numero quattro biancoverde, alle prese da tempo con un problema all'anca, ha infatti alzato definitivamente bandiera bianca nelle ultime ore: i suoi playoffs sono finiti, e con essi, anche le residue chances dei Celtics di evitare uno sweep contro LeBron James e compagni. 

Isaiah Thomas. Fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images

E' un infiammazione all'anca destra, quella che ha messo definitivamente k.o. Thomas contro i Cavs, per un fastidio che era sorto lo scorso 15 marzo, nell'incontro di regular season contro i Minnesota Timberwolves, e che si era aggravato nel sesto episodio della serie di semifinale di Conference contro i Washington Wizards. "Sin dall'inizio Isaiah ha lavorato senza sosta per cercare di gestire questo infortunio - le parole del dottor Brian McKeon in una nota ufficiale diramata dai Celtics - ma ora il gonfiore è aumentato durante le ultime due gare disputate contro Cleveland e, allo scopo di evitare danni significativi e di lungo periodo alla sua anca, abbiamo deciso di non consentirgli di giocare ancora in questa stagione". Poco dopo è giunto l'omaggio al suo giocatore del presidente di Boston, Danny Ainge, che in un post sul suo account Twitter ha definito "leggendaria" l'annata di Thomas. Un'annata che ha riservato agli appassionati NBA una crescita costante per questa seconda (più corretto dire ultima) scelta al Draft nel 2011, divenuto il leader tecnico dei biancoverdi. La sua forza mentale, unita a capacità cestistiche fuori dal comune, ha accompagnato i Celtics per tutta la stagione, conducendoli a far registrare il miglior record in regular season nella Eastern Conference (prima moneta orientale ai playoffs) e poi a vincere due serie combattute contro Chicago Bulls e Washington Wizards. In mezzo, il dramma della morte della sorella (in un tragico incidente stradale), che ha reso le performances di Thomas ancor più rimarchevoli, inducendo tutto il mondo NBA a solidarizzare con lui. 

Isaiah Thomas. Fonte: Charles Krupa/Associated Press

Ora la stagione di Boston è al capolinea. Senza il loro leader tecnico e soprattutto emotivo, i biancoverdi di Brad Stevens sono attesi a un passaggio obbligato sotto le forche caudine dei Cavs, nella bolgia infernale della Quicken Loans Arena, dove con ogni probabilità si consumerà un altro sweep in favore dei padroni di casa. L'ultima spinta verso il baratro l'ha data dunque la sorte ai biancoverdi, comunque in estrema difficoltà e con il destino segnato contro sua maestà LeBron James. Consapevoli di ciò che li attende i compagni di squadra di Thomas: "E' una grave perdita - dice Avery Bradley a proposito di IT, parlando davanti ai taccuini di Chris Forsberg di Espn - Isaiah è molto importante per questa squadra, non solo per la sua leadership, ma anche e soprattutto per il suo modo di giocare. Ma ciò che conta davvero è che torni a stare a bene, è ciò che speriamo tutti. Ci prenderemo cura di lui anche fuori dal campo". Sulla stessa lunghezza d'onda Gerald Green, partito in quintetto nella disastrosa gara-2 casalinga contro i Cavs: "Per non giocare, Isaiah deve avere una gamba spezzata o qualcosa di simile. O forse l'infortunio è realmente serio". Mentre stanotte (ore 2.30 italiane) è in programma gara-3 di Finale di Conference a Cleveland, Brad Stevens deve ancora decidere chi partirà in quintetto al posto del suo playmaker titolare. Due le opzioni sul tavolo: la promozione di Marcus Smart, giocatore dalle caratteristiche diverse (non un gran realizzatore, ma buon difensore e uomo di energia), o quella di Terry Rozier, altra point guard dei Celtics e a lungo backup di Thomas nelle rotazioni dell'ex allenatore di Butler University.