Che non fosse una partita come tutte le altre, era facilmente preventivabile. Nonostante l'assenza dell'asso Kevin Durant, ancora ai box causa infortunio nelle fila degli Warriors, quella andata in scena questa notte tra Oklahoma City Thunder e Golden State Warriors è stata una sfida bollente, nervosa, altamente spigolosa. Data l'attuale classifica della Western Conference, quello di questa notte è stato presumibilmente l'ultimo incontro tra le due franchigie in questa stagione, salvo ripresentarsi in un'eventuale finale di Conference (4-0 in favore degli uomini della Baia il confronto diretto contro Big Russ e soci in regular season), e le due pretendenti ci hanno tenuto a scambiarsi un caloroso saluto, di quelli maschi, virili.

Niente cortesie, smancerie, Anzi, tutt'altra storia. Mentre le due squadre si apprestavano a saltare per una palla a due sul finire del primo quarto, l'ex Pesaro, ora ai Thunder Semaj Christon ha dato il la a tutto: ha ripetutamente stuzzicato Steph Curry, il quale ha risposto per le rime, spintonandolo. E' stato l'inizio del caos: gli uomini dal carattere più "colorato", quelli dal forte temperamento (Russell Westbrook e Draymond Green su tutti) non si sono lasciati sfuggire l'occasione e prontamente sono diventati parte attiva del parapiglia, dell'alterco scoppiato sul parquet della Chesapeake Energy Arena. Spintoni, parole forti, imprecazioni.

Minuti di tensione quelli vissuti dai presenti nell'impianto di Oklahoma City. Una zuffa in cui gli arbitri hanno fatto fatica a venirne a capo, ma una volta placata, ha lasciato in eredità un fardello costituito da ben quattro falli tecnici, due per parte. Episodio che testimonia la tensione vissuta dalle due franchigie, i cui rapporti si sono inesorabilmente inclinati in seguito al passaggio di Kevin Durant dai Thunder, in direzione opposta, verso la Baia, e nutrita dalle recenti, piccanti dichiarazioni enunciate da ambo le parti.

QUESTI I MOMENTI DI TENSIONE VISSUTI ALL'INTERNO DELLA CHESAPEAKE ENERGY ARENA: