Nonostante l'assenza di Tony Parker (operato ieri al ginocchio sinistro, si parla di otto mesi di lontananza dai campi di gioco), i San Antonio Spurs vincono la seconda partita consecutiva di semifinale playoff contro gli Houston Rockets di Mike D'Antoni e sono ora avanti nella serie (2-1). Al Toyota Center è stata la serata della difesa neroargento e di LaMarcus Aldridge, autore di una prestazione da 26 punti e 7 rimbalzi. Proprio dal lungo ex Portland gli Spurs si aspettavano di più sui due lati del campo, anche per trovare un "secondo violino" da affiancare all'incredibile Kawhi Leonard. 

Kawhi Leonard e Trevor Ariza. Fonte: Espn.com

LMA ha risposto presente, giocando una partita di voglia, sfruttando i mismatch propostigli dalla difesa di Houston e in generale contribuendo al gran lavoro che gli ospiti hanno fatto nella propria metà campo. "E' stata la sua miglior partita - dice di Aldridge coach Gregg Popovich - stasera si sentiva bene e leggero di gambe, meno rigido rispetto alle ultime gare, e la differenza si è vista. Ha corso bene per il campo, ha cominciato con buona intensità, segnando i suoi tiri, si è dato da fare in difesa, provando a prendere rimbalzi importanti. Ci ha dato una bella mano". Parole ovviamente condivise dal diretto interessato: "Oggi stavo bene, sapevo che avremmo potuto approfittare dei mismatch con i loro difensori - le sue riflessioni in conferenza stampa, raccolte da Michael C. Wright di Espn - ho dovuto solo rimanere con la testa nella partita e nella serie, e fare ciò che serve alla squadra. Già in gara-2 mi ero preso più tiri, ma sapevo che avrei dovuto fare ancora di più. Oggi ho provato ad essere più aggressivo: senza Tony Parker c'era bisogno di me. Tony è insostituibile, è già un Hall of Famer, ma i ragazzi sono scesi in campo con il giusto senso di urgenza, giocando duro. Per quanto mi riguarda, faccio ciò che la squadra mi chiede. Devo rimanere concentrato anche se i miei tiri non entrano". Spurs che hanno fatto partire in quintetto il rookie Dejounte Murray nella posizione di point guard, per poi inserire l'australiano Patty Mills dalla panchina. Fondamentale anche il contributo di Jonathon Simmons, peraltro autore di una tripla sulla sirena del terzo quarto che ha dato agli ospiti un importante +6 in vista del periodo conclusivo. 

Pau Gasol contro James Harden. Fonte: Jesse D. Garrabrant

Ma se San Antonio si è ripresa il vantaggio del fattore campo dopo la durissima sconfitta di gara-1, lo deve soprattutto alla sua difesa, splendida in transizione e a metà campo, contro dei Rockets che non sono mai riusciti a trovare il loro abituale ritmo offensivo. Ne è consapevole Pau Gasol: "La difesa è stata la chiave - le parole del catalano - quando sei solido e disciplinato dal punto di vista difensivo, riesci a fermare gli avversari, a stopparli, a prendere rimbalzi. Tutto il necessario per metterti in una buona posizione all'interno della partita. E' dura giocare senza Tony, ma bisogna andare avanti e superare anche queste difficoltà. Tutti sappiamo cosa significa Parker per questa squadra, cosa ci ha sempre dato e come stava giocando in questi playoffs. Ci mancherà dentro e fuori dal campo, perchè è un leader emotivo. Ma gli infortuni capitano e bisogna giocare con i ragazzi che sono a disposizione, lottando e dando tutto ciò che si ha. Per molti giocatori del roster si tratta di una grande occasione per dimostrare quanto valgono. L'NBA funziona così: oggi abbiamo risposto alla grande senza farci influenzare negativamente dalla botta emotiva dell'infortunio di Tony". Gran partita anche per Danny Green, importante dall'arco e in difesa su Harden (e non solo): "Ci è voluto del tempo, ma ormai questo gruppo sta insieme da un bel po': i nostri veterani sono le fondamenta di questa squadra, giocatori che conoscono questa lega e che sanno come reagire agli infortuni. Dobbiamo seguire la leadership di Pop e Manu. Ovviamente ci spiace per Tony, ma proveremo a dare il massimo anche per lui".