Al termine di una partita estremamente equilibrata, gli Utah Jazz di Quin Snyder si aggiudicano gara-4 di primo turno di playoff della Western Conference contro i Los Angeles Clippers di Doc Rivers. Decisivo per i padroni di casa, sul parquet amico della Vivint Smart Home Arena, il veterano Joe Johnson (28 punti con 12/17 al tiro), che nel quarto quarto alimenta un parziale di 22-7 che manda al tappeto Lob City. Ai Clips, orfani di Blake Griffin, non bastano 52 punti in due della coppia formata da Chris Paul (27, 10/21, 12 assist e 9 rimbalzi) e Jamal Crawford (25, 9/13). Ora la serie è sul 2-2, con la prossima sfida in programma allo Staples Center di Los Angeles.
A Salt Lake City coach Snyder recupera il centro titolare Rudy Gobert per gara-4 contro i Clippers, ma deve fare a meno dopo pochi minuti di Gordon Hayward, vittima di un'intossicazione alimentare, mentre dall'altra parte Doc Rivers sostituisce l'infortunato Griffin con Marreese Speights. Partono forte i californiani, al solito guidati da Chris Paul, con J.J. Redick a bersaglio dall'arco e Jordan pronto a ricevere al ferro. Ma la vera novità della sfida è il rientro di Gobert, che sposta gli equilibri tattici sui due lati del campo: diversi i tempi di aiuto in difesa e la verticalità in attacco. Hood rimpiazza Hayward e va a segno con una tripla dall'angolo, provando ad allungare per Utah, ma i Clips non ci stanno, rispondendo colpo su colpo con Crawford, ispiratissimo in uscita dalla panchina. La rotazione di Rivers è cortissima: poco spazio per Wesley Johnson e Paul Pierce, mentre diventa importante Raymond Felton, che segna senza paura in penetrazione e dalla media distanza. I Jazz trovano punti fondamentali da Derrick Favors, che rimpiazza alla grande un Gobert dai minuti contingentati, e chiudono il primo quarto sul 24-26. Gara che rimane sul filo dell'equilibrio anche nel periodo successivo, quando Paul inizia ad aggredire la difesa dei padroni di casa: gli replicano in rapida successione Joe Ingles, ancora Gobert e Hood. Importante il ruolo di Joe Johnson per Snyder: il veterano NBA non sbaglia quasi nulla in isolamento, mentre fanno solo da comparse Neto e Mack come backup di George Hill.
All'intervallo lungo il punteggio è di 55-52, con i Clippers che vanno stabilmente con il quintetto piccolo. Spazio dunque a DeAndre Jordan e a quattro esterni, tra cui Paul e Crawford dominanti. Redick segna un'altra tripla dall'arco in apertura di ripresa, poi si eclissa per larghi tratti della partita, un po' come Mbah a Moute, disastroso in attacco. Per gli ospiti è dunque il momento di Jamal Crawford, che non sbaglia quasi niente, trovando il canestro con continuità, sia dalla lunga che dalla media distanza. I Jazz sbandano, fronteggiano il 3-1, si aggrappano nuovamente a Gobert e a George Hill, ringraziano Hood ed Exum per due triple fondamentali, e si giocano la gara in un quarto periodo palpitante. E' il solito Chris Paul ad aprire le danze per i Clippers, apparentemente in controllo della gara, prima che uno scatenato Joe Johnson si erga a protagonista della sfida. Iso Joe non si smentisce e, proprio in isolamento, si fa beffe dei vari Mbah a Moute, Crawford e compagnia, segnando cinque canestri consecutivi che valgono il sorpasso per i padroni di casa. E' il momento decisivo, perchè Utah sale di colpi anche in difesa, e dall'altra parte del campo cavalca Joe Johnson su ogni possesso, sfruttando anche un paio di cambi con Redick. Rivers manda il raddoppio su un Johnson immarcabile, letto perfettamente con due scarichi per Joe Ingles e Rodney Hood, che ringraziano con altrettante triple che segnano l'esito della sfida. Non basta a Lob City tutto il cuore di Chris Paul, che sfiora la tripla doppia ma deve arrendersi a una Utah ancora in corsa.
Utah Jazz (51-31). Punti: Johnson 28, Hood 18, Favors 17, Gobert 15, Hill 13. Rimbalzi: Gobert 13. Assist: Ingles 11.
L.A. Clippers (51-31). Punti: Paul 27, Crawford 25, Jordan e Redick 12. Rimbalzi: Jordan 10. Assist: Paul 12.