È stato un massacro quello a cui abbiamo assistito in gara1 tra San Antonio e Houston. Hanno trovato fondamento le preoccupazioni di chi riteneva i Rockets un brutto accoppiamento per gli Spurs, sia in virtù del ritmo che la squadra di Mike D'Antoni imprime alla partita - e che può nel corso della serie far stancare più rapidamente i vari Parker, Gasol, Ginobili e Lee - sia per come è costruito il roster, con tanti tiratori intorno a James Harden. Eppure in Regular Season la squadra di Gregg Popovich se l'era cavata bene negli scontri diretti, sfruttando soprattutto qualche palla persa di troppo degli avversari. Ma dopo questa gara-1, i neroargento si trovano alla ricerca di risposte e hanno solo due giorni di tempo per riorganizzare le idee.
Giusto qualche osservazione sparsa su alcune situazioni critiche per gli Spurs.
IL DILEMMA HARDEN: QUAL È IL MINORE DEI MALI?
Fermare James Harden è impossibile, quindi si tratta di fare la scelta difensiva che si ritiene possa limitare i danni. Se sul pick&roll due uomini si concentrano su Harden, il Barba è bravissimo a pescare Capela sotto canestro o il compagno che la difesa lascia libero. Se invece la difesa sceglie di cambiare, lasciando quindi il lungo in difesa su Harden, quasi sempre questo lo batterà in palleggio. Probabilmente il minore dei mali può essere il cambio difensivo ma con il lungo che concede un minimo di spazio ad Harden, alzando poi il braccio se e quando la stella dei Rockets deciderà di prendersi la tripla dal palleggio. Alla fine probabilmente concederesti comunque una tripla ad un altro giocatore di Houston su uno scarico dello stesso Harden, e almeno così eviti che entrino in ritmo tutti i tiratori e concedi un tiro che se poi viene segnato non puoi far altro che applaudire. Per intenderci, stiamo parlando di questo tipo di difesa:
Se invece il lungo si avvicina troppo ad Harden, ecco cosa accade:
Naturalmente stiamo parlando di un giocatore che è perfettamente capace di segnare anche questo tipo di tiro, però come detto non puoi pensare di fermarlo, quindi qualcosa la devi concedere per forza. In America parlano di «pick your poison», concetto con il quale si intende letteralmente lo «scegliere il veleno» col quale morire - ovvero il minore dei mali.
ATTACCO: SPAZIATURE RIVEDIBILI
Già dopo l'eliminazione nella passata stagione ad opera dei Thunder, avevamo notato che gli Spurs facevano fatica a segnare perchè gli spazi erano intasati quando qualcuno cercava di penetrare. E in gara.1 si è riproposta essenzialmente la stessa questione, con un lungo già nell'area quando due giocatori degli Spurs giocano un pick&roll. Il risultato è una situazione del genere, in cui Parker non può andare da nessuna parte perchè oltre al difensore del bloccante - Capela - si trova anche Anderson e Aldridge sotto il canestro.:
E qui è lo stesso: se anche Beverley fosse passato sul blocco e non sotto - altra cosa che dà problemi all'attacco degli Spurs, il fatto che le difese rispettino sempre meno Parker sia nei pick&roll sia senza palla - il francese avrebbe avuto vita difficile per trovare un canestro in entrata. Perchè ancora una volta c'era in area Aldridge con quindi il suo difensore, oltre a Capela che difende il bloccante.
Ancora un pick&roll, e troviamo ancora Aldridge (e quindi Anderson) con entrambi i piedi nell'area:
Stavolta invece è Aldridge a rollare e Gasol a "portare" in area il suo difensore, che infatti ci mette una mano e sporca il passaggio diretto ad Aldridge.
Spaziature migliori ci sono invece su questo possesso, dove sulla penetrazione di Leonard c'è il solo Lee in area con quattro giocatori sul perimetro, e il risultato è un buon tiro da 3 dall'angolo costruito per Ginobili, che infatti lo manda a bersaglio.
CHE SUCCEDE AD ALDRIDGE?
Passiamo ora al "problema" Aldridge, molto poco coinvolto nell'attacco degli Spurs come dimostrano il magro fatturato di 4 punti con 2/7 dal campo e 2 palle perse in 25 minuti. Poco sfruttata la sua capacità di aprire il campo - abbiamo visto prima come spesso senza palla invece di allontanarsi dal canestro si avvicini - e la maggior parte delle sue ricezioni sono statiche e in post basso. Detto questo, c'è bisogno che sia più aggressivo. In questo caso ad esempio non può rinunciare a un tiro del genere, e forse questo è spia di una fiducia non ai livelli massimi dopo il 34/75 al tiro della serie contro Memphis.
Qui Gasol deve prendersi questo tiro da 3, ma comunque Aldridge non può perdere palla così facilmente in area contro un piccolo come Beverley:
Così come non puoi perdere palla in post basso contro Harden.
CHE FARE CONTRO I PICK&POP DI ANDERSON?
Il pick&pop Harden - Anderson è difficile da marcare, e questo lo sanno tutti. La scelta difensiva degli Spurs è di fare aiuto e recupero, e nonostante un buon lavoro in più di un'occasione sono rimasti scottati, bastando ad Anderson un niente per scoccare il tiro da 3.
Questi sono due tiri contestati da Aldridge, ma almeno in questa serata sono entrati. Un'alternativa potrebbe essere quella provata dai Thunder, con il difensore di Anderson che non aiuta sul palleggio di Harden, che così viene spinto dentro dove c'è il lungo avversario in attesa, togliendo così Ryan Anderson dall'equazione. In questo caso, però, andrebbero dati più minuti a Dedmon, che è l'unico vero rim protector a disposizione di Popovich.
Vediamo quali saranno gli aggiustamenti di Popovich: magari potremmo vedere più minuti per Simmons, Dedmon e Bertans, stessa cosa per Green (troppo importante anche in difesa su Harden), un maggiore impiego di Leonard da 4, meno minuti per Lee e Gasol e qualche pick&roll giocato da Leonard con l'uomo marcato da Harden in modo da forzare il cambio. Ad ogni modo, guai a trarre risposte affrettate dopo una sola gara di una serie, e gli Spurs l'hanno provato sulla propria pelle l'anno scorso, perdendo la serie contro i Thunder pur dopo aver dominato gara-1.