Dopo aver ritirato l’All Star Game di quest’anno, Adam Silver e la Nba hanno fatto sapere che Charlotte è nuovamente eleggibile per ospitare il weekend delle stelle. La notizia è arrivata tramite il Commisioner della Lega, che in una lunga conferenza stampa ha parlato di come il North Carolina abbia rivista la legge sulla discriminazione degli LGBTQ: “Non stiamo parlando di un accordo già fatto, perché ancora c’è tanto da lavorare per risolvere il problema però Charlotte, adesso, può nuovamente candidarsi per ospitare l’All Star Game a partire dal 2019”.
Il Commisioner si è detto poi molto soddisfatto del risultato ottenuto: “Sono orgoglioso che la Lega abbia preso la prima decisione, e che adesso sia tornata sui propri passi. Penso che abbiamo avuto un forte impatto nel cambiamento della Legge (la House Bill 2), e questo ci fa onore. Siamo stati parte integrante del cambiamento. E anche se ci sono ancora dei tifosi non del tutto soddisfatti dalla nuova legge – ha continuato Silver – Noi abbiamo deciso di premiare Charlotte per l’iniziale cambiamento. La nostra decisione ha portato la città di Charlotte a rivedere le proprie decisioni e questo ci inorgoglisce molto”.
A questo punto Charlotte avrà la possibilità di candidarsi nuovamente per ospitare l’All Star Game. È chiaro che dalla candidatura “all’elezione” ce ne passa, però è altrettanto evidente come il messaggio della NBA sia stato abbastanza recepito. Per Charlotte ed il North Carolina, tra l’altro, ospitare la tre giorni sarebbe molto importante non soltanto dal punto di vista mediatico, ma anche economico. Nelle analisi fatte in previsioni dell’All Star Game di quest’anno, gli economisti avevano previsto un indotto di 100 milioni di dollari, soldi ovviamente andati persi. Inoltre, nelle analisi successive allo spostamento dell’All Stare Weekend è emerso come, oltre ai 100 milioni dalla NBA, il North Carolina avrebbe addirittura perso 3.76 miliardi di dollari in una dozzina di anni a causa della House Bill 2.
È evidente quindi come il cambiamento della HB2 sia soltanto un bene per la città della franchigia di Michael Jordan, che può finalmente tornare a sognare la partita delle stelle.