Non sono bastati i 75 punti della coppia Lillard-McCollum in gara-1 dei quarti di finale della Western Conference ai Portland Trail Blazers per indirizzare positivamente la serie contro i Golden State Warriors. Tre quarti di sostanziale equilibrio, prima del parziale conclusivo che ha consegnato la prima vittoria ai padroni di casa. Sensazioni contrastanti in casa Blazers, dove Stotts ed i due front-man di casa Portland cercano risposte per provare ad interrompere l'inerzia stagionale che vede i Warriors vincenti in tutti e cinque i precedenti fin qui giocati: al netto di una superlativa prova dei due frombolieri, il resto della squadra è sembrata non essere all'altezza della situazione, soprattutto nei momenti cruciali della sfida, determinando, in parte la sconfitta.
Senza alcun dubbio ha influito, e non poco, l'assenza di Josuf Nurkic, centro arrivato dai Denver Nuggets in corso d'opera e che ha contribuito e non poco nel raggiungimento della post-season. Con il rientro del bosniaco - forse già a partire da domani, sebbene resti in dubbio la sua presenza - Portland potrebbe alternare alla pericolosità offensiva di Lillard e McCollum anche il gioco interno, mancato a dir poco nei quarantotto minuti di gara-1.
A tal proposito sono intervenuti proprio i diretti interessati, che hanno spostato l'attenzione sull'importanza di Nurkic nell'economia del gioco dei Blazers: “Quando è in campo sappiamo di avere un giocatore che può spostare l'attenzione della difesa non solo sul perimetro. Inoltre, quando lo coinvolgiamo, sappiamo che può essere anche un ottimo playmaker dall'area, capace di aprire bene il gioco con degli ottimi passaggi, è fondamentale" ha detto Lillard. Sulla stessa linea d'onda anche Cj McCollum che ha così ribadito l'assunto: "E' una parte molto importante dei nostri successi. Ci permette di avere un gioco molto diverso, anche se non deve rappresentare una scusa per la sconfitta. Sappiamo di dover scendere in campo e giocare il nostro basket, anche domani sera, restando concentrati ed aggressivi".
La guardia dei Blazers, protagonista assoluta di gara-1 con 41 punti messi a referto, ha inoltre proseguito guardando all'aspetto mentale della contesa: "Non abbiamo paura di nessuno, è una partita soltanto. Siamo tutti umani, non sono degli alieni. C'è solo da continuare a lavorare duro, giorno dopo giorno, e migliorare ancora, oltre a dimostrare il nostro valore in campo. L'aspetto bello ed eccitante dei playoff è che sono una sfida continua, non c'è modo di restar fermi a guardare a quel che è successo. Sappiamo di affrontare dei grandi avversari, di assoluto valore, una delle squadre più forti del campionato e forse della storia, ma sappiamo che dobbiamo scendere in campo alla Oracle Arena con la voglia di competere fino all'ultimo secondo". Il monito di Lillard in vista di gara-2, sintetico quanto eloquente: "Proveremo ad attaccare ed essere aggressivi per tutta la durata della partita".
Infine, uno sguardo anche alle parole di coach Terry Stotts, che interrogato sulla questione della sconfitta nonostante la prestazione monstre dei suoi due migliori realizzatori, ha chiosato in questo modo, provando ovviamente a difendere l'operato della sua squadra: "Non bisogna guardarlo negativamente, non può demoralizzare quanto accaduto in gara-1. Credo sia tutt'altro che pessimo essere stati in partita per tre quarti. Abbiamo dimostrato che quando giochiamo ai nostri livelli, possiamo competere con tutti, e che possiamo battere chiunque. Certo, siamo tutti dispiaciuti per aver perso la partita, ma non lo definirei demoralizzante. Siamo arrivati pari ad inizio quarto periodo, in un posto dove è tutt'altro che facile giocare a basket. Le prospettive sono positive, credo che possiamo trovare molti modi per segnare, dobbiamo solo controllarli meglio nel complesso, nell'arco dei quattro quarti".