Indiana bagna con una vittoria su Toronto il giorno di Lance Stephenson, tornato ai Pacers dopo tre stagioni di alti - quasi nessuno - e bassi - moltissimi - e arrivato in una situazione delicatissima per i ragazzi di McMillan, reduci da quattro sconfitte consecutive (sei delle ultime sette) e accusati dal loro leader, Paul George, di essere poco combattivi.

Nei primi due quarti della sfida di stanotte si erano visti gli stessi problemi di sempre (difesa disattenta e poca intensità e ancora meno voglia di combattere), ma nel secondo tempo è cambiato tutto, con PG, 35 punti, 10 rimbalzi e 5/10 da tre, Stephenson, 12 punti, +1o di plus/minus e una serie infinita di intangibles, che hanno guidato una splendida rimonta e 24 minuti di altissimo livello e non soltanto nella metà campo offensiva, a differenza di quanto accaduto nella maggior parte delle 77 partite precedenti. Ottima prestazione anche di Teague, che chiude con 20 punti e una ritrovata cattiveria agonistica. Dall'altra parte, invece, DeRozan ha provato a tamponare il rientro dei padroni di casa, specialmente nel terzo periodo, calando poi nel quarto ma chiudendo comunque con 27 punti. Oltre a lui, però, il nulla o quasi, come dimostra l'incapacità di nessuno dei suoi compagni di segnare più di 11 punti.

La gara inizia con Toronto che segna cinque dei primi sei tiri tentati; due triple in semi-transizione di Carroll valgono il primo allungo sul 14-5. Indiana cerca di mettere intensità sul campo, ma c'è poca organizzazione; Joseph dal mid-range è letale e così, dopo otto minuti, McMillan decide di mandare in campo Stephenson al posto di Ellis, con il pubblico che accoglie la sostituzione con un'ovazione della Bankers Life Fieldhouse. Ciò nonostante, l'attacco dei Pacers continua ad essere statico; una tripla senza ritmo di George prova a scuotere i padroni di casa alla fine del primo quarto, che termina con lo score di 26-18 in favore di Toronto.

Il ritmo lento di questo avvio di partita imposto dalla fisicità dei Raptors porta questi ultimi sul 37-20. Il leitmotiv rimane questo fino a due minuti dalla fine del secondo periodo, quando due penetrazione di Ellis consentono a Indiana di andare al riposo lungo sotto di 11 punti: 51-40.

Fonte immagine: Twitter @Raptors

Al ritorno in campo, è proprio l'ex shooting guard di Dallas a dare la scossa, strappando una palla dalle mani di DeRozan e andando a chiudere un gioco da tre punti. Il numero 11 perfeziona un altro recupero nel possesso successivo, con George che schiaccia in contropiede e obbliga Casey al time-out. I Pacers prendono fiducia, Young chiude un pick and roll con Ellis che vale il -5. Quest'ultimo piazza una tripla che esalta il pubblico: "Defense, defense!", urla la platea, scatenata dopo la bomba di Teague che porta in vantaggio Indiana: 58-57. DeRozan ridà ossigeno agli ospiti con cinque canestri consecutivi di importanza capitale, ma un gioco da quattro punti di PG infiamma la Bankers Life Fieldhouse. Tucker marca George a uomo, ma il prodotto di California State è on fire (18 punti e 4/7 dalla distanza nella terza frazione di gioco). Dopo 36 minuti Indiana è avanti 77-75.

L'attenzione dei Pacers nella metà campo difensiva adesso è decisamente diversa rispetto alla prima parte della partita; Toronto concede troppi turnover, Stephenson scalda la mano dal mid-range e porta Indiana avanti di sei lunghezze con nove minuti sul cronometro. Born Ready pesca Turner libero dall'arco, il sophomore non si fa pregare e piazza la tripla del +9; DeRozan non trova nemmeno il ferro e consente a Teague di segnare in contropiede i due punti che fanno esplodere il pubblico, oltre che lui stesso: 88-77. Stephenson dirige l'orchestra in modo magistrale, trovando ottimi tagli - soprattutto interni - dei compagni, trovando poi la seconda tripla della sua stagione. Tucker e Carroll tentano di ricucire lo strappo: 97-90 a 1'37" dalla fine. Ma è il giorno del numero 6 dei Pacers, che mette un'altra tripla, seguita da un'altra di George che chiude definitivamente i giochi. Finisce 108-90 per Indiana. A Indianapolis è tornato Stephenson e con lui la voglia di lottare su ogni palla e di centrare i playoff. La sfida di giovedì notte contro i Bucks dirà di più.