PORTLAND TRAIL BLAZERS - UTAH JAZZ 101-86

Qualcuno afferma che Damian Lillard non sia un giocatore decisivo, dunque non all'altezza di essere All-Star. Insomma, tutte parole che Dame continua a spazzare via, a suon di prestazioni mostruose: l'ultima, contro Utah, registra il nuovo career-high dello 'zero' dei Blazers, che marchia a fuoco il tabellino con 59 punti (8 in più del suo recente primato personale), facendo registrare anche un nuovo record di franchigia, battuto quello detenuto da Damon Stoudamire a quota 54. Il prodotto di Oakland realizza 26 dei suoi 59 punti nel primo quarto ed i Blazers scappano via, ma nei successivi 12' minuti perdono la bussola in attacco, refertano solo 14 punti e si fanno mangiare parte dello svantaggio dai Jazz che chiudono la prima parte di gara sotto di 6 lunghezze (48-42). La spallata decisiva la franchigia dell'Oregon la da nel terzo parziale: il 29-18 cementa il vantaggio dei padroni di casa che non si volteranno più indietro, e controllano agevolmente i Jazz nelle fasi finali di gara. Utah perde solo la seconda partita nelle ultime sette uscite, a nulla gli valgono i 21 punti di Gordon Hayward e l'ennesima doppia doppia stagionale di Rudy Gobert (13+11) sempre più candidato al premio di difensore dell'anno. Per Portland, oltre Lillard, solo Maurice Harkless chiude in doppia cifra, con 12 punti. Del resto, quando si ha un giocatore così 'underrated' in campo, terribilmente decisivo, tutto passa in secondo piano ed anche il suo compagno di backcourt, CJ McCollum può vivere una serata da 9 punti con 4/20 dal campo.

PORTLAND TRAIL BLAZERS: Punti: Lillard 59, Harkless 12, McCollum 9, Leonard 9; Rimbalzi: Aminu 12; Assist: Lillard 5, McCollum 5;

UTAH JAZZ: Punti: Hayward 21, Johnson 13, Gobert 13; Rimbalzi: Gobert 11; Assist: Hayward 4;

 

GOLDEN STATE WARRIORS - NEW ORLEANS PELICANS 123-101

Rientra in campo Kevin Durant, e Golden State continua a macinare vittorie. L'ex Thunder referta 16 punti, impreziosendoli con 10 rimbalzi e 6 assist (6/15 dal campo) in poco più di 30 minuti d'impiego. New Orleans, giunta sulla Baia senza le sue 'Twin Towers' Anthony Davis e DeMarcus Cousins, resta in partita solo nei primi due quarti, in cui riesce con le unghie e con i denti a limitare le bocche di fuoco dei Guerrieri. Alla pausa lunga la franchigia della Louisiana è sotto di 8 (54-46), ma tutta la differenza del mondo tra le due contendenti si vede nel terzo quarto quando Golden State scrive 39 punti, lasciando le briciole agli avversari. Il gap lievita, senza Steph Curry lasciato a riposo da coach Kerr, ci pensa la second unit dei californiani (Clark, Iguodala e McGee) ad infilare i canestri decisivi, quelli della vittoria. Klay Thompson si limita a realizzarne 20, con un umano 5/16 dal campo, ma ciò basta per domare i Pelicans a cui si dimostra inutile la produzione offensiva della coppia Cook (22), Crawford (21). Golden State si proietta nel miglior modo possibile verso la post season, New Orleans, in vacanza anticipata, ha già tirato i remi in barca.

GOLDEN STATE WARRIORS: Punti: Thompson 20, Clark 17, Durant 16, McGee 16; Rimbalzi: Durant 10; Assist: Livingston 6, Durant 6; 

NEW ORLEANS PELICANS: Punti: Cook 22, Crawford 21, Ajinca 17; Rimbalzi: Diallo 9; Assist: Holiday 10;